126 film selezionati al Trento Film Festival 2025

In questa 73° edizione, in programma dal 25 aprile a 4 maggio nel capoluogo trentino, il Trento Film Festival porta la riflessione sulla montagna al suo punto più elevato. "Cambiamento climatico, abbandono, fragilità di interi ecosistemi. Il cinema di montagna, di cui Trento è da sempre vetrina principale a livello mondiale, racconta le storie d’altitudine con una varietà espressiva mai ampia come oggi, a dimostrazione dell’esistenza di un fine privilegiato – le storie di e in montagna – e di molti mezzi per raggiungerlo, dal documentario di ricerca a quello più propriamente didattico, dall’animazione alla fiction dei cortometraggi, dall’esplorazione attraverso sport sempre più estremi all’alpinismo. Il dato primo di questa selezione, dunque, è la diversificazione dei linguaggi e dei contenuti" spiega Mauro Gervasini, responsabile del programma cinematografico.
126 i film selezionati, di cui 22 per il Concorso internazionale, con 12 lungometraggi e 10 corti: 31 le anteprime internazionali di cui 16 mondiali, e ben 77 quelle italiane. Pre-apertura venerdì 25 aprile nel segno del Paese ospite della sezione Destinazione…: sul grande schermo del Supercinema Vittoria sarà proiettato Silêncio Branco di Angelo Sciarra e Geraldo Junqueira De Oliveira, film argentino del 1960 che segue il San Martin, la nave incaricata di rifornire le basi scientifiche argentine del Polo Sud, alla ricerca del tenente Alvarez, perdutosi durante una ricognizione in Antartide. Il film, appositamente restaurato dal Museo del Cine di Buenos Aires, torna in questa versione inedita al Trento Film Festival dove nel 1961 aveva avuto la sua anteprima mondiale.
Film di apertura sarà invece Mar de Molada di Marco Segato, che ha seguito la creazione dello spettacolo omonimo di Marco Paolini, intrecciando narrazione teatrale e realtà, mettendo in scena il rapporto tra territorio, teatro e coscienza civile. Marco Paolini – che sarà presente in sala per l’anteprima assoluta del film – e il regista accompagnano il pubblico nel processo artistico di un progetto nato per raccontare il territorio legando il mare alla sua montagna attraverso il corso del Piave, intrecciando narrazione teatrale e realtà, teatro e impegno civile, da sempre al centro del lavoro di Paolini.
"Una montagna descritta e raccontata nei suoi contrasti, tensioni ed entusiasmi, nel contraddittorio rapporto con gli uomini, le donne, le comunità. Si vedono nature morte riabitate solo da animali a confronto con scenari minacciati dagli insediamenti umani, ascolteremo il respiro degli alberi e delle pietre, torneremo sugli Appennini con i partigiani nell’80° anniversario della Liberazione, inseguiremo giovani groenlandesi in cerca di un cane e ascolteremo chi lotta nelle valli per impedire scempi ambientali. Anche, però, saghe familiari che si incrociano con i destini di piccole e grandi patrie, storie di passatori curdi tra Iraq e Iran coinvolti nella pratica antica del kolbari, viaggeremo in Africa e in Brasile in ecosistemi precari che resistono, torneremo in Europa seguendo l’alpinismo “identitario” del Galles o le sfide impossibili, persino folli, di giovani sciatori" prosegue Gervasini riassumendo i contenuti dei film del Concorso internazionale.
