Niente come allora di Massimo Malpezzi

Massimo Malpezzi presenta il suo primo libro Niente come allora. Una sua testimonianza su una grande rivoluzione che portò molti arrampicatori tra il 1975 e il 1985 a vivere in maniera spensierata quanto intensa un nuovo modo di stare sulla roccia.
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Massimo Malpezzi
Massimo Malpezzi

Iniziai a scrivere le prime pagine di quello che sarebbe poi diventato un libro, molto tempo fa, bloccato su un letto con un malleolo fratturato per un banale incidente sugli sci. Si sa, quando ci si ferma tutto affiora nel nostro profondo e ne sappiamo qualche cosa in questo periodo drammatico dove stiamo facendo i conti con la pandemia. Alla fine facciamo i conti con noi stessi solo quando rallentiamo e abbiamo l’opportunità di rammentare, così i ricordi si fanno vivi insieme alle prospettive future che sembrano sempre più labili.

10 anni fa, essì sono passati ben dieci anni, l’unica cosa difficile a cui pensavo era uscire al più presto da quella infermità, la noia, lo sconforto, il rallentare tutto mi fecero prendere in mano una penna e tanti quaderni da riempire. Mi piaceva l’idea di fare il punto della situazione, anzi in realtà volevo raccontare un periodo storico eccezionale che dal 1975 al 1990 segnò un'epoca attraverso ciò che venne definito il Nuovo Mattino ripensando al mio personale percorso di quegli anni.

Nessuna autocelebrazione, sarebbe stato assai presuntuoso farlo, ma certamente le scelte fatte furono parte integrante di quel periodo fulgido e creativo. Facevo i conti con la mia storia alpinistica e arrampicatoria partendo da lontano, raccontando quella prima avventura a 8 anni sulla Grigna per finire con un viaggio mistico Nepalese per cercare risposte nuove ad una crisi esistenziale, in mezzo tante avventure, tanti aneddoti, tante riflessioni attento a non farle diventare retorica pericolosa.

Ma non potevo solo raccontarmi in noiose esperienze sulla montagna, volevo innalzare i personaggi che davvero scrissero pagine indelebili di quegli anni, primo tra tutti un altro libro e un uomo che ebbe una intuizione editoriale incredibile che posso definire irripetibile: Cento Nuovi Mattini e Alesando Gogna. Ed è proprio questo libro insieme ad altre pubblicazioni di quei tempi a creare il canovaccio ideale per far sì che non fossi il solo protagonista del raconto che si snoda a capitoli come fosse un diario, ma lo fossero altri.

Ed ecco affiorare tre grandi alpinisti, arrampicatori che segnarono personalmente la mia maturazione oltre a Gogna naturalmente. Reinhold Messner, Gian Piero Motti e Ivan Guerrini, e poi tanti nomi celebri che vissero l’arrampicata in maniera sublime, vedendo in loro il segno da seguire, come fosse una sorta di stella polare. “Settimo grado” scritto da Messner, poi certi articoli e scritti di Motti e per finire quella anarchia spensierata di Ivan Guerrini uniti alla bibbia, quella guida fuori formato dal titolo 100 Nuovi Mattini che non potevano non catalizzare il solco ideale per spezzare le catene di un mondo arcaico, retorico e decisamente antico di affrontare la montagna.

Così iniziai a scrivere tanto quanto a strappare pagine e a riscrivere. Quei quaderni per anni rimasero chiusi in un cassetto, poi li ripresi in mano e ancora li riscrissi fino all’ottobre 2020 quando finalmente tutto si era magicamente compiuto sotto forma di Libro di 240 pagine. Lo definisco un sogno che si è realizzato ma soprattutto un inno verso una generazione meravigliosamente coraggiosa che seppe affrontare l’avventura come un gioco e un messaggio di speranza verso le nuove generazioni prese, forse, troppo dalla performance e meno dalla ricerca della storia.

Titolo: Niente come allora di Massimo Malpezzi
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240 pagine

Massimo Malpezzi, giornalista e fotografo, inizia ad arrampicare nel 1975 appena diciassettenne frequentando la scuola d’Alpinismo Agostino Parravicini del CAI di Milano, ne diventerà poi istruttore dirigendo alcuni corsi di Arrampicata Sportiva. Niente come allora è il suo primo libro.




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