Angela Eiter, intervista dopo lo storico primo 9b dell'arrampicata femminile

Intervista alla climber austriaca Angela Eiter la prima donna al mondo che ha salito una via d’arrampicata sportiva gradata 9b: La planta de shiva nella falesia di Villanueva del Rosario in Spagna.
1 / 54
Angela Eiter dopo La planta de shiva a Villanueva del Rosario in Spagna. Con questa salita è diventa la prima donna al mondo a salire un 9b
Redbull Contentpool/ Elias Holzknecht

Non c’è bisogno di lunghe introduzioni: come riportato ieri, la 31enne Angela Eiter la scorsa domenica ha salito La planta de shiva nella falesia di Villanueva del Rosario in Spagna. Con questa via, liberata da Adam Ondra nel 2011, la pluri-campionessa delle competizioni di arrampicata è diventata la prima donna al mondo a salire un 9b, un grado riservato all’assoluta élite mondiale. Questo risultato (ripetiamo di assoluta rilevanza aldilà delle distinzioni di genere) segue la prima femminile di una via di 9a+ realizzata a febbraio dalla statunitense Margo Hayes. Superfluo dire che stiamo vivendo un periodo storico e allo stesso tempo anche inedito per l’arrampicata sportiva. Tutti, infatti, ricorderanno anche il recentissimo 9c con cui Adam Ondra ha portato l’asticella delle difficoltà ad un limite impensabile solo una manciata di anni fa. Bene, citato questo tetto da marziani, per mettere in prospettiva quello che hanno fatto Margò Hayes con i suoi due 9a+ e adesso Angela Eiter con questo suo 9b, va ricordato che il 9b+ è stato salito finora solo da due climber il primo (ovviamente) è Adam Ondra l’altro è Chris Sharma. Vorrà dire qualcosa?

Angela, dobbiamo ammetterlo: la tua salita ci ha colto di sorpresa. Ma il primo 9b femminile ovviamente non nasce dal nulla e presumibilmente hai provato la via un po’, prima della tua salita di domenica scorsa.
Sì, ho iniziato a provarla nell'ottobre 2015. In quel momento l'ho tentata soltanto due volte, ma ho capito immediatamente che la via era perfetta per me e mi ha subito affascinato. Ho trovato delle piccole prese intermedie lì dove ci sono degli allunghi, e ho realizzato che era il mio stile ideale di arrampicata.

Sei riuscita subito a fare tutti i movimenti?
Sì, sono riuscito a fare tutti i singoli, ma su alcuni sezioni non sono riuscita a mettere insieme più di tre movimenti di fila. Ho impiegato molto tempo a capire le ‘methode’ giuste per me. Avevo visto il video di Adam Ondra sulla via e questo mi ha aiutato molto, ma su alcuni movimenti molto atletici ho dovuto inventare le mie sequenze.

Questo succedeva nell'ottobre 2015
Sì, poi nei successivi due anni sono tornata sette volte. A volte soltanto per una settimana, a volte quando sono riuscita a liberarmi dagli impegni di lavoro andavo anche per due settimane. Prima di questo ottobre ho provato la via anche a maggio.

Ci racconti come sono andati i tentativi?
I tentativi sono stati segnati da molti momenti molto frustranti. Non sono mai riuscita a salire tutte le sezioni più difficili della seconda parte prima di questo ottobre. Jakob Schubert aveva fatto la seconda salita all'inizio del 2016 e l’aveva descritta come la lotta più grande della sua vita, e questo ovviamente mi aveva spaventata. Ho iniziato a chiedermi se avevo scelto la via giusta e quindi ho deciso di concentrarmi a salire soltanto la seconda parte, ho pensato che già questo sarebbe stato sufficientemente difficile.

Seconda parte? Ce lo spieghi meglio?
Il primo tiro di Planta de Shiva è un 8c, mentre il prolungamento è in realtà la sezione più difficile. Non so che grado sia da solo, ma è certamente molto più difficile di qualsiasi altra cosa che io abbia mai salito prima. Pensavo che già questo mi sarebbe bastato. Se la seconda sezione è così difficile, allora non avrei potuto fare di meglio!

E così ad un certo punto hai quasi rinunciato?
Mentre provavo i movimenti si sono rotte due prese e ho dovuto trovare delle sequenze nuove. Mi sono infortunata al dito e anche ad un muscolo della coscia. Stava diventando così frustrante che ad un certo punto mi sono detta: "Purtroppo dovrò rinunciare a questa bellissima via".

Ma poi...
Un giorno ho capito che mi piaceva moltissimo l’arrampicata che quella via mi offriva, mi divertivo ogni volta che la provavo. E la desideravo, la volevo salire davvero. Così quando finalmente sono guarita dall'infortunio sono tornata a maggio, e anche se non sono riuscita a chiudere la seconda parte - sono caduta molto in alto - le sensazioni erano buone. Questo ottobre ho salito la seconda parte e all'improvviso mi sono detta "Caspita, ora però devo tentarla sul serio..." E due giorni dopo, domenica 22 ottobre, sono riuscita a salire tutta la via partendo dall’inizio!

Ci hai detto che avevi pensato di mollare la via del tutto. C’è da dire che stavi tentando un 9b e che in passato avevi salito tre 9a. È un enorme salto, lo sai meglio di noi. Come mai allora hai scelto di tentare un 9b, invece di 9a+? Tra l’altro, prima della salita di La Rambla da parte di Margo Hayes a febbraio, il 9a+ non era mai stato salito prima da una donna…
In tutta onestà non riesco davvero a rispondere a questa domanda, perché non so nemmeno io il perché. Non ho cercato Planta de Shiva coscientemente, è arrivata spontaneamente. Nel 2015 ho salito in velocità la prima parte della via, l’8c per intenderci, poi ho guardato nella guida e mi sono chiesta cosa ci fosse sopra. Vedevo una serie di piccole tacche e mi sono chiesta se mi sarebbe piaciuto provarla. E poi mio marito Bernie mi ha incoraggiato a dare un'occhiata!

