Grande nuova via sul Mt. Dickey nella Ruth Gorge in Alaska per Tom Livingstone e Gašper Pintar
L'alpinista britannico Tom Livingstone e il suo compagno di cordata sloveno Gašper Pintar hanno aperto una grande nuova via di misto sulla parete sud del Monte Dickey (2909m) nella Ruth Gorge in Alaska. La cordata, che ha scalato insieme per la prima volta all'inizio di quest'anno nelle Alpi Giulie, si era recata in Nord America all'inizio di aprile.
L'inizio del loro viaggio è stato caratterizzato da tempo instabile e quando non occupati a spalare la neve dalle loro tende, hanno tentato due vie sul Monte Dickey, Blood from the Stone (Sean Easton, Ueli Steck 2002) e una partenza diretta a Ruth Gorge Grinder (Jackson Marvell, lan Rousseau 2019), così come la parete ovest del Peak 7400, ma sono stati costretti in entrambi i casi ritirarsi a causa delle brutte condizioni.
Le condizioni sono migliorate durante la seconda metà della permanenza sul ghiacciaio e gli alpinisti sono stati attratti da un grande canale in alto sulla sud del Monte Dickey. L'accesso sembrava possibile tramite "placche pazzesche" e l'unico modo per sapere se erano scalabili era provarci. I due hanno trascorso una giornata a fissare le corde e poi il 14 aprile sono partiti; salendo in stile alpino a sinistra della via italiana del 1991 aperta da Fabio Leoni, Mario Manica, Giuseppe Bagatolli, Danny Zampiccoli, Fabrizio Defrancesco, Bruno De Donà e Paolo Borgonovo, i due hanno trascorso i successivi quattro giorni salendo una linea del tutto indipendente sull'enorme parete sud.
Scrivendo sul suo account Instagram, Livingstone ha dichiarato: "Una sottile linea ha attraversato la ripida roccia e ci ha portato al centro della parete, ghiaccio faticoso ed un bivacco in grotta. Poi abbiamo zigzagato più in alto mentre la neve cadeva (o meglio, si alzava nella corrente ascensionale). Molti tiri sembravano improbabili, erano sempre complicati. Un bel bivacco su uno spigolo di neve ha concluso il terzo giorno, e Pinti ha fumato le sue ultime sigarette. Poi abbiamo superato névé strapiombanti, lottando contro lo spindrift, e siamo arrivati in cima, felici e scherzando in modo immaturo sul nome della montagna..."
Gli alpinisti sono scesi lungo la parete ovest della montagna. Livingstone ci ha raccontato "non c'è niente di meglio che una camminata di 3 ore e mezza in discesa per concludere una grande avventura, soprattutto quando inizia a nevicare!"
Livingstone e Pintar hanno lasciato in parete soltanto un dado e un moschettone per un pendolo al quarto tiro, ed un dado e un cordino per una breve doppia intorno al decimo tiro. Non sorprende che non siano stati piantati spit e, anzi, i due sono saliti proprio senza pianta spit. La via è stata chiamata The Great Wall e sebbene non sia stato ancora proposto alcun grado, Livingstone ha indicato che "Gašper ha detto che era la via alpina più difficile che avesse mai fatto. Certamente è stata una combinazione difficile di molti diversi tipi di arrampicata, giorni e sfide."