Una normale giornata di Nico Favresse
È dall’inizio del 2000 che Nicolas Favresse è un assoluto punto di riferimento per l’arrampicata mondiale. Dopo un apprendistato nelle palestre indoor, il climber belga ben presto ha trasferito la sua capacità arrampicatoria, ma anche artistica, sulle big wall più impervie del mondo e anche se è impossibile elencare tutte le salite, quasi sempre effettuate con il compagno di sempre Sean Villanueva, alcune vie brillano più di altre.
Come Lost in translation su El Capitan (con Ivo Ninov nel 2006; la prima e finora unica volta che una big wall è stata aperta dal basso sul Capitan), le numerose vie di arrampicata trad aperte by fair means in Groenlandia nel 2010, la combinata Royal Flush + El Corazon sulla est del Fitz Roy in Patagonia (a-vista, in una spinta unica, con Villanueva nel 2011), e la prima libera di El regalo de Mwono sulle Torres del Paine in Patagonia nel 2017.
Nel 2008 invece Nico si era aggiudicato la prima ripetizione di Cobra Crack a Squamish in Canada, all’epoca la via di fessura più difficile del mondo, “spodestata” nel 2013 con la libera di The Recovery Drink a Jossingfjord in Norvegia.
Il tutto con un background di arrampicata sportiva fino al 9a ed una verve molto particolare. Il suo motto è ovviamente, e finora soltanto il suo mandolino riesce a stargli dietro. Ecco il simpatico cortometraggio sul 41enne realizzato dal fotografo e filmmaker Jan Novak.
Info: www.scarpa.net