Campionati del Mondo di arrampicata sportiva 2012, tutti i risultati da Parigi.

Il 12º Campionato del Mondo di arrampicata sportiva si è appena svolto a Parigi. La disciplina Lead è stata vinta dagli austriaci Jakob Schubert e - per la quarta volta - da Angela Eiter. La disciplina Boulder è stata vinta dalla francese Mélanie Sandoz e - per la terza volta - dal Russo Dmitry Sharafudtinov. La russa Yuliya Levochkina si è aggiudicata la gara Speed mentre il cinese Qixin Zhong è stato incoronato Campione del Mondo di Speed per la quarta volta di fila. Il resoconto delle competizioni di Franz Schiassi.
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Angela Eiter sale verso il suo quarto titolo iridato.
Franz Schiassi

Si è appena svolto presso il Palais Omnisports de Paris-Bercy il Campionato del Mondo 2012 di arrampicata sportiva, insieme al Campionato del Mondo Paraclimbing, proprio come ad Arco l'anno scorso. Anche se soltanto le finali di alcune discipline erano aperte al pubblico nel pomeriggio, la stampa ha avuto la possibilità di vedere le due semifinali di sabato mattinata: Lead per gli uomini e Boulder per le donne.

SABATO 15/09/2012
LEAD SEMI-FINALE MASCHILE
La semifinale Lead maschile non ha riservato troppe sorprese in termini di atleti in gara in quanto tutti i più forti avevano superato la precedente fase di qualificazione con facilità, molti di loro addirittura raggiungendo il top di entrambe le vie.
La via della semifinale iniziava nel centro della parete per poi tagliare in diagonale verso sinistra, passando un piccolo spigolo e attraversando un tetto. L'ex vincitore della Coppa del Mondo, l'olandese Jorg Verhoeven, è stato il primo a salire di gran lunga più in alto rispetto ai concorrenti precedenti. Anche l'attuale leader della Coppa del Mondo, il giapponese Sachi Amma, ha arrampicato bene raggiungendo lo stesso punto di Verhoeven, come anche il francese Romain Desgranges.
Proprio come nella Semifinale del Rock Master di Arco di poche settimane fa, Adam Ondra ha trovato un riposo senza mani e da lì ha salutato lo sparuto pubblico prima di continuare verso l'alto. Ha poi commesso un piccolo errore ed è caduto ad una manciata di prese dal top. Più tardi ci ha raccontato che anche se era ghisato, avrebbe probabilmente potuto raggiungere il top se non fosse scivolato. Alla prossima, Adam!
Ramonet, il penultimo atleta di questa semi-finale, ha dimostrato ancora una volta la sua incredibile resistenza, salendo tranquillamente ma inesorabilmente ed aggiudicandosi l'unico top della giornata. Jakob Schubert ci è andato molto vicino, ma non è riuscito a tenere la penultima presa.
La più grande sorpresa di questa Semifinale è stato probabilmente il canadese Sean McColl che ha superato con facilità ed in grande velocità il punto più alto raggiunto da Ondra. Siamo riusciti a fare due chiacchiere e congratularci con lui per la sua performance.