Dopo il successo della scorsa edizione, prosegue la rubrica Cincontri, che anche quest’anno si propone come il punto di raccordo tra il programma cinematografico e il programma degli eventi: in sala saranno presenti i registi e in alcuni casi i protagonisti dei film, per un vero e proprio talk che seguirà le proiezioni. Oltre all’appuntamento con Marco Paolini, altri sette i Cincontri previsti. Beyond. Lettera a chi non è andato oltre di Alex Bellini e Francesco Clerici; Nella pelle del drago di Katia Bernardi, con ospite in sala anche l’artista Marco Martalar; El aroma del pasto recién cortado di Celina Murga; Tra natura e quota – Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane, alla presenza di Giovanni Storti; Qivitoq di Walid Berrissoul, con l’ex campione del mondo di snowboard Mathieu Crépel; I nomi inventati dal cielo di Alberto Meroni, con i membri della famiglia Tomio; Il canto del ghiaccio di Stefano Collizzoli e Paolo Ghisu e L’unico superstite di Stefano Floreanini, Giuseppe Tringali e Mario Veluscek: nell’Anno internazionale della protezione dei ghiacciai, due film diversi per capire lo stato di salute di questi fragilissimi giganti; ultimo e attesissimo, Mauro Corona. La mia vita finché capita di Nicolò Maria Pagani, il film sulla vita dello scrittore e scultore Mauro Corona, che dialogherà in sala con Davide Van De Sfroos, Mauro Gervasini e il regista, moderati da Simone Marchi.
Film di chiusura il francese Vingt Dieux! (Holy Cow) di Louis Courvisier, in anteprima italiana. Ambientato nel Giura francese, racconta la storia del diciottenne Totone che, dopo la tragica morte del padre, si ritrova improvvisamente a doversi prendere cura della sorella minore e della fattoria di famiglia, da tempo in crisi.
Concorso internazionale
Per il Concorso internazionale in questa edizione sono stati selezionati 22 film, di cui la metà realizzati da registe donne. Con ben 16 paesi rappresentati (Italia, Svizzera, Austria, Germania, Norvegia, Brasile, Mongolia, Groenlandia, Spagna, Francia, UK, Benin, Australia, Portogallo, Canada e Argentina) sarà un Concorso che spazia in libertà tra meridiani e paralleli, ma sempre verso l’alto. Storie di individui, lotte di comunità, raccontate con una straordinaria varietà di linguaggio: dalle prove più sperimentali alle grandi narrazioni, dalle sfide e dai confronti con la montagna alle prove degli ecosistemi minacciati.
"Un concorso mai come quest’anno vario, non classificabile, non riducibile a un’unica formula, capace con i suoi film di interrogarci su quel senso del limite che la montagna, inevitabilmente, esige, e con il quale invita continuamente a misurarci" commenta Mauro Gervasini.
Alp&Ism
Gli alpinisti Sophie Lavaud, Stefano Ragazzo, Matteo Della Bordella, Iván Vallejo, le rock climber Ashima Shiraishi, Molly Mitchell e Nina Caprez, la kayakista francese Nouria Newman, l’ex campione del mondo di snowboard Mathieu Crepel, l’esploratore e avventuriero Alex Bellini, la campionessa di trail running Hillary Gerardi, gli scalatori Alex Honnold e Tommy Caldwell, il freestyler Markus Eder e gli snowboarder Victor de le Rue e Camille Armand fino alla pioniera dell’alpinismo Jamie Logan. Le loro storie, e molte altre, in una delle selezioni di Alp&Ism più ricca (ben 27 film) e varia degli ultimi anni.
"La sezione Alp&Ism, con i suoi 27 titoli, un record recente, testimonia il desiderio inesauribile di chi approccia la montagna con consolidato bagaglio tecnico, e lasciatemelo dire, culturale, che significa consapevolezza dei propri limiti ma anche spinta a superarli" spiega Gervasini. "Alpinisti e alpiniste che ad esempio ripercorrono sentieri del passato, imprese fallite e ritentate dopo anni, ritorni che non hanno il senso della nostalgia ma l’esigenza di confrontarsi con scenari che nel frattempo sono cambiati, al pari di chi, per ovvi motivi anagrafici, decide di ritornare e in qualche caso, riprovare. Altro tema ricorrente quello dell’accessibilità. A chi sono precluse le vette? Se la risposta è: a nessuno se le si rispetta, ecco che i portatori di disabilità, fragilità o patologie differenti si raccontano nella loro sfida quotidiana al superamento dei limiti mentali e fisici, loro e della roccia".
