Dani Arnold, intervista dopo la free solo speed della Comici - Dimai alle Tre Cime di Lavaredo
Come riportato, il 5 settembre 2019 il 35enne alpinista svizzero Dani Arnold ha salito la classicissima Comici - Dimai sulla parete nord della Cima Grande di Lavaredo senza corda in soli 46 minuti e 30 secondi. Ricordiamo a questo proposito che nel 2014 anche Christoph Hainz aveva effettuato una velocissima salita della stessa via, arrampicando fino alla cengia circolare in 48 minuti per le riprese del suo film L'uomo delle Tre Cime.
Dani, quando ti è venuto in mente di salire la Comici - Dimai in free solo?
Ho avuto l’idea già molti anni fa. In genere sono interessato alle grandi pareti nord. La prima volta che ho fatto la via ero con un amico, abbiamo impiegato quasi sette ore. In quel momento ho pensato che non sarei riuscito a salirla in meno di un'ora.
Quali sono state le tue impressioni della via in generale? Salita per la prima volta nel 1933 da Emilio Comici, Angelo e Giuseppe Dimai
La via è famosa in tutto il mondo. La verticalità, l’esposizione e il fatto che ci siano soltanto chiodi normali l’hanno fatto diventare una pietra miliare. Un risultato incredibile per i primi salitori. Avevano una bravura allucinate ed un fiuto geniale per capire dove era possibile salire. Sono molto colpito da queste persone e dalle lore salite.
Fu salita in solitaria per la prima volta già nel 1937, dallo stesso Emilio Comici. Una salita descritta come una delle più grandi imprese alpinistiche di tutti i tempi.
Una realizzazione davvero incredibile che mostra chiaramente quanto erano forti gli scalatori dell’epoca.
Prima della tua solitaria hai salito la via tre volte con degli amici. Quanto la conoscevi quindi?
Riesco a ricordare e memorizzare molto bene le vie, e questo mi ha aiutato molto. Però ricordarsi 500 metri di terreno difficile in sole tre salite non è facile, proprio perché non tutte le prese sono affidabili al 100%. Ma avevo salito solo tre volte anche le Grandes Jorasses prima della mia solitaria, quindi mi sentivo a posto.
In che tempo speravi di fare la via? E dove sei stato più veloce?
Il mio obiettivo era circa un'ora. Guardando la traccia del mio orologio ho visto che sono stato quasi ugualmente veloce nella parte più difficile, più in basso, che nella parte "più semplice” in alto. In altre parole: dove è facile, sono stato piuttosto lento. Lo sapevo, la resistenza pura non è il mio forte. Il mio obiettivo principale era chiaramente quello di non sbagliare e salire il più sicuro possibile. Ma sapevo anche che dovevo sbrigarmi se volevo davvero essere veloce. Certo, senza corda sarei stato veloce in ogni caso, anche senza voler considerare troppo il fattore tempo. Ma senza sbrigarmi, sarei sicuramente stato lontano dall'ora! Ad esempio, fino al primo tiro difficile sono circa 80 metri. Molto facili e tutti sono veloci lì. Ma guarda l'orologio una volta che sei lì. I minuti passano estremamente velocemente!
Ci hai detto di esserti sentito abbastanza al tuo agio durante la salita
Non ho mai avuto paura, non mi sono mai sentito poco sicuro. La salita è stata semplicemente piuttosto stancante :-) Ho avuto dei problemi a causa delle dita fredde. Non ho quasi mai abbassato le braccia durante tutta la salita. Nei video si può notare come sulle piccole cenge ho abbassato le braccia per cercare di scaldarle.
La roccia è dolomite, non è dura come il granito...
Esatto. Non potevo semplicemente tirare ogni presa. A causa delle numerose ripetizioni però la roccia è abbastanza buona. E conoscevo le prese che non erano affidabili, e che deliberatamente non ho toccato.
Nel video ti si vede correre sulla cengia…
Sì, è esposto, ma dopo tutta la parte ripida inferiore, sembrava sufficientemente sicura. Ma dopo quella cengia non è ancora finita, avevo ancora bisogno esattamente di 8.5 minuti per raggiungere la cima. Questo è stato impegnativo.
Esiste una linea sottile tra velocità e sicurezza
In linea di massima la velocità significa anche sicurezza, soprattutto sulle vie molte alpinistiche. Ma certo, qui era diverso. Arrampicare senza corda troppo velocemente significa sempre una perdita di precisione, e anche sui tiri più semplici dovevo mettere molto precisamente i piedi su ogni presa. Questa precisione non è così importante sulla neve dell’Eiger o la parete nord del Cervino.
Come ti prepari mentalmente?
Questo è un processo che si ripete da molti anni, è sempre molto simile. Non riesco a descriverlo. Ha bisogno di un'ottima preparazione mentale e di una grande fiducia in se stessi. Quando questo processo prende piede, so di essere pronto. Questa sensazione non mi ha mai deluso.
Hai registrato salite in velocità sull'Eiger, sulle Grandes Jorasses, sul Cervino e molte altre ancora. Molti ti conoscono per questo soltanto. È un quadro completo e corretto di Dani Arnold?
No, non è corretto. Vi do un esempio, Anubi in Scozia. Se qualcuno mi chiede delle salite che mi stanno più a cuore, allora Anubi è in cima alla lista. L’ho sempre detto. Naturalmente, free solo in velocità è anche una parte importante parte di me. Per il grande pubblico, è facile da capire e comprendere. Negli ultimi mesi però sono stato al Broad Peak, ho aperto nuove vie di ghiaccio in Giappone, ho aperto nuove vie di misto nella gola Schöllenen in Svizzera. Speed non è stato mai un elemento in tutte queste salite.
Come mai il casco?
Se cado non ho bisogno di un casco, lo so bene. Ma il casco mi protegge dai piccoli sassi che cadono spontaneamente dall'alto o che sono stati fatti cadere da altre persone.
A proposito, eri da solo sulla via? O hai dovuto superare altre cordate?
All’incirca sul settimo tiro ho superato una cordata composta da tre persone, nel diedro ho superato una cordata e in cima un’altra cordata. Però non mi hanno rallentato, forse pochi secondi. Nessun problema. Prima di iniziare la via però ho dovuto aspettare molto, siccome c’erano alpinisti sulla parte bassa e non volevo sorpassarli lì. Ho iniziato poco dopo le 2 e mezza.
Dopo la croce in cima, per scendere, quanto tempo hai impiegato;-)
Posso dire che ci è voluto più tempo. Circa un ora e mezza. Ma è stato così anche per il Cervino e le Grandes Jorasses ;-) La discesa fa parte di qualsiasi salita in montagna. E hai concluso la tua gita soltanto quando sei ritornato a valle.
Comici - Dimai
Primi salitori: Emilio Comici, Giuseppe & Angelo Dimai, 13-14/08/1933
Via “simbolo” dell’arrampicata in Dolomiti. Impegnativa, soprattutto se percorsa in libera, è molto frequentata per la bellezza dell’arrampicata e l’eleganzza della linea. La via è ben chiodata portare nuts e friends.
Link: www.daniarnold.ch, Mammut, Petzl, La Sportiva, Victorinox