Intervista a Sean McColl
PM:
Sean, complimenti per il tuo terzo posto in semifinale, sei salito molto velocemente e senza esitazione. Com'era la via? Era il tuo stile di arrampicata?
McColl: Sì, anche se questo è il mio quarto giorno di seguito, penso che lo stile della via era fantastico. Era piuttosto lunga, quindi non esattamente il mio stile, ma la linea era diretta, non andava troppo di qua e di là. Sì, saliva da una parta della parete all'altra, ma a volte mettono traversi e discese, qui non era così. Insomma, la via era davvero bella, ho scalato bene, mi sentivo in forma… direi che oggi tutto è andato molto bene! :)
PM: So che ora vivi e ti alleni in Francia. Questa nuova posizione geografica ti ha dato un po' di vantaggio, voglio dire, vivere più in Europa, essere più vicino ai garisti più forti?
McColl: Quando mi sono trasferito in Francia, 1 o 2 anni fa, sapevo che anche solo questa vicinanza sarebbe stata ottima e sì, mi aiuta sicuramente. Mi alleno con la mia ragazza per 15 ore a settimana, ho bisogno delle palestre che si trovano qui in Europa e vivere in questa atmosfera tutto il tempo mi ha veramente aiutato ad alzare il mio livello di arrampicata per raggiungere i livelli che ho dimostrato oggi.
PM: Come giudichi la tua stagione 2012?
McColl: È stata piuttosto lunga. Arrampico all'aperto non appeno posso, ma la mia stagione è iniziata a marzo, quindi ho iniziato ad allenarmi a fine gennaio, per tornare in forma dopo due mesi di pausa invernale tra dicembre e gennaio. Le competizioni vanno da marzo al 21 novembre, competo sia nelle gare boulder sia in quelle Lead, per circa 15 Coppe del Mondo all'anno, in più ci sono anche le altre gare Master. Quindi non mi resta molto tempo per arrampicare all'aperto... È sicuramente una cosa che mi manca un po', so che questo è il compromesso da fare se si vuole gareggiare ad alto livello, che ovviamente mi piace tantissimo…
PM: La prossima domanda è abbastanza inevitabile: che cosa ne pensi dell'arrampicata che vuole diventare uno sport Olimpico nel 2020? Quali sono gli aspetti positivi e quali, forse, gli aspetti ambivalenti?
McColl: In genere cerco di concentrarmi soltanto su ciò che sarà positivo per l'arrampicata e personalmente mi piacerebbe vederla alle Olimpiadi. Mi piacerebbe vedere l'arrampicata sportiva cercare di raggiungere questo obiettivo. Io stesso sono cresciuto guardando le Olimpiadi, ho sognato di correre ed essere un atleta quando ero più giovane, ma non sono abbastanza alto, forse:) Ho pure giocato a calcio quando ero giovane, ma poi ho scoperto l'arrampicata e mi è piaciuta da subito, e l'ho praticata senza pensare che potesse diventare sport olimpico. Trovo però che già la possibilità di essere parte delle olimpiadi sia positiva per l'arrampicata.
PM: Grazie Sean e buona fortuna per la finale di domani!
McColl: Grazie!

BOULDER SEMI-FINALE FEMMINILE
La Semifinale boulder femminile è stata una storia completamente diversa: nessuna è riuscita a raggiungere i top di tutti i boulder e le migliori sono state Anna Stöhr e Jain Kim che ne hanno chiusi tre a testa.
Alex Puccio, forte della sua recente grande vittoria della gara "The Battle" a Lillehammer (Norvegia) e della prima fase di qualificazione qui a Bercy, si è trovata a lottare sui difficili boulder e nonostante i quattro bonus, quando è arrivata al quarto boulder aveva guadagnato soltanto un top. Durante il suo ultimo tentativo è riuscita a prendere l'ultima presa, ma proprio quando stava accoppiando le è scivolato via il piede ed è caduta, e così ha perso l'accesso alla finale. Anche la Mademoiselle Melissa Le Névé è stato bloccata dai boulder della semifinale ed ha chiuso soltanto un top. Abbiamo incontrato Anna Stöhr e le abbiamo chiesto di questa Semifinale e dei suoi progetti per il futuro.

