Stefano Ragazzo nella storia con la prima solitaria di Eternal Flame ai Trango Tower
Pura fantascienza. Eppure è tutto vero. Arrampicando in totale autonomia dal 17 al 26 luglio, il 33enne alpinista Stefano Ragazzo si è aggiudicato la prima solitaria di Eternal Flame sulla parete sud della Nameless Tower (6251m) nella catena del Trango Tower in Pakistan. Considerata dagli addetti la più bella e più difficile big wall in alta quota al mondo, la via di 650 metri era stata aperta nell'estate del 1989 dai tedeschi Kurt Albert, Wolfgang Güllich, Christof Stiegler e Milan Sykora.
Con difficoltà fino a VI, 7b+, A2, Eternal Flame aveva spianato la strada verso una nuova dimensione dell'arrampicata sulle big wall in alta montagna, catturando sin da subito l'immaginazione del mondo verticale. Nei due decenni successivi molti dei migliori in assoluto si sono recati alle Torri di Trango per liberare la linea, ma tutti gli sforzi sono falliti, principalmente a causa delle condizioni meteorologiche proibitive unite alle estreme difficoltà in quota.
Significativi passi avanti verso la libera sono stati raggiunti da Denis Burdet, Nicolas Zambetti e Toni Arbones che nel 2003 hanno risolto parte del puzzle liberando due dei quattro tiri in artificiale, mentre i fratelli spagnoli Iker ed Eneko Pou hanno esplorato una variante di 8a al decimo tiro nel 2005 prima di doversi ritirare a causa del maltempo.
La prima libera è avvenuta finalmente nel 2009 per mano di Thomas e Alexander Huber che, sfruttando l'incredibile finestra di bel tempo dell'11 e 14 agosto, hanno scoperto una nuova fessura a destra della variante Pou che gli ha permesso di raggiungere la vetta dopo aver superato difficoltà fino al 7c+. Senza mezzi termini, gli Huber hanno descritto la via come la "la migliore e la più bella via in libera del pianeta."
Nel 2022 è arrivata la seconda salita in libera grazie a Edu Marín, mentre pochi giorni più tardi la terza libera e contemporaneamente straordinaria prima a-vista è stata effettuata dalla cordata Barbara Zangerl - Jacopo Larcher. Zangerl si è ovviamente anche aggiudicata la prima femminile. Adesso invece è arrivata, in modo del tutto inaspettato perché una salita di questo genere non l’avremmo nemmeno mai immaginata, la prima solitaria ad opera di Stefano Ragazzo.
Ragazzo non è nuovo ad imprese del genere. Meglio, il padovano trapiantato a Chamonix si è fatto le ossa sulle vie delle Dolomiti, prima di esplorare quelle del Monte Bianco, le big wall dello Yosemite, ed aprire nuove salite in Alaska e in Himalaya con la sua compagna di vita e cordata Silvia Loreggian. Poi nel marzo 2023 è arrivata la solitaria invernale della via Moulin Rouge al Catinaccio, a maggio di quest'anno una rara solitaria di The Nose su El Capitan. Tutte salite importanti, di spessore. Ma nessuna regge il confronto, o avrebbe anche solo lasciato presagire questa solitaria di Eternal Flame.
Ragazzo è salito in stile big wall, quindi con portaledge, ma leggero, anzi,leggerissimo: senza le corde fisse, mentre con se aveva soltanto una singola da 60m ed un cordino da recupero per il saccone. Poi aveva il portaledge gonfiabile della G7 e cibo per 6 giorni. Sperava di uscire in massimo 4/5 giorni, ma il brutto tempo lo ha bloccato nel portaledge e forzato a scalare molto lentamente, con i guanti e due piumini. È sbucato in cima il 25 luglio, finalmente un giorno di sole pieno, poi dopo essere rimasto incredulo in vetta per un po', ha fatto tutte le doppie ed ed arrivato al campo base avanzato a 5000 metri verso le 9.30 di sera. La mattina del giorno dopo è sceso al campo base. Da notare che sulla montagna c'erano soltanto due altre cordate, che però tentavano altre vie oppure si sono ritirati da Eternal Flame a causa del maltempo.
A breve pubblicheremo un report dettagliato dell'impresa. Intanto, raggiunto a Skardu telefonicamente dopo la salita, Ragazzo ci ha spiegato "in cima sapevo di aver appena fatto una roba assurda, ma allo stesso tempo non me ne rendevo conto... è difficile da spiegare, non saprei come altro dirlo. Dopo tanti giorni di brutto tempo, quella mattina c’era il sole, ero emozionato, vedevo il K2 e pensavo a Silvia, mi mancava. Ho anche pensato a chi per questa via ci è passato prima di me, per un attimo mi sentivo vicino a loro. È figo." Eh sì. Piuttosto figo.