A Surtana in Sardegna altre due nuove vie di arrampicata trad

Dopo le vie precedentemente aperte nel mese di maggio (Tra Ombre e Luce & Dannata Bellezza) torniamo finalmente in questo meraviglioso ed incantevole posto selvaggio. Siamo fortemente motivati dall'istintivo desiderio di individuare una nuova via che aggiri i grandi strapiombi gialli ipotizzando un traversata a destra su un esile accenno di cengia che con diagonale discendente li sovrasta, e che ci dovrebbe condurre al centro della parete ad una sosta su un provvidenziale alberello.

Riusciamo ad attuare la linea ipotizzata. Dalla sosta sull'alberello che sovrasta i minacciosi strapiombi gialli ci innalziamo, evitando di seguire un invitante e più logico diedro, appena sulla sinistra e che ci avrebbe condotto in prossimità della penultima sosta della via "Tra Ombre e Luce. Scegliamo invece una direzione meno logica e ben più impegnativa che, superando una difficile placca da risalire in diagonale sulla destra, ci conduce con difficoltà al passaggio chiave che prelude la cima.

Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo con una linea di salita non sempre logica ma caratterizzata dalla ricerca di entusiasmanti passaggi tecnici su roccia inviolata di ottima qualità, che conferisce a questo itinerario un fascino del tutto particolare che abbiamo pensato di sintetizzare denominandola Il Riflesso del Tempo. Perché Il Riflesso del Tempo? È stato come se il tempo si riflettesse dentro noi, lentamente… in modo da farci assaporare a fondo gli impercettibili attimi.

Agostino Sogos, il pensiero di Luciano Muroni
Il giorno 8 novembre, approfittando di una provvidenziale oasi di sole, ritorniamo sullo stesso splendido calcare spinti dal desiderio di individuare una nuova via del tutto indipendente dalle altre (tutte contraddistinte da alcune soste in comune).

A questo punto è doveroso che ricordi il compianto e indimenticato amico e compagno di arrampicata Agostino Sogos, tragicamente scomparso nelle sue falesie di Capo Caccia il 30/07/1997. Quando Agostino è morto Peppe aveva appena otto anni. In passato ho spesso parlato e raccontato a Peppe di Agostino citando eventi, episodi, aneddoti e tentando di descriverne il peculiare carattere estremamente originale e la forte personalità a dir poco magnetica.

E forse in virtù di quelle misteriose quanto inesplicabili alchimie che a volte scaturiscono tra personalità affini, è nato tra loro un incredibile quanto saldo legame apparentemente impossibile (perlomeno dal punto di vista anagrafico e logico), che invece ha magicamente scavalcato il tempo facendo sì che le nostre scalate fossero permeate da una presenza che ci ha sempre accompagnato e che entrambi, soprattutto quel giorno, abbiamo decisamente percepito.

Di conseguenza, una volta raggiunta la cima, con mia grande gioia è venuto in mente a Peppe di dedicare la nostra nuova via ad Agostino per legarne per sempre il nome a quel Supramonte che aveva tanto frequentato ed amato e che senza alcun dubbio il suo spirito frequente e ama ancora!

Luciano Muroni & Peppe Obinu