Intervista Anna Stöhr
PM: Anna, com'è stata questa Semifinale per voi donne?
Stöhr: Per me è stata davvero buona, ma un sacco di atlete favorite per il titolo non sono riuscite a qualificarsi per la finale...
PM: Come mai? I boulder erano forse un po' diversi da quello che tutti si aspettavano?
Stöhr: La placca ha sicuramente giocato un ruolo importante, se eri brava a farla, eri praticamente in finale. Penso anche che i nervi possano a volte essere un problema. È tipico dei boulder e in particolare del Campionati del Mondo dove la pressione è molto più alta.
PM: Che ne dici dei tuoi compagni di squadra per la finale femminile Lead? Chi pensi possa averne un po' di più stasera?
Stöhr: Penso che entrambe se la possano giocare, soprattutto Johanna, sembrava davvero forte in Semifinale. Ma anche Angy, è una combattente, può sempre essere al top. È una grande atmosfera quella che si respira qui nel team austriaco, è bello farne parte.
PM: Per un austriaco fare il tifo ai compagni di squadra è quasi un lavoro a tempo pieno! Voglio dire, voi andate sempre molto avanti nelle competizioni, in tutte le specialità, sia uomini che donne...
Stöhr: (ride) Sì, è vero, abbiamo sempre bisogno di fare un sacco di tifo!
PM: E ora che la Coppa del Mondo Boulder si è conclusa, che progetti hai fuori dalle gare?
Stöhr: Abbiamo deciso di restare a Fontainebleau per un paio di giorni e poi andremo a Kalymnos ...
PM: Ah, non ci sono boulder lì!
Stöhr: Sì, sarà un po' come in Australia. Kilian ed io eravamo lì questa estate per 6 settimane, quindi abbiamo fatto un sacco di vie sportive e anche bouder.
PM: Com'è mescolare le due cose?
Stöhr: Non mi è facile, perché non ho resistenza e mi ghiso subito, ma mi piace un sacco ... e le linee in Australia sono incredibili. Basta guardare le pareti e ti viene voglia di salirle.
PM: Dove sei stata esattamente?
Stöhr: Nei Grampians, così abbiamo potuto unire il boulder e la falesia.
PM: Com'è il paragone tra questi Campionati del Mondo, in una grande città come Parigi ed in un palazzetto così grande, e quelli di Arco 2011, in un posto più piccolo dove l'arrampicata ha una rilevanza particolare?
Stöhr: È difficile da spiegare. Quando si tratta della finale, qui è stato una cosa bella perché la folla ci ha fatto un grande tifo. D'altra parte però, qui a Parigi, il pubblico non è stato ammesso per le semifinali. E per noi entrare in finale è difficile quanto salire sul podio, quindi è stato difficile far fronte a questo mancato tifo durante la semifinale.

BOULDER FINALE MASCHILE
Ma per la giornata di sabato, il meglio doveva ancora venire, prima con la colorata cerimonia di apertura alle 6 del pomeriggio di fronte a un pubblico di circa 9000 persone. Poi c'è stato il primo evento, la finale boulder maschile. L'organizzazione francese ha fatto un ottimo lavoro nel spiegare le regole e nell'utilizzare i maxi schermi per i punteggi. Anche le riprese erano estremamente professionali e le incredibili prestazioni dei sei finalisti sono state mostrate in grande dettaglio.
Il primo boulder è stato salito facilmente da Rei Sugimoto e dal recente vincitore della Coppa del Mondo Rustam Gelmanov. Così facilmente, infatti, che abbiamo subito pensato che i tracciatori volevano far divertire il pubblico con un gran numero di top. Ma a sorpresa, il Campione del Mondo in carica Dmitry Sharafutdinov ha impiegato diversi tentativi per chiudere il blocco, a differenza di Fischhuber, McColl e Jan Hoger che lo ha chiuso senza problemi. Dopo questo primo boulder, il campione in carica sembrava irrimediabilmente dietro tutti gli altri.
Ma il secondo boulder si è rivelato una faccenda completamente diversa. Sugimoto e Gelmanov non sono quasi riusciti a partire, bloccati da una tacca oscena da arcuare con due dita e che faceva sembrare il boulder praticamente impossibile. Ma questa volta è stato Sharafutdinov che ha messo a frutto la sua esperienza e tutti i suoi pesanti allenamenti. Non solo ha subito tenuto quella tacca apparentemente impossibile, ma poi è riuscito a chiudere il boulder con un po' di gioco di estrema aderenza. Anche McColl e Fischhuber hanno chiuso questo boulder con facilità, sfoggiando delle trazioni monobraccio per lo stupore della folla entusiasta.
Il terzo boulder era estremamente complesso e caratterizzato da un traverso che richiedeva un incrocio poco intuitivo. Ancora una volta la classifica è cambiata radicalmente, con i due russi unici a chiudere questo boulder. Fischhuber e McColl avevano quindi perso il loro vantaggio mentre Sharafutdinov era in testa, anche se con un gran numero di tentativi sul primo blocco.
Sull'ultimo boulder il risultato finale era ancora incerto. Ma il vincitore è diventato subito chiaro: Dmitry è sceso in campo e ha chiuso il boulder con facilità, proprio come tutti gli altri tranne McColl che hanno chiuso il boulder al secondo tentativo. Menzione speciale per lo stile di Rustam Gelmanov che, per la grande gioia della folla, ha passato le prime due prese facendo un enorme doppio lancio

