Il vuoto tra gli atomi. Di Silvia Petroni
Attraverso una serie di episodi di ispirazione autobiografica, l’autrice racconta il suo rapporto con la montagna e l’alpinismo. Dai primi passi in montagna nel delicato ricordo di un’estate, alla tardiva scoperta di una complicità in famiglia (Gabriele Franceschini, lo zio, era un importante alpinista). Nel coinvolgente resoconto della terribile vicenda vissuta sul Bishorn, la caduta in un crepaccio diventa la sublime esperienza del vuoto tra le cose. L’odissea tra medici e infermieri è raccontata con ironia e cinismo e assume i toni di un’altra odissea.
Procedendo nei capitoli del romanzo, il lettore scopre una donna forte e fragile allo stesso tempo, determinata ad affrontare debolezze, angosce e convenzioni sociali, nella difficile costruzione di un’identità personale, una donna che ha trovato nella vita di montagna la chiave per dare un senso alle cose e all’esistenza.
E' una testimonianza davvero vissuta quella di Silvia Petroni. Raccontata con il disincanto, l'ironia e la maestria dell'accademica ma anche con la passione dell'alpinista che è conquistata e non può fare a meno degli spazi sconfinati, della bellezza senza limiti e anche della "crudezza" e della "sincerità" della montagna.
Silvia Petroni
Silvia Petroni è nata a Pisa, città dove ha compiuto gli studi universitari conseguendo la laurea e il dottorato di Ricerca in Fisica. Nel 2009 ha vinto il primo premio nella sezione inediti della VII edizione del Premio Letterario Nazionale Leggimontagna con il racconto Notte nel cielo (quarto capitolo del presente volume); nel 2010 ha vinto il primo premio nella sezione inediti della XIV edizione del Concorso di Narrativa di montagna “Carlo Mauri” con il racconto dal titolo Lo zio Gabriele (secondo capitolo del presente volume). Si dedica alla divulgazione dell’alpinismo attraverso conferenze e proiezioni riguardanti la sua attività su roccia, ghiaccio e misto.
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