Ranrapalca parete Nord Ovest salita in Perù dai fratelli Pou e Micher Quito
Dopo aver aperto nuove vie sul Nevado Huamashraju Este nel 2021 e sull'Urus Oeste e Pumahuacanca nel 2022, gli alpinisti baschi Eneko e Iker Pou si sono nuovamente legati assieme al peruviano Micher Quito per completare un'altra nuova via nella Cordillera Blanca peruviana. Ad agosto i tre hanno salito la parete nordovest, finora inviolata, del Nevado Ranrapalca, una montagna di 6.162 metri che venne salita per la prima volta dai tedeschi Walter Brecht, Siegfried Rohrer, Karl Schmid e Hans Schweizer nel giugno 1939 attraverso la cresta NE.
I fratelli Pou e Quito avevano notato la parete già l'anno scorso mentre scalavano il Nevado Urus e in realtà avevano anche effettuato un rapido primo tentativo che, a causa delle difficili condizioni, si è concluso senza successo. In questa stagione i tre sono riusciti a salire una bella via di 1200 metri in stile alpino ora chiamata Ya Pe' Cholo, con un bivacco in parete e difficoltà stimate attorno a 6b, 80°.
Scrivendo qualche giorno dopo la salita, i fratelli Pou hanno spiegato "È stata una salita dura, esposta e molto lunga. Dura, perché scalare una parete così enorme con circa 20 kg sulla schiena moltiplica per quattro le difficoltà. Esposta, perché essendo la fine della stagione e con il caldo che c'è stato quest'anno, i massi ed il ghiaccio che cadevano intorno a noi erano costanti, lunga perché con un vuoto di 900 metri e più di 1.000 metri di sviluppo, la parete nord-ovest della Ranrapalca è una delle più grandi che abbiamo mai salito."
I tre hanno sfruttato a pieno le loro precedenti esperienze assieme come cordata per affrontare la salita. Il primo giorno Eneko ha salito i primi nove tiri, mentre gli altri due trasportavano il materiale e dopo 13 ore di salita non-stop hanno raggiunto il loro bivacco. Eneko racconta che "Il posto era freddo, scomodo e pericoloso (caduta massi continua per tutta la notte) a più di 500 metri da terra e sospesi sopra un piccolo nido d'aquila. Al mattino era terrificante salire alcuni tiri di sesto grado con il termometro che segnava qualche grado sotto lo zero ed il peso dei nostri zaini." Iker ha salito da capocordata tutti i tiri, fino a quando, vicino ai pendii finali, Quito è salito da primo. "Avevamo bisogno di un cambio perché eravamo entrambi molto stanchi. Abbiamo trovato diversi grandi crepacci sui pendii superiori che abbiamo dovuto superare guadando o saltando. L'aiuto del nostro compagno peruviano è stato essenziale per evitare di caderci dentro. È abituato a questo tipo di terreno che invece non abbiamo da noi."
La cordata ha raggiunto la vetta alle 16:15. e soli 15 minuti più tardi hanno iniziato la discesa. "Sapevamo che dovevamo muoverci velocemente perché dovevamo fare diverse doppie verticali, in più avremmo dovuto attraversare un ghiacciaio pieno di crepacci da far rizzare i capelli."
È stata sfiorata la tragedia durante l'ultima doppia quando Eneko è stato colpito da una sasso in testa; fortunatamente molto meno grave di quanto inizialmente temuto, alle 2 di notte sono rientrati al bivacco Giordano Longoni.
Links: FB Hermanos Pou, La Sportiva, Petzl