FINALE PARACLIMBING NON VEDENTI
Era giunto il momento del secondo evento aperto al pubblico, vale a dire la finale per i climbers non vedenti. Gli atleti hanno arrampicato sul lato sinistro della parete, con la corda dall'alto mentre una seconda corda è stata utilizzata per ridurre il pendolo in caso di caduta. A differenza delle altre gare, questa finale è stata caratterizzata da un silenzio quasi assoluto assoluto dato che i climbers hanno continuamente ricevuto informazioni sui movimenti dal loro allenatore. Questa comunicazione avveniva direttamente, come nel caso del Giappone Kenji Iwamoto (medaglia d'argento) o via radio come per Nicolas Moineau e Matteo Stefani (oro e bronzo rispettivamente), e il pubblico ha dato il suo sostegno in silenzio fino alla caduta, quando poi i climbers hanno finalmente potuto godere il meritato applauso.

FINALE LEAD FEMMINILE
La finale Lead femminile è andata in scena davanti ad un Palais Omnisports completamente pieno. La prima a salire è stata Charlotte Durif che, grazie al fenomenale supporto del pubblico, ha arrampicato nel suo tipico stile a ritmo lento, riposandosi spesso, sempre alla ricerca del controllo. È caduta sul tetto dopo un traverso che richiedeva uno stacco di piedi spettacolare. Sia Evgenia Malamid che la promettente Hélène Janicot sono state punite da una presa sfuggente sullo spigolo, mentre la svedese Matilda Söderlund è riuscita a salire fino a tre prese sotto il punto più alto raggiunto dalla Durif.
Era ormai il turno di Angela Eiter. L'austriaca ha salito bene la prima parte della via e anche se sembrava in ghisa dopo il tetto, la sua forza di volontà le ha permesso di raggiungere la presa numero 48.
Momoka Oda, 3ª dopo la semi-finale, è salita in modo intelligente ed è riuscita a trovare una sequenza migliore e più sicura per affrontare il passaggio che aveva già buttato giù due concorrenti. Ha raggiunto lo stesso punto della Durif ma poi l'ha scavalcata in classifica grazie al miglior risultato della Semifinale. Poi è stata la volta di Johanna Ernst che ha arrampicato bene per raggiungere lo stesso punto della Momoka e Durif, mentre l'ultima a partire, Jain Kim, ha prodotto una performance brillante (ancora più impressionante se si considera quanto era andata bene nella difficile semi-finale Boulder della mattina), ma non è riuscita ad eguagliare il risultato di 48 prese della Eiter.

Il risultato del Campionato del Mondo femminile sembra alludere al fatto che le cose potrebbero cambiare ianche n Coppa del Mondo, che con altri 5 eventi è ancora in pieno svolgimento. Angela Eiter sembra in forma evidente, ma ha mancato i primi due eventi. Mina Markovic è attualmente in testa, ma ha saltato i Campionati del Mondo a causa di un infortunio, mentre Johanna Ernst e Momoka Oda sono già salite due volte sul podio in questa stagione. Chi vivrà, vedrà…

