Angela Eiter, 10 anni da campionessa delle gare di arrampicata
Nei 10 anni che sono seguiti Angela Eiter non ci ha smentito, ha dominato la scena delle competizioni Lead come nessun altra vincendo davvero tutto il vincibile: tre volte la Coppa del Mondo, una volta il Campionato Europeo e, per ben quattro volte, il Campionato Mondiale. Un vero record, alla quale si aggiungono ovviamente anche le sei vittorie nel Rock Master di Arco, la gara dei campioni che le è servita come trampolino di lancio per la sua carriera agonistica. Poco tempo fa la Eiter ha dato l'addio ufficiale alle gare per cercare nuove sfide altrove. In falesia, in parete, insegnando l'arrampicata ai bambini... Una cosa è certa: ovunque andrà, sarà accompagnato dal suo sorriso costante e disarmante!
Angela, quando e perché ha deciso di smettere con le gare?
Dopo tutti questi anni mi sento soddisfatta quando guardo indietro e penso alle gare, però ho anche una certa nostalgia per la natura. Allenarmi per le gare significa un allenamento intensivo sulle pareti indoor, in palestra, e ora come ora non sono più disposta a sacrificare tutto per le competizioni.
Escluse le vittorie, cosa ti hanno dato l'arrampicata di gara fino ad ora?
Attraverso le gare ho imparato come prepararmi in maniera programmato a raggiungere i miei obiettivi. Inoltre, in questi anni ho attraversato molti alti e bassi e questo cammino ha rafforzato la mia crescita personale. L'arrampicata nel suo insieme mi dà la possibilità di divertirmi e contemporaneamente tenermi in forma fisicamente e mentalmente.
Allora cosa farai adesso? Quali sono i tuoi progetti?
Assieme a mio ragazzo e ad alcuni amici vorrei esplorare diversi posti d'arrampicata, sia per l'arrampicata sportiva in falesia sia per le vie lunghe di carattere sportivo in ambiente alpino. A dire il vero ho tanti progetti e obiettivi che mi frullano caoticamente nella testa, devo ancora capire di cosa sono capace e fino a dove riesco a esplorare i miei limiti.
Sappiamo anche che vuoi insegnare l'arrampicata ai bambini. Come mai, e cosa gli vorrai trasmettere?
Mi piacciono i bambini molto attivi e motivati, mi dà grande gioia e mi diverto se riesco ad aiutarli nel loro cammino. Alleno sia un gruppo sportivo della sezione di Imst del Club Alpino Austriaco, sia alcuni atleti a livello personale. Cerco di condividere tutta la mia esperienza, tutto quello che ho imparato in questi anni, e cerco anche di capire i bisogni individuali di ciascuno.
Allora cosa consigli a qualcuno che inizia ad arrampicare? Quali sono le cose che sono importante per te?
La priorità è conoscere bene tutte le manovre di sicurezza. E anche imparare i movimenti giusti dell'arrampicata. Ecco del perché dei corsi d'arrampicata.
Ti abbiamo vista ad Arco pochi giorni fa, eri stata nominata per gli Arco Rock Legends Award di cui, tra l'altro, avevi vinto nel 2006 la prima edizione con il La Sportiva Competition Award. Anche se quest'anno non hai vinto il premio, ti ha sorpreso la nomination e cosa significa per te un riconoscimento di questo genere?
Nelle competizioni ci sono tantissimi atleti di grande successo. Quindi sì, ero molto sorpresa di essere tra i tre atleti nominati quest'anno per il La Sportiva Competition Award. Il premio mostra agli atleti come vengono percepiti e classificati dall'esterno. Si tratta quindi di un importante premio per ottimi risultati ottenuti nelle competizioni d'arrampicata sportiva.
Se devi pensare ad una gara, ti viene in mente una in particolare? E se sì, perché?
Ho vissuto molti momenti belli nella mia indimenticabile carriera agonistica, costellata da numerose vittorie. Tuttavia, tutti questi successi si basano su una esperienza fondamentale, ovvero la vittoria nel 2003 del Rock Master. Come piccola ragazzina di Imst, appena 17enne, sono riuscita a vincere in maniera sorprendentemente convincente il Rock Master. Questo ha segnato l'inizio di una splendida carriera agonistica...
ARCO ROCK LEGENDS 2006
Daniel Andrada, Josune Bereziartu, Yuji Hirayama, Maurizio ‘Manolo’ Zanolla, Flavio Crespi, Angela Eiter e Tomas Mrazek raccontano il loro vivere l’arrampicata come passione.
(Ass. Rock Master. Regia Francesco Mansutti, Vinicio Stefanello).
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