Arrampicata sportiva in Val Viola, Alta Valtellina

Eraldo Meraldi, Guida Alpina della Valfurva, presenta le diverse possibilità per l'arrampicata sportiva a due passi dal Rifugio Federico in Dosdè nella solare ed incantevole Val Viola in Alta Valtellina
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Arrampicare in Val Viola, Alta Valtellina: Rifugio Federico in Dosdè, Falesia del Laresc Vecc, Pian delle Rose, Torrione della malga Dosdè, Crap de li malosena, Torrione della malga Dosdè
Eraldo Meraldi

La ridente val Viola con la prevista graduale chiusura al transito veicolare dell’area dei Forni in Valfurva, sarà certamente nei prossimi anni una meta molto ambita sia per l’escursionismo, l’alpinismo nonché per l’arrampicata. Essa offre diverse possibilità medio-facili alla portata di coloro che vorranno cimentarsi in questa stimolante disciplina. Ci sono diverse vie sia attrezzate in modo sportivo, cioè con le protezioni già posizionate, che altre cosiddette “trad”, dove le protezioni uno se le deve integrare. I semplici accessi alle strutture e l’armonia dei luoghi invitano certamente ad una frequentazione.

I nomi dati alle vie che ho realizzato tra il 2002 e il 2004 evocano diverse stati o situazioni che ho vissuto in quei periodi di intenso lavoro di attrezzatura di strutture per arrampicare in sicurezza in Alta Valtellina. A giugno del 2002 sulla struttura del Pian delle Rose, nelle vicinanze del bivacco Caldarini, nasce la prima via sportiva attrezzata in Val Viola. Viola souvenir è un bel ricordo da portare a casa dopo averla salita ed un augurio al ritorno. A seguire Ti sia lieve la terra dedicata al mio caro giovane amico Federico e Rosa alpina perché le fioriture dei rododendri in val Viola sono uniche ed indimenticabili. Nella bella parete sovrastante alla malga Dosdè sempre nel 2002 in autunno prende vita Mia per sempre, non solo una promessa ad Anna, ma una intensa certezza da vivere e coltivare giorno per giorno nella consapevolezza che ogni frutto si desidera, si mangia e si gusta solo con la passione, per amplificarlo poi col ricordo delle cose vissute insieme.

Il Crap de li malosena viene scoperto nel 2004 con l’apertura di Fior di latte perché poco sotto nella meravigliosa prateria soleva stare una bella mucca avida di fiori. Non poteva mancare in un luogo così incantevole Vecchio scarpone, chiamata così perché a volte può capitare di dimenticare le scarpette d’arrampicata e salire con i vecchi classici scarponi per riscoprire che non andavano poi così male. Dulcis in fundo ecco scaturire Ghiacciaio in fiamme quando al calare del sole un’improvvisa luce rossastra invade il sospeso ghiacciaio delle Cime di Lago Spalmo e lo rende uno spettacolo più unico che raro; penso a quante volte la natura ha dato spettacolo senza che occhi umani potessero vedere ma solo immaginare.

Negli anni a seguire il rifugio Federico in Dosdè del CAI di Bormio viene dato nel 2006 in gestone alla guida alpina sondalina Adriano Greco, il quale riprende la chiodatura attrezzando così altre vie molto belle ed interessanti. Adriano sarà ben felice di informarvi e consigliarvi su qualsiasi richiesta abbiate; la passione che lo anima lo porta, quando riesce, a vagare come un folletto nella valle sempre alla ricerca di stimolanti avventure.

Accesso stradale: da Bormio si prende la strada statale 301 per Valdidentro-Livigno e giunti in località Arnoga, dopo aver superato i paesi di Isolaccia e Semogo, si entra in Val Viola seguendo la strada fino al posteggio di Altumeira (pagamento pedaggio da Arnoga).
Accesso escursionistico: lasciata l’auto si continua sulla strada passando dalle baite di Altumeira (2116 m) giungendo così al bivio per la Val Canton Dosdè. Si prosegue in leggera discesa arrivando alla malga Dosdè posta a 2134 m e preludio di una delle più belle praterie alpine, la Piana di Dosdè (20-30 min.). Appena a sinistra attraversando il torrente si arriva all’accogliente rifugio Federico in Dosdè del CAI Bormio gestito in modo egregio dalla famiglia della guida alpina Adriano Greco. Questo punto lo si raggiunge anche partendo poco prima del posteggio di Altumeira scendendo alla Baita di Caricc (1990 m), per poi risalire il versante opposto raggiungendo così l’Alpe di Dosdè e il rifugio Federico.
Periodo consigliato: da fine maggio a ottobre. Cartografia: Kompass 96 Bormio, Livigno, Alta Valtellina 1:50.000
Materiale: normale dotazione per le vie d’arrampicata, corda singola da 70 m oppure mezze da 60 m, max 12 rinvii.
Punti d’appoggio: rifugio Federico in Dosdé cell 340.4680054, Agroturismo Baita Caricc 340.7103835