DOMENICA 16/09/2012
BOULDER FINALE FEMMINILE
La sessione di domenica è iniziata con la finale femminile del boulder. Il primo dei quattro boulder non presentava particolari difficoltà, in quanto è stato salito da tutte le 6 finaliste, nonostante Cécile Avezou, (forte come non mai a 40 anni di età!) avesse confuso la penultima presa con il top, salutando la folla per poi rendersi conto che ne mancava ancora una!
Il gioco si è fatto serio sul secondo boulder, caratterizzato da un perfetto dinamico seguito da alcune piccolissime tacche. Mélanie Sandoz ha lottato duramente per chiudere il boulder flash, dimostrando grande forza come la russa Olga Iakovleva e la giapponese Akiyo Noguchi, anche se quest'ultima ne è venuta a capo al secondo tentativo. Questo secondo boulder ha fatto sudare Anna Stöhr, mentre si è dimostrato "oltre" per Jain Kim e Cécile Avezou.
Il terzo boulder era completamente diverso, con movimenti tecnici che richiedevano grande tensione del corpo con una parte superiore che richiedeva un ristabilimento alla Fontainebleau. Nessuna delle atlete è riuscita a salirlo al primo colpo ed infatti, soltanto le due francesi e Olga Iakovleva sono poi riuscite a chiuderlo. Con il quarto boulder Mélanie e Olga erano quindi in testa, con Mélanie davanti per un solo tentativo. Sull'ultimo boulder il lancio ad una mano da una posizione allungata è stato semplicemente troppo per tutte tranne che per Jain Kim (che ha usato un sistema molto intelligente) ed Anna Stöhr, che è riuscita a prendere la presa bonus ma per ben due volte non è riuscita a salire oltre.
Con un quarto boulder così difficile, non si poteva fare a meno che la gara fosse decisa da soli tre boulder. Tuttavia la competizione è stata feroce, il pubblico si è fatto coinvolgere e le grandi atlete hanno creato un fantastico spettacolo e hanno continuamente interagito con gli spettatori, anche nei momenti più difficili.

PARACLIMBING FINALE
La seconda finale della domenica è stata dedicata agli atleti del Paraclimbing della categoria amputati arti inferiori. Quattro atleti hanno preso parte alla finale in rappresentanza di Giappone, Spagna, Indonesia e Stati Uniti d’America. Salendo sulla stessa sezione del muro utilizzato dai finalisti della categoria non vedenti ed ipo vedenti, questi atleti hanno dimostrato una serie di movimenti apparentemente impossibili su una via di 6c+, a volte con la fluidità e la finezza che la maggior parte dei climbers può soltanto sognare.

LEAD FINALE MASCHILE
Era arrivato il momento di uno degli eventi più attesi, la finale maschile del Lead. Come negli altri eventi, il commento era di François Legrand, il tre volte campione del mondo e cinque volte vincitore della Coppa del Mondo. La via seguiva una linea simile a quella della finale femminile, ma con sezioni molto più boulderose e sequenze sotto il tetto che sarebbero poi risultate difficili da leggere.
Jorg Verhoeven è stato il primo ad uscire e ha fatto subito un ottimo lavoro, superando abilmente i primi passaggi chiave per poi cadere nella difficile sequenza del tetto. la performance del coreano Min Hyunbin è stata breve: è caduto al primo filtro a circa un terzo della via. Romain Desgranges, la grande speranza del pubblico di casa, ha tenuto duro sulle prime insidie e sembrava in forma. Ma proprio mentre stava andando ad una presa relativamente facile all'inizio del tetto non si è allungato abbastanza ed è caduto. Anche Sachi Amma è stato un po' sfortunato, in quanto non è riuscito ad andare oltre quella prima sezione chiave che aveva ricacciato verso il basso anche Hyunbin.
Il 5° climber, Adam Ondra, ha sfruttato al meglio la sua altezza ed è salito usando numerosi tallonaggi, superando il punto più alto raggiunto da Jorg Verhoeven, ma poi è caduto all'uscita del tetto, all’inizio del muro finale.
La salita di Sean McColl è stata, ancora una volta, un suggestivo spettacolo di velocità e grande tecnica. Il suo mix di potenza e di equilibrio lo ha letteralmente spinto con sorprendente facilità ben oltre l’ultima presa di Ondra e solo l'inevitabile acido lattico l'ha condotto al fallimento. Ammesso e non concesso che si possa definire "fallimento" un podio assicurato…
L'atleta successivo era l'asso Jakob Schubert. L'austriaco ha arrampicato bene e con sicurezza, anche se la sequenza utilizzata per il passaggio che aveva visto cadere Desgranges ha fatto quasi prendere un infarto al suo allenatore e ai suoi compagni di squadra che lo seguivano dalla prima fila. All'uscita dal tetto, Jakob non sembrava fresco come McColl, ma è comunque riuscito a raggiungere la paretina finale e, invece di affrettarsi, ha trovato una presa sulla quale ha potuto addirittura tirare il fiato e smagnesare. Ha poi continuato fino all'ultimo rinvio, per poi cadere a poche prese dal top, decisamente soddisfatto della sua prestazione.
Mentre Ramon Julian Puigblanque ha cominciato ad arrampicare, Jakob e Sean si erano ormai spostati nell'area adibita agli autografi, dato che il loro podio era garantito. Le sezioni di compressione hanno forse messo in difficoltà il catalano, ma sono state comunque superate. Ramon ha poi lasciato la parte centrale del muro per arrivare al tetto, da cui ha fatto dietrofront, probabilmente indeciso sul da farsi. Tornato quindi ad un riposo sulla parte centrale della parete, "Ramonet" è stato incoraggiato dal pubblico. Ma il tempo passava ed altri due tentativi di passare il tetto si sono conclusi con un ritorno al punto di riposo. A pochi secondi dallo scadere del tempo, Ramon ha tentato il tutto per tutto ma è caduto, lasciando Adam Ondra al terzo posto, mentre McColl e Schubert hanno mantenuto, rispettivamente e meritatamente, il secondo e il primo posto. Siamo poi riusciti a scambiare qualche parola con un Jakob Schubert decisamente raggiante.

