Luogosanto, un paradiso del boulder in Sardegna

Il report di Massimo Malpezzi sul recente viaggio arrampicata al nuovo paradiso del boulder a Luogosanto in Gallura, dove pochi giorni fa Gabriele Moroni ha liberato il primo 8B blocco della Sardegna.
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Filippo Manca su 'Lo Squalo' 7B, Bosco di Luogosanto, Sardegna
Massimo Malpezzi
Difficile non pensare al Monte Giovanni, a pochi chilometri da Luogosanto, come ad un luogo magico, ci sono tutti gli ingredienti per immaginarlo tale partendo dall’area archeologica Nuragica fino all’affascinante contesto naturale dei suoi boschi che formano il parco delle Tre Cime che raggruppa, appunto, il Monte Giovanni (sito boulder), i Monti Casteddu e i Monti Ruiu, una meravigliosa realtà che non potrà lasciarvi indifferenti al di là dell’attività arrampicatoria che vi stiamo presentando.

Ci troviamo in Sardegna al centro della Gallura, a 320 metri di altitudine dove sorge il piccolo paese di poco più di mille anime, Luogosanto. Un borgo che deve il suo nome al gran numero di edifici di culto disseminati nel suo territorio, sono proprio i Francescani nel XIII secolo a fondarlo portando anche alla concessione di un raro privilegio, la denominazione di Porta Santa per una delle porte della basilica di Nostra Signora di Luogosanto. Da allora ogni 7 anni viene aperta attirando un gran numero di fedeli. Si narra anche, con una interpretazione diversa, che il nome derivi dalla scoperta delle reliquie dei Santi Nicola e di Trano che visse dentro una roccia nelle campagne di Luogosanto a pochissimi minuti dall’accogliente agriturismo Concasoni che ci ha ospitato per questa vacanza sotto l’effige E9. Qui è stata costruita una chiesetta con i sassi granitici; è obbligatoria una visita per il panorama mozzafiato che a 360 gradi regala l’immensità della regione fino alla visione della Corsica con la Bocca di Bonifacio.

È proprio Concasoni, l’agriturismo, che diventa il punto ideale di partenza per andare a scalare al bosco, così intimamente chiamato dal suo scopritore Filippo Manca, forte arrampicatore sardo trapiantato a Milano ma che appena può corre a saggiare il granito eccezionale dei suo blocchi sparsi come meteore primordiali. L’agriturismo vi farà risparmiare fatica noleggiandovi addirittura i crash pad necessari, stanze accoglienti, un’ampia cucina comune e il silenzio necessario per staccare dalla confusione cittadina del continente.

L’area di scalata è situata sul Monte Giovanni, scoperta e valorizzata da Filippo con un grande lavoro di pulizia del bosco e dei sassi che costellano la zona ristretta e quindi non molto dispersiva, con il contributo del Milanese doc Enrico Baistrocchi che vi fece visita nel 2014 dando un nuovo impulso stilistico ai blocchi.

Il secondo viaggio, quello che vi stiamo raccontando, nasce invece, come spesso accade, in una palestra indoor di Milano. Avevo visto le foto di alcuni sassi e i tiri che Enrico e Filippo avevano chiodato nel parco delle Tre Cime e me ne innamorai subito, tanto da proporgli foto nuove scrivendoci una storia… in un battibaleno si forma un bel gruppetto e, d’intesa con Filippo e grazie all’apporto importante di Mauro Calibani e del suo Team E9, abbiamo messo insieme una piccola squadra formata da Irene Bariani, Anna Borella e Gabriele Moroni, ben felice di vivere una dimensione esclusiva e rilassante.

La sera arriviamo a Luogosanto e siamo subito accolti da Roberta, la fidanzata di Filippo, che ci fa subito capire cosa significhi l’ospitalità sarda: la sua tavola si imbandisce dal nulla di formaggi incredibilmente buoni e saporiti, di salumi e di birre di qualità superiore. Scopriamo anche che Roberta sa riempire i bicchieri uno dopo l’altro intorpidendo la nostra eccitazione per ciò che ci attende all’indomani. Poi ci trasferiamo all’agriturismo per una meritata dormita.

La mattina è frizzante e soleggiata dopo che la fine pioggerellina della serata aveva un po' spaventato i nostri intenti. Il parcheggio è vuoto... clamoroso, capiamo subito che tutta l’area sarà a nostra disposizione in esclusiva.

Il bosco di faggi antichi è tagliato in due da una stradina bianca che sale fino alla grande sala delle riunioni, sito antichissimo Nuragico composto dal tipico muro circolare di sassi posati l’uno su l’altro. Lasciamo la stradina e, dopo neppure due minuti, ci si para davanti un enorme blocco tondeggiante alto 3 o 4 metri con una piccola grotta merlata dalla tipica tafonata granitica scolpita dal vento e dalla pioggia. Filippo con grande entusiasmo indica al gruppo 3 linee superlative non ancora liberate, ne cadranno due nel giro di poche ore, Spiace dirlo 7A e Altre mentalità 7B+. Si capisce che Filippo ci sta consegnando grandissima qualità.

Gabriele non vede l’ora di andare allo Squalo, un sasso perfetto per forma e imponenza: una linea parte sul profilo destro del blocco, un lancio su un piatto è l’entrata obbligatoria per intrufolarsi nella tafonata che diventa una grotta fino ad uscire, dopo alcuni movimenti fisici, addirittura da un buco che sfocia come un oblò sulla cima del blocco. Lo squalo 7B, prima Gabri, poi Mauro e infine Filippo liberano il passaggio.