Crap de li malosena
Brevi e facili vie d’arrampicata su roccia ottima, nelle vicinanze del rifugio Federico in Dosdè di proprietà del CAI Bormio, in un ambiente molto appagante sia dal punto di vista della tranquillità che degli aspetti naturalistici e paesaggistici che questa zona offre. Ottime vie per iniziare ad arrampicare da primi di cordata, protette ottimamente.
Accesso: dalla malga di Dosdè si continua verso sud per circa 300 metri fino ad abbandonare la strada salendo facilmente verso destra all’evidente struttura. (15 min.)
Discesa: è possibile scendere in corda doppia dalle vie, oppure arrivati in cima scendere facilmente verso destra in 5 minuti.

Torrione della malga Dosdè
E’ una struttura posta poco al di sopra della malga Dosdè dove al termine della salita si arriva su di un altopiano che offre un panorama mozzafiato sull’ambiente e le vette circostanti.
Accesso: appena dopo aver superato la malga di Dosdè si sale a destra senza un percorso obbligato lungo un ripido pendio fino a portarsi alla base dell’evidente struttura rocciosa (15 min.)
Discesa: è possibile scendere in doppia oppure uscire a sinistra al 3°- 5° tiro. Arrivati in cima è preferibile scendere a piedi. Prendere a destra (faccia a valle) e scendere per pendii erbosi con brevi risalti rocciosi aggirandoli qua e là, fino alla base della parete. Oppure prendere a destra su terreno pianeggiante fino ad abbassarsi gradualmente in Val Canton Dosdè, quindi rientrare dal sentiero di fondovalle.

Pian delle Rose
E’ un luogo incantevole, sovrastato dagli immacolati ghiacciai di Lago Spalmo e contornato da zone prative e arbustive particolari. Le vie ottimamente attrezzate rendono l’arrampicata piacevole e accessibile a tutti coloro che vogliono passare momenti tranquilli in massima sicurezza.
Accesso: dalla malga di Dosdè o dal rifugio Federico si segue la stradina che a destra del torrente va verso la val Canton di Dosdè; arrivati al ponte lo si supera e poco dopo ci si porta gradualmente verso sinistra alla base delle evidenti strutture.
Discesa: in corda doppia lungo le vie, ma preferibilmente a piedi lungo il sentiero che passa alla destra (faccia a valle) delle strutture.

Falesia del Laresc Vecc
Posta alla sinistra della bellissima piana di Dosdè ad una decina di minuti dal rifugio Federico, offre una roccia dai colori variegati ed un’arrampicata tecnica sia per principianti che per esperti. Nelle vicinanze della falesia, vicino ad un torrente laterale, qualche anno fa vennero ritrovati i resti di un antico larice, probabilmente risalente a prima del periodo dell’ultima grande glaciazione (circa 10.000 anni fa).
Accesso: dal rifugio Federico in Dosdè ci si incammina lungo la piana stando alla sinistra del torrente e seguendo i numerosi e simpatici ometti si arriva brevemente alla falesia (10 min.)

Andare per monti in Val Viola è come entrare a passi leggeri in un quadro del grande pittore Giovanni Segantini; si diventa protagonisti, fusi con le vette innevate, i verdi pascoli dove umili pastori accudiscono teneramente le loro mucche con i cieli azzurri o nuvolosi che siano. Qui vige ancora una vita serena e la meraviglia del paesaggio che trasale di ampia tranquillità, risplende ovunque arrivando a lambire gli angoli più impenetrabili dell’anima. Sento nel cuore quella cosa tanto desiderata, attesa ed amata, quella calma che al giorno d’oggi sfugge come l’effetto del vento che spesso distorce o porta via le parole. Qui immerso totalmente nell’aria alpina respiro la pace e nella limpida luce naturale che invade la mente, continuo ad ammirare l’impeto del torrente che tanto mi piace per la sua generosa possenza e a cui dobbiamo tutto.

di Eraldo Meraldi




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