Intervista Jakob Schubert
PM:
Jakob, complimenti per la tua vittoria. Com’era la via? Quanto vicino al tuo limite sei stato?
Schubert: Era una via straordinaria, già dopo l'osservazione eravamo tutti abbastanza esaltati e motivati perché sembrava davvero divertente, con prese piatte ed una sezione compressa nella parte centrale. La via era molto difficile e già a metà ero stanchissimo…
PM: Potrebbe forse essere 9a, piuttosto di 8c+ come al solito?
Schubert: No, non credo che fosse 9a, ma non è facile dare un grado a qualcosa che hai appena tentato a vista in gara, è davvero difficile. Soprattutto in un Campionato del Mondo tutti arrampicano sotto pressione, tutti sono probabilmente un po' nervosi. Ma è anche per questo che volevo vincere. Mi sentivo forte mentalmente, sapevo che dovevo tirare fuori tutto e durante la salita non ho pensato a niente. Ho semplicemente arrampicato, ho creduto in me stesso e alla fine è andata bene.
PM: Ho parlato con Anna Stöhr e lei ha detto che ai Campionati del Mondo c'è una pressione maggiore perché questo è un evento singolo, piuttosto che una delle tante tappe durante una stagione di Coppa del Mondo. Sei d'accordo con quest’osservazione?
Schubert: Esatto, è proprio cosi. Devi farcela in quel momento, su quella via devi dare il 100 o 120%. Se commetti un piccolo errore bisogna aspettare altri due anni, è per questo che il Campionato del Mondo è diverso della Coppa del Mondo in cui hai più possibilità durante tutto l'anno. E' davvero difficile da gestire e sono molto felice di esserci riuscito quest'anno.
PM: E che ne pensi della presenza dei Paraclimbers in questo Campionato? Hai visto le gare, forse la finale?
Schubert: Sì. Ieri ho seguito la finale  degli arrampicatori non vedenti ed è ... una cosa folle! Sono rimasto molto colpito dal lavoro degli allenatori, che danno le istruzioni e tutto il resto. Gli atleti sono incredibili, è stato davvero impressionante. E penso che sia anche stato molto bello per loro avere la possibilità di arrampicare di fronte a 9.000 persone. L’hanno chiaramente apprezzato, l'atleta italiano si era commosso, piangeva sul podio, è stato un momento davvero emozionante.
PM: Pensi che la tua vittoria di oggi influenzerà il resto della tua stagione di Coppa del Mondo? Ci sono ancora cinque eventi in ballo ...
Schubert: Il Campionato del Mondo è stato l’appuntamento più importante quest'anno, è stato il mio obiettivo primario. Ora che ho realizzato questo sogno riuscirò ad arrampicare in maniera molto più rilassata rispetto a prima. Nella Coppa del Mondo Lead quest'anno sto ancora aspettando di vincere, non ci sono riuscito finora. Aver vinto il Campionato del Mondo è ancora meglio, ma la Coppa è un altro obiettivo importante, come lo è sempre, ogni anno. Vorrei vincere anche quella, sicuramente continuerò ad allenarmi è già il prossimo weekend sarà difficile perché c’è la gara di Puurs. Mi sento in gran forma e sono contentissimo.