Terre alte
"Storie di uomini, donne e comunità alle prese con il cambiamento climatico, lo spopolamento delle terre alte, il ritorno dei grandi carnivori, la rielaborazione delle economie di montagna, ma anche la solitudine, la lotta identitaria e per i diritti alla sopravvivenza in luoghi estremi. Viaggi, esplorazioni, incontri con al centro l’essere umano nel suo rapporto con la natura" dice Mauro Gervasini, elencando i tanti temi che quest’anno caratterizzano Terre alte, la sezione che indaga più direttamente il rapporto tra esseri umani e montagna: documentari d’autore su genti di montagna, tradizioni e paesaggi in trasformazione.
Orizzonti vicini
Orizzonti vicini, una delle sezioni più apprezzate dal pubblico del Festival, è ormai da anni la vetrina dedicata ad autori, produzioni e racconti del Trentino- Alto Adige in collaborazione con la Trentino Film Commission e da quest’anno con il sostegno dalla Banca per il Trentino Alto Adige – Bank für Trentino-Südtirol. Dice Gervasini: "Ancora più valorizzata quest’anno la sezione dedicata alle produzioni e alle ambientazioni trentine o altoatesine, con tre film dedicati all’alpinismo e altre grandi e piccole storie locali per comprendere l’evoluzione della montagna, con tutte le sue voci”.
Proiezioni speciali
Proiezioni speciali, documentari e fiction, sperimentazioni e percorsi videoartistici: la sezione di frontiera, tra linguaggi ed esperienze, del Trento Film Festival, quest’anno dedica un focus particolare alla crisi dei ghiacciai ma anche un omaggio a Clint Eastwood con il suo grande film di alpinismo, The Eiger Sanction – Assassinio sull’Eiger: a 50 anni dalla sua uscita nelle sale, il Trento Film Festival rende omaggio a uno dei più significativi thriller alpinistici letterari e cinematografici.
Anteprime
Grandi anteprime nazionali e internazionali con protagonisti di altissimo profilo, a partire da Reinhold Messner: grandissima attesa per il suo K2 – La grande controversia, che ritorna sulla storia della prima ascensione al K2, compiuta da una spedizione italiana nel 1954, e sulla controversia che ne seguì, con al centro la figura di Walter Bonatti. E poi Marco Paolini, Mauro Corona e Giovanni Storti del trio Aldo Giovanni & Giacomo nell’inedita veste di “guida” sulle Alpi Apuane. E ancora titoli inediti da Polonia, Francia, Belgio e Canada.
GIURIA INTERNAZIONALE TFF 2025
Selene Caramazza, classe 1993, attrice di cinema e serie. Siciliana, di Agrigento. Si trasferisce a Roma dopo la maturità. Studia recitazione alla scuola d’arte drammatica “Teatro azione”. Contemporaneamente alla recitazione prosegue i suoi studi universitari laureandosi in giurisprudenza. Il suo esordio da protagonista al cinema avviene con CUORI PURI di Roberto De Paolis presentato alla Quinzaine des Realisateurs del Festival di Cannes 2017. Riceve il premio De Sica come miglior attrice esordiente e il premio come miglior attrice protagonista al Festival Cine Europeo De Sevilla. Nel 2022 è protagonista del film SPACCAOSSA di Vincenzo Pirrotta presentato alle Giornate degli Autori del Festival di Venezia, e della serie “The Bad Guy” per la regia di Giuseppe Stasi e Giancarlo Fontana su Prime Video, ottenendo la candidatura ai Nastri D’argento grandi serie per il ruolo di Leonarda Scotellaro. Vince il premio Fondazione Nobis ai Nastri D’argento 2023. Nel 2024 ritorna in scena nel film SEI NELL’ANIMA, biopic su Gianna Nannini su Netflix.