Quindi sei stato motivata dalla bellezza della linea?
Sì, ma anche della sua difficoltà. All'epoca stavo cercando qualcosa di veramente difficile, un progetto che mi avrebbe richiesto più di quello che avevo mai dato in passato. Sono stata affascinata dall'idea di tentare qualcosa di molto, molto difficile.

Così, mentre tu stava lottando con il tuo progetto del 9b, Margo Hayes è diventata la prima donna al mondo a salire un 9a+, seguita alcuni mesi dopo da Anak Verhoeven.
Sono state notizie straordinarie! Mi piace veramente che le donne stiano spingendo sull’acceleratore, abbattendo le barriere e portando i limiti sempre più in alto. È un'ispirazione, adesso ma anche quando guardo indietro, nel passato. Ci sono state tantissime atlete impressionanti dalle quali possiamo trarre fonte d’ispirazione, e tantissime facce nuove che fanno salite di altissimo livello in continuazione, è incredibile.

Angela, i tuoi tentativi su La Planta de Shiva sono stati fatti quasi in sordina, noi come abbiamo detto non sapevamo nulla di questo progetto. Hai ricevuto degli aiuti speciali?
Sì. Adam Ondra in particolare mi ha dato un grande supporto, mi ha motivato a tentare la via seriamente. E ho pensato “beh, se qualcuno può saperlo, allora quello è lui!"

Ondra ha liberato la via nel 2011, Schubert ha confermato il grado nel 2016
Sì, per me queste cose sono state importanti. Significava che stavo lavorando su qualcosa di concreto, potevo concentrarmi soltanto sull'arrampicata.

Realisticamente: questo ottobre hai pensato che avevi qualche chance?
A dire il vero no, non credevo di avere alcuna possibilità. Se sono veramente onesta, devo ammettere che ad un certo punto avevo smesso di credere che fosse possibile. Sapevo che per riuscirci, avrei dovuto fare tutto giusto al 100% e dare assolutamente tutto quello che avevo. E domenica, lassù, sugli ultimi movimenti, ero proprio al mio limite! Sono quasi caduta dall’ultimo movimento! È stato incredibile!

Riusciamo a cogliere la gioia nella tua voce! Perché credi di esserci riuscita adesso?
Direi innanzitutto perché ero affascinata dalla via. Poi naturalmente perché era il mio stile d’arrampicata: ci sono molte vie molto più facili che non sono nel mio stile e che non riuscirò mai a salire, ma Shiva mi si adattava perfettamente. Poi un'altra chiave del mio successo è stato l’allenamento a casa: ho riprodotto la stessa intensità sul panello e mi sono allenata in maniera specifica per questi movimenti. E naturalmente ho fatto uso di tutta la mia esperienza.

Esperienza in falesia, come in gara? Hai attinto alla tua esperienze di anni di competizioni?
Sì certamente. Nelle gare devi essere in grado di produrre una performance perfetta in un momento specifico, e le competizioni ti insegnano questo alla perfezione.

Ultima domanda Angela: cosa ti ha dato questo progetto sul 9b, tutto questo processo che ti ha portata alla rotpunkt?
Il sostegno incondizionato di mio marito, e di mio padre. Senza la fiducia che hanno in me non ci sarei mai riuscita. Avevo bisogno di qualcuno al mio fianco che mi rassicurasse, aiutasse e accompagnasse. Fare un progetto a questi livelli è qualcosa di estremamente personale, ed è grazie al continuo sostegno e supporto di queste due persone veramente importanti per me che alla fine ci sono riuscita.


ANGELA EITER
Vie top

10/2017 - La planta de shiva 9b, Villanueva del Rosario, Spagna
04/2015 - Era Vella 9a, Margalef, Spagna
11/2014 - Big Hammer 9a, Pinswang, Austria
10/2014 - Hades 9a. Götterwandl, Austria
10/2014 - Hercules 8c+ Götterwandl, Austria prima libera

Competizioni vittorie top

Campionato Mondiale - 2005, 2007, 2011, 2012
Campionato Europeo - 2010
Coppa del Mondo - 2004, 2005, 2006
Rock Master di Arco - 2003, 2004, 2005, 2007, 2009, 2012
Arco Rock Legends 2006, prima edizione. Nel 2015 è stata in nominations per la roccia nel 2015.

Link: www.angelaeiter.comLa Sportiva




News correlate
Ultime news


Expo / News


Expo / Prodotti
Rampone a 10 punte CAMP Ascent
Rampone a 10 punte in acciaio per alpinismo classico.
Pile termico Karpos Odle Fleece
Un secondo strato termico robusto ed efficace.
Petzl Neox - assicuratore con bloccaggio assistito
Petzl Neox, un assicuratore con bloccaggio assistito mediante camma ottimizzato per l’arrampicata da primo.
HDry - SCARPA Phantom 6000 HD
Il nuovo PHANTOM 6000 HD è uno scarpone progettato per l'alpinismo estremo. Grazie alla tecnologia HDry, offre una protezione impermeabile e traspirante superiore.
Piccozza Dhino Alpine
Piccozza tecnica da alpinismo evoluto
Scarpe da tempo libero Nativa Canvas
Scarpe da tempo libero AKU Nativa Canvas
Vedi i prodotti