In seguito tutti i vincitori sono stati premiati,  Sean McColl (4° nel Boulder, 2 ° nel Lead) e Jain Kim (5° nel Boulder, 2° nel Lead) che hanno vinto la combinata.

di Franz Schiassi

IFSC Climbing World Championship - Paris (FRA) 2012
Uomini Boulder  

1 Dmitrii Sharafutdinov 1986 RUS 4t9 4b6
2 Kilian Fischhuber 1983 AUT 3t3 3b3
3 Rustam Gelmanov 1987 RUS 3t4 3b4
4 Sean McColl 1987 CAN 3t5 3b5
5 Jan Hojer 1992 GER 2t2 3b3
6 Rei Sugimoto 1991 JPN 2t3 2b2

Donne Boulder  
1 Mélanie Sandoz 1987 FRA 3t4 3b4
2 Olga Iakovleva 1983 RUS 3t6 3b6
3 Anna Stöhr 1988 AUT 2t3 4b9
4 Cecile Avezou 1971 FRA 2t3 3b5
5 Jain Kim 1988 KOR 2t3 2b3
6 Akiyo Noguchi 1989 JPN 2t4 3b5

Uomini Lead  
1 Jakob Schubert 1990 AUT 52+
2 Sean McColl 1987 CAN 47+
3 Adam Ondra 1993 CZE 41+
4 Ramón Julian Puigblanque 1981 ESP 39
5 Jorg Verhoeven 1985 NED 38+
6 Romain Desgranges 1982 FRA 35+

Donne Lead  
1 Angela Eiter 1986 AUT 48+
2 Jain Kim 1988 KOR 44+
3 Johanna Ernst 1992 AUT 42+
4 Momoka Oda 1994 JPN 42+
5 Charlotte Durif 1990 FRA 42+
6 Matilda Söderlund 1992 SWE 39+

Men Speed  
1 Qixin Zhong 1989 CHN 7.33
2 Libor Hroza 1987 CZE 8.98
3 Dmitrii Timofeev 1993 RUS 7.68
4 Sergei Sinitcyn 1983 RUS fall

Uomini Speed 
1 Yuliya Levochkina 1990 RUS 8.37
2 Iuliia Kaplina 1993 RUS fall
3 Natalia Titova 1978 RUS 9.22
4 Kseniya Polekhina 1990 RUS 9.24

IFSC Paraclimbing World Championship - Paris (FRA) 2012
Uomini amputee leg PD

1 Urko Carmona Barandiaran 1981 ESP 49.98+
2 Mineo Ono 1953 JPN 47.97+
3 Craig Demartino 1965 USA 45.6+
4 Sabar Sabar 1968 INA 24+

Uomini arthritis+neurological PD

1 Manikandan Kumar 1986 IND 78.1
2 Raphael Nishimura 1981 BRA 76.4
3 Mathieu Besnard 1985 FRA 70
4 András Szijártó 1989 HUN 68.6
5 Noel Colin 1976 FRA 62.2
6 Alessio Cornamusini 1966 ITA 57.8

Uomini visual impairment B1
1 Nicolas Moineau 1977 FRA 23+
2 Kenji Iwamoto 1974 JPN 14
3 Matteo Stefani

Uomini visual impairment B2
1 Sho AITA 1996 JPN 56
2 Koichiro Kobayashi 1968 JPN 55.5
3 Simone Salvagnin 1984 ITA 38

Donne Physical Disability
1 Frances Brown 1984 GBR 115.4
2 Silvia Giacobbo Dal Prà 1989 ITA 41
3 Valentyna Kurshakova 1948 UKR 18

Donne visual impairment
1 Dilyara Rakhmankulova 1979 RUS 40.3
2 Silvia Parente 1969 ITA 23.4
3 Giulia Poggioli 1996 ITA 16





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