Benjamin Védrines e le grandi pareti Nord: Eiger, Cervino & Grandes Jorasses in 6 giorni by fair means

Ad aprile, i francesi Benjamin Védrines e Léo Billon hanno scalato in meno di una settimana le tre grandi pareti nord delle Alpi: Eiger, Cervino e Grandes Jorasses. Védrines le ha concatenate senza usare mezzi a motore, e si è mosso in autonomia con la bici, gli sci o in parapendio.
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Benjamin Védrines & Léo Billon in discesa sulla cresta sud dopo aver salito la parete nord dell'Eiger lungo la via Heckmair in 4 ore 10 minuti il 7 aprile 2025
Quentin Degrenelle

In soli 6 giorni all’inizio di aprile, l’alpinista francese Benjamin Védrines, con il supporto di Léo Billon, ha completato un’impresa storica: il concatenamento delle tre grandi pareti nord delle Alpi, ovvero la salita in rapida successione dell’Eiger, Cervino e Grandes Jorasses. A rendere l’impresa ancora più impressionante è il fatto che Védrines si è recato da una montagna all’altra senza mezzi motorizzati: mentre Billon si spostava in auto, Védrines si è mosso in autonomia con la bici, gli sci o in parapendio.

Il viaggio è iniziato il 6 aprile quando Védrines ha lasciato Grindelwald e ha risalito l’Eigergletscher con gli sci. Lui e Billon hanno passato la notte alla stazione dell'Eigergletscher e il 7 aprile la cordata ha scalato la classica via Heckmair in appena 4 ore e 10 minuti. Le condizioni erano piuttosto secche sulla via del 1938; dopo la vetta, sono scesi lungo la cresta sud verso la stazione dello Jungfraujoch, dove li attendeva Quentin Degrenelle con sci e parapendio. Mentre Védrines volava e proseguiva verso Fiesch attraverso il ghiacciaio dell’Aletsch, Billon e Degrenelle sono tornati a Grindelwald in treno.

Il giorno successivo, Védrines ha raggiunto la Hörnlihütte sul Cervino da Fiesch in bici, sci e a piedi. Il 9 aprile, lui e Billon hanno salito la classica via del 1931, la via Schmid, impiegando solo 5 ore e 40 minuti per raggiungere la vetta a 4.478 metri. Da lì sono scesi alla Capanna Solvay, sono scesi lungo la parete est, poi hanno sciato fino a Zermatt, dove dopo una breve pausa Védrines ha proseguito verso Visp con sci e bici.

Il 10 aprile Védrines ha completato il tratto più lungo: 120 km in bicicletta e una salita a piedi di +1.000 metri fino a Montenvers, dove si è riunito a Billon. I due hanno dormito appena sotto la stazione, con le Grandes Jorasses in vista, e l’11 aprile hanno scalato la via Colton-McIntyre in 4 ore e 20 minuti — ancora una volta le condizioni erano secche, l'arrampicata complessa. Dopo una pausa al sole, sono tornati a Chamonix per la via panoramica, in parapendio, con un volo di 30 minuti. Da notare: sebbene entrambi avessero già scalato queste tre montagne in precedenza, in particolare nell'inverno 2022, nessuno dei due aveva mai salito queste vie classiche.

Raggiunto telefonicamente dopo l'impresa, Védrines ha spiegato a planetmountain: "Sono ovviamente soddisfatto del risultato, ma onestamente, dal punto di vista sportivo, non credo sia una performance enorme. Sono sicuro che si possa fare molto più velocemente. Detto ciò, è difficile far coincidere tutte le variabili per completare il concatenamento su queste vie classiche. Per me, è stata un’avventura incredibile con il mio grande amico e grande amico di mile avventure Léo."

"Quando abbiamo salito queste nord in inverno del 2022, abbiamo scelto le direttissime più difficili: la Harlin all’Eiger, la Directe de l’Amitié alle Grandes Jorasses e la Gogna-Cerruti al Cervino. Questa volta, sulle classiche, ci siamo semplicemente divertiti. Sono vie magnifiche, tecnicamente relativamente facili per noi, quindi è stata un’avventura bellissima insieme."

"Alla fine però non è stato così semplice. Sulle Grandes Jorasses ho faticato molto, perché mi ero beccato un virus pochi giorni prima. Mi dicevo che il mio obiettivo era sempre la cima delle Grandes Jorasses, ma negli ultimi metri ero esausto — a 300 metri dalla vetta ho persino perso la voce. Quindi ero felicissimo di volare giù a valle. Pensa, era il primo decollo di Léo dal 2021, quindi questo volo è stato speciale per entrambi!"

"Questo concatenamento dimostra ancora una volta cosa si può fare nelle Alpi, a noi ma soprattutto alle nuove generazioni. Non è facile, ma per loro è sicuramente il futuro. Ci sono molti giovani alpinisti fortissimi, e se avranno la mentalità giusta, potranno scalare molto di più in questo stile, velocissimo ed efficiente. Spero che questa avventura li aiuti a superare le barriere mentali. Ne vedremo delle belle in futuro."




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