Michael Dillon, australiano, filma avventure da oltre cinquant'anni. Ha realizzato sei documentari con Sir Edmund Hillary, il primo dei quali, FROM THE OCEAN TO THE SKY, ha vinto la Genziana d'oro a Trento nel 1980. Ha realizzato tre documentari sull'Everest. Il suo film EVEREST SEA TO SUMMIT ha vinto la Genziana d'oro a Trento nel 1993 e il Gran Premio in altri sette Festival internazionali di cinema di montagna. La sua carriera comprende anche molti progetti a cui ha lavorato come direttore della fotografia specializzato. Ha ricevuto una nomination agli Emmy statunitensi per la fotografia della serie “Survivor” e dello speciale del National Geographic “Those Wonderful Dogs”. Il suo ultimo film, THE GREAT WHITE WHALE, è stato premiato al 72. Trento Film Festival con il Premio “Mario Bello” della Cineteca del Club Alpino Italiano e con la Genziana d’oro Città di Bolzano per il miglior film di esplorazione o avventura. Nel 2022 è stato insignito del Gran Premio IAMF alla carriera, prima persona dell'emisfero meridionale ad aver ricevuto questo riconoscimento.
Beatrice Fiorentino, giornalista, saggista, critico cinematografico, ha collaborato e collabora con quotidiani e riviste di settore. Dal 2020 è la Direttrice artistica della Settimana Internazionale della Critica di Venezia, di cui ha fatto parte già dal 2016 nel comitato di selezione. Ha insegnato linguaggio cinematografico e audiovisivo all’Università del Litorale di Capodistria ed è docente a contratto di Semiologia del cinema e dell’audiovisivo all’Università di Trieste. Ha ricevuto il Premio Akai come “Miglior critico cinematografico” alla 71. Mostra del Cinema di Venezia e fa parte della commissione “Film della Critica” del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Collabora con il D’A Film Lab Barcelona alla selezione di progetti per il programma Final Cut. È membro degli EFA (European Film Academy), dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, dell’ICS (International Cinephile Society). Nel 2023 ha curato il volume “Nuova Storia del Cinema. Dalle origini al futuro” pubblicato da Hoepli.
Celine Murga nasce a Paraná, in Argentina, nel 1973. Nel 1991 arriva a Buenos Aires dove studia fotografia e successivamente regia cinematografica all'Università del Cinema. Ha diretto e scritto la sceneggiatura di cinque lungometraggi: ANA Y LOS OTROS (2003), UNA SEMANA SOLA (2008), ESCUELA NORMAL (2012), LA TERCERA ORILLA (2014) e EL AROMA DEL PASTO RECIÉN CORTADO (2024). Tutti questi film sono stati presentati in importanti festival internazionali come Berlino, Venezia, Toronto, Rotterdam e San Sebastián, tra gli altri. Dal 2002 insegna Regia Cinematografica e lavora anche come tutor in vari programmi di sceneggiatura e sviluppo progetti in Argentina, Uruguay, Cile, Colombia e Spagna. Sono state realizzate retrospettive della sua opera alla Cineteca di Sderot, Israele, alla Cineteca Svedese e alla Cineteca dell'Uruguay. È stata membro della giuria in festival di Monaco, Stoccolma, Tolosa, Valdivia, Buenos Aires (BAFICI), Mar del Plata e Friburgo, tra gli altri. Ha anche tenuto masterclass in diverse università in Svezia, Spagna e Stati Uniti.
Sean Villanueva O'Driscoll è un arrampicatore con uno spirito d’avventura e un notevole numero di prime ascese su alcune delle big wall più impegnative del mondo all’interno del suo curriculum. Nel 2021 ha fatto la storia diventando la prima persona a percorrere in solitaria la catena del Fitz Roy in Patagonia. Per questa straordinaria impresa è stato insignito del Piolet d'Or, un premio molto prestigioso nella comunità degli scalatori. Al di là dei suoi successi atletici, Sean è noto per la sua umiltà, il suo umorismo e il suo approccio positivo all'arrampicata, e spesso documenta le sue avventure in video per mostrare il suo atteggiamento spensierato. Regista pluripremiato, tra i suoi documentari ci sono ADVENTURES OF THE DODO, ASGARD JAMMING, COCONUT CONNECTION, VENEZUELA JUNGLE JAM. La sua abilità sportiva, creatività e filosofia di vita gli hanno fatto guadagnare un posto tra gli arrampicatori più rispettati e ammirati della sua generazione. ASGARD JAMMING ha ricevuto sia il Premio del Pubblico che il Premio “Mario Bello” al 58° Trento Film Festival nel 2010.
Info: www.trentofestival.it