Sardegna: Doloverre di Surtana, 4 nuove vie di arrampicata
Ma, cominciando dall’inizio, per chi non dovesse ancora conoscere questo piccolo paradiso verticale, occorre dire che Surtana è una – relativamente - piccola valle del Supramonte che congiunge trasversalmente le grandi vallate di Oddoene (Dorgali) e di Lanaitto (Oliena). A lato di Surtana sul versante Lanaitto, inoltre, si trova il famoso villaggio nuragico di Tiscali che forse meriterebbe un po’ più di attenzione a livello internazionale (solo di recente si è cercato di porre rimedio ai continui saccheggi, ad esempio)… I bordi di questa valle boscosa, lunga circa 2 km, sono orlati di tredici pilastri di splendido calcare, tanti sono sul lato sud, qualcuno in meno su quello nord… La loro catalogazione, in numeri romani, si deve ad Alessandro Gogna che, nell’ormai famosa "bibbia" "Mezzogiorno di Pietra" si occupò di recensire per la prima volta tutte le vie esistenti.
Le prime vie a Surtana si devono infatti ad un gruppo di romani, Fabrizio Antonioli, Massimo Frezzotti, Fabio Delisi, Olimpia Iorio… che negli anni settanta salirono le vie più facili che ancora oggi sono molto frequentate, specialmente dai corsi di alpinismo e dagli amanti delle vie classiche tranquille. Alla fine degli anni ottanta, epoca della scoperta dell’arrampicata sportiva, furono attrezzate dall’alto e con l’uso di spit due vie importanti, sulle placche più compatte dei pilastri. Erano "Patty" (presumibilmente Smith) e "Trans Surtana Express". Poco dopo i soliti fratelli Remy ci lasciarono lo zampino, aprendo la bellissima "Coup d’Epée" e "Porc et Pique", tutte e due sullo stesso pilastro di Trans Surtana. Negli anni successivi degne di nota sono la bellissima "The Sound of Silence" opera del triestino Paolo Pezzolato e "Paradise", dello svizzero Louis Piguet, quest’ultima chiodata ancora dall’alto. E’ peraltro curioso notare come il vocabolo Paradiso ricorra spesso nei nomi delle vie di Surtana… Ma, per arrivare ai giorni nostri citerò le numerose creazioni della cordata Pibiri/Erriu, quelle di Bruno Vitale e Giorgio Mallucci (ancora due romani!!) e di tutti quelli che su queste rocce hanno lasciato la loro firma.
Negli ultimi anni le aperture si succedono in modo regolare e nonostante le almeno 50 vie si è ancora lontani dalla saturazione, a dimostrazione del gradimento che questo magnifico luogo ha tra i climber europei. Vi presentiamo dunque quattro vie nuove aperte negli ultimi mesi, due sui facili ed evidenti pilastri del lato nord, stranamente (e probabilmente) mai prima saliti, altre due sul XII e XIII pilastro del lato sud.
Le prime due vie sono opera degli emiliani Sebastiano Motta e Carla Peveri. Sul I pilastro del versante N, poco dopo lo spigolo del Monte Oddeu, hanno tracciato il 23 settembre "Paradiso Ritrovato", 160 metri sino al V grado. Il giorno dopo, sul XI pilastro sempre del versante N, hanno compiuto la salita di "Sa serra ‘e Tiscali". Anche qui difficoltà classiche di IV su una lunghezza di 320m. Entrambe le vie non sono attrezzate e gli apritori auspicano che così rimangano.
Un po’ più difficile la nuova via tracciata da Maurizio Oviglia e Fabio Erriu il 14 novembre, proprio di fronte a Sa Serra ‘e Tiscali. Essa sale sul filo del XIII pilastro già occupato sulla destra da una vecchia via a spit di due tiri. In un tratto di 10 m le due vie sono in comune, per il resto "Seven cams" è totalmente indipendente e totalmente "pulita", ovvero interamente da proteggere. Il nome si deve dall’unico materiale a disposizione degli apritori quel giorno per aprirla (non avendo in previsione di aprire una via), mentre le difficoltà raggiungono il VI+ (VI obbl) su una lunghezza di 170m. Infine l’ultimo regalo di Corrado Pibiri, questa volta in cordata con Simone Saiu, new entry nelle aperture sull’isola, è "Venuto al mondo", sulla destra di "Patty". I soliti 5 tiri, questa volta interamente protetti a spit, con una difficoltà massima di 6b+ (6a+ obbl).e qualche nut e friend sino al 3BD necessari
Ma sicuramente, mentre scriviamo, qualcuno sta già pensando o aprendo l’ultima via di Surtana, che a questo punto metteremo sotto l’albero, magari un bel leccio del Supramonte.
di Maurizio Oviglia
SCHEDA: Doloverre di Sùrtana - I pilastro Nord, Spigolo Centrale
SCHEDA: Doloverre di Sùrtana, XI pilastro Nord