Simon Gietl apre 'Lumina' in solitaria al Collaspro nelle Vedrette di Ries

Il primo tentativo del 10 aprile è fallito presto: dopo circa 50 metri, il vento forte mi ha costretto a tornare indietro. Ma il progetto non mi ha mollato. Due giorni più tardi, il 12 aprile, ero di nuovo al parcheggio alle 4:30 del mattino, questa volta nessun vento, il cielo era leggermente coperto. Grazie al deposito di materiale alla base della parete, lo zaino era leggero e ho progredito bene.
La linea che avevo scelto sembrava quasi troppo logica: un marcato, ripido canale attraversava il pilastro nordest, esattamente il mio stile. Il misto era impegnativo, ma ben proteggibile con friend lungo tutta la via. Tuttavia, alcuni lastroni instabili richiedevano massima attenzione. Nella parte centrale della parete, in particolare, i sassi continuavano a staccarsi dall’alto e a schiantarsi contro la roccia — un chiaro avvertimento sul perché questa via dovrebbe essere tentata solo con basse temperature.
Nonostante la concentrazione e la tensione, mi sentivo nel "flow". Ho lasciato in parete qualche chiodo ed un pecker, ma la linea è proteggibile quasi interamente con friend piccoli. Quando ho raggiunto la vetta poco dopo mezzogiorno, ero felicissimo: da solo, circondato dal silenzio e dal sole. Mi sono concesso una breve pausa, ho lasciato vagare lo sguardo e ho assorbito completamente quel momento.
La discesa lungo il versante sud è filata liscio: due calate di 30 metri, poi lungo la via Seltene Erden, anch’essa in corda doppia. Una giornata grandiosa, con una linea che semplicemente "sentivo" giusta. Lumina era nata.
Un grande ringraziamento ad Andreas Messner, Konrad Renzler e Rudolf Leitgeb per le preziose informazioni!
di Simon Gietl, Luttach, 18/04/2025