Da quella partenza Moroni si inventa una connessione che vive di vita propria attraversando verso sinistra fino ad uscire rasentando una pianta grazie ad una sorta di trazione quasi senza piedi, è il primo grado serio che si scomoda dopo la riuscita di Moroni, nome della via: Altri concetti 8A+ dedicata al Baistra pensando alla sua America. Il tardo pomeriggio viene dedicato all’esplorazione del bosco scalando altri blocchi più facili.

Il secondo giorno Anna ed Irene puliscono Ragno babbuino un solido e insidioso 7A su piatti in traversata con una partenza che richiede stimolo, poi Filippo ci porta al blocco capolavoro, un’incombente prua che forma un tetto rosso, a sinistra della grande antenna. Cade quasi subito la linea che parte da destra a sinistra ad opera di Moroni, nome: Beppe papassino 7C. Lo segue a ruota Mauro Calibani con una metod diversa, per evitare un lancio mono braccio che solo il Gabri può sfoggiare. Così, come per il traverso di 8a+ allo Squalo, ecco che nasce una sfida che sembrerebbe andare nella direzione di un grado elevatissimo su cui però nessuno si sbilancia.

Si tratta di entrare sotto il tetto e di uscirne diritti su una fessurina orizzontale appena disegnata per le dita per poi ricongiungersi con la linea di destra. La sera illuminati dalla luce delle lampade Gabri inizia l’assalto con una serie di tentativi frustranti fino a che si inventa il passo giusto ma qui la storia ve la racconta lui sul post precedente di Planetmountain.com con tanto di video. Patagarroso, grado 8B il primo in terra Sarda.

Il nostro terzo giorno viene dedicato alla sperimentazione e al gioco. Filippo ci fa vedere una parete alta una quindicina di metri che sembrerebbe scalabile in free solo, diciamo a metà tra un highball ed un tiro da falesia. Un giretto con la corda per pulire la roccia, poi Gabri parte sicuro e veloce, in questi casi il grado non viene scomodato, tutto si gioca con la testa in una arrampicata psicologica dove volare significa probabilmente farsi mooolto male… lo segue Mauro con successo. Tutto il gruppo è rilassato, alcuni altri blocchi si concedono in passaggi stilisticamente perfetti come l’esteticissimo bordo sfuggente di Thewave under the shark 7A+.

Conclusioni: quando si vivono giorni così perfetti è difficile pensare alle prestazioni e ai gradi come elemento portante. Rimangono invece nella memoria le belle serate passate cariche di aneddoti. Con un Filippo in grande spolvero insieme a un Riccardo Trani - che ci ha raggiunto qualche giorno dopo - sempre pronto a farci vivere l’ironia intelligente attraverso battute ficcanti, senza dimenticare Marco Caboi, Giorgio Soddu e Simone Masimi, i local che hanno scalato con noi. Un grazie a Gabriele Moroni motivato e allo stesso tempo sereno che ha saputo alzare il livello di questa "scampagnata", e poi ad Irene e Anna che hanno portato delicatezza ad un gruppo rozzo ma senza dimenticare che erano lì per dire la loro, e a Mauro che si godeva tutti noi con il suo sorriso rassicurante.

Vorrei soprattutto ringraziare l’ente del turismo di Luogosanto che ha permesso all’arrampicata di diventare una realtà nell’attesa che molti altri climber variopinti possano movimentare le piccole stradine del borgo. Una grazie anche a Caterina che tutte le mattine ci regalava meravigliosi biscotti fatti in casa e caffè fumante in quella affascinante abitazione di sassi chiamata dai contadini Stazzu. Insomma è già ora di ritornarci…

Massimo Malpezzi





ISTRUZIONI PER L’USO - AREA BOULDER DI LUOGOSANTO

Il pdf allegato al report è da aggiornare ma può darvi un ottima idea di tutta l’area boulder con avvicinamento geografico e informazioni utili generali. Alleghiamo, con una cartina a parte, i blocchi ultimi liberati che fanno parte delle foto pubblicate.

Gli avvicinamenti dei blocchi nuovi partono dal parcheggio e dalla stradina che va alla "Sala Riunioni Nuragica e si sviluppano tra loro in una area di alcuni centinaia di metri (vedi cartina)

Numerose sono le strutture che danno alloggio oltre a ristoranti, consigliamo vivamente l’Agriturismo Concasoni di Pirina Maria Caterina in località Concasoni tel. +39.079.652363 agriconcasoni@libero.it
www.concasoni.com www.altrasardegna.it

1: Thewave under the shark 7A+
2: Lo squalo 7B
3: Altri concetti 8A/+
4: Spiace dirlo 7A
4 bis: Un orecchio per Roberta - 5
5:  non liberato
6: Altre mentalità 7B+
7: Blasfemia in luogosanto 7A
8: Bette papassino 7C
9: Patagarroso 8B
10: Concasoni 6C
11: Ragno babbuino 7A
12: Il pentito di Luogosanto 6B freesolo psicologico un vero e proprio tiro 18m
13: La bella energia 5C freesolo bellissima arrampicata su tafonate, tiro di 15m
14: Conca d’oro 6C placca delicatissima che traversa a dx sulla cengetta prima del grande tetto

20/10/2015 - Gabriele Moroni alla scoperta di Luogosanto e del boulder più difficile della Sardegna
13/05/2015 - Luogosanto, Rock & Walls e il boulder in Sardegna

 




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