Andrea Milani libera Absinthium alla Capanna Bill nelle Dolomiti
Approfittando di uno degli ultimi giorni di questo pazzo autunno, che fino a poche ore fa assomigliava ancora ad una piena estate, domenica 23 ottobre Andrea Milani ha liberato Absinthium nel settore sopra Capanna Bill al Passo Fedaia nelle Dolomiti. Si tratta del prolungamento di The Search, l'8c+ liberato nel 2009 da Mario Prinoth e, a conferma di quanto sia difficile questa prima parte, c'è il fatto che finora soltanto Luca Zardini era riuscito a ripeterla, nel ormai distante 2010. A giugno il fortissimo Andrea Milani si è aggiudicato la terza salita di The Search, mentre settimana scorsa il 25enne aspirante guida alpina ha completato la logica progressione fino in cima. Ecco come.
ABSINTHIUM di Andrea Milani
Absinthium è sostanzialmente la terza lunghezza di The Search, una impegnativa via di 8c+ liberata nel 2009 da Mario Prinoth e poi ripetuta solamente dal forte ampezzano Luca Zardini.
Ho messo le mani su The Search durante le vacanze pasquali in compagnia di mio papà. Sapevo già di che stoffa era questa via e l’unica ripetizione nell’arco di più di 10 anni ne dava la conferma. Quel giorno lasciai una corda fissa e da quel momento fino alla prima metà dell’estate, la cengia al di sotto della via era diventata una piccola oasi!
Ho passato diversi pomeriggi, e sere dopo lavoro, a cercare di intuire i passaggi di quella via tremenda che ha una sezione con degli appigli che sono veri e propri rasoi. È stato un vero rebus trovare la giusta sequenza sui quei pochi metri costellati solo da appigli microscopici.
Con non poca fatica riesco a salire The Search durante la prima metà di giugno, e parlando con lo stesso Prinoth mentre festeggiavamo la salita gli segnalai il mio interesse per la linea di chiodi che continuava verso la fine della striscia grigia. The Search infatti muore a 35 metri da terra e non percorre la parete nella sua interezza.
Quella parte era stata attrezzata solo per motivi pratici, per la chiodatura della parte sottostante (in origine non sembrava molto interessante, anche per la roccia non proprio solidissima ). La linea però era troppo invitante e credevo valesse la pena almeno dare un occhiata. Con il benestare di Mario mi sono quindi messo ben d’impegno ed ho ripulito e risanato quei 15 metri mancanti. È stata una bellissima sensazione vedere che metro dopo metro qualcosa poteva nascere e che sotto quelle croste e quei muschi si nascondevano appigli e movimenti unici.
Il lavoro non è stato per nulla facile, e nemmeno l’intuizione di tutti i nuovi passaggi; ho dovuto spendere anche qui diverse giornate appeso come un salame, per trovare appigli e sequenze. Inoltre, dopo aver concatenato i movimenti di questa ultima sezione era anche necessario capire se fosse qualcosa di fattibile per me; la parte sotto era già abbastanza difficile, e un prolungamento di questo tipo avrebbe alzato l’asticella non di poco.
Fortunatamente, giorno dopo giorno, le sensazioni miglioravano e grazie alle stupende giornate estive passate in compagnia di diversi amici, l’obbiettivo, da distante e quasi impossibile, sembrava avvicinarsi sempre di più. Quando poi ho cominciato a ripetere ogni volta The Search senza problemi, credo di aver capito che era solo questione di tempo, dell’attesa del momento giusto.
Così in una giornata dal sapore estivo di questo strano ottobre quel momento è arrivato, chiudendo così un cerchio veramente speciale. Ancora più speciale sapendo che ho salito qualcosa che è nato dalle mie mani e da una sorta di visione, qualcosa che nasce pieno di incertezze e sboccia poi nel successo.
Aprendo una breve parentesi sui numeri. Dopo tutto è nata una via di cinquanta metri precisi; sicuramente le difficoltà principali si concentrano nella parte di 8c+, con le prese-rasoio di The Search. Dalla sosta di quest’ultima sono necessari ancora 8 movimenti abbastanza difficili per arrivare ad un riposo discreto.
Da quel punto la maratona comincia e si sviluppa su di una scalata continua con un finale molto intenso ed aleatorio a circa due metri dalla sosta, cioè a quarantotto metri da terra, dove gli avambracci si fanno decisamente sentire. Se dovessi valutare questa parte da sola credo che sia circa sul grado 8b, o almeno la trovo più impegnativa di alcuni 8b del sottostante settore di "Capanna Bill", tanto per avere un confronto tangibile e vicino. Dopo queste valutazioni, con grand umiltà e rispetto, credo che la difficoltà globale possa attestarsi sul 9a. Spetterà ai volenterosi ripetitori ridimensionare, confermare o anche aumentare questa difficoltà! In ogni caso credo che sia una via veramente molto bella, su di un luogo bucolico a me caro da anni e che può diventare un riferimento almeno a livello locale.
Infine, non per importanza, vorrei ringraziare tutti coloro che hanno deciso di passare qualche bel momento in compagnia lassù; in particolare un grosso grazie a Costante Carpella che dalla Val di Fiemme non si è mai risparmiato per venire a farmi sicura tra una risata e l’altra, e che continua instancabilmente a ri-valorizzare questo settore.
Grazie a Mario Prinoth per la "concessione", per la disponibilità e per la grande motivazione che mi ha dato in questi mesi prima con The Search e poi con Absinthium. Spero a breve di poter salire qualche altra bella e difficile via del suo importante palmares.
di Andrea Milani
P.S. Absinthium è il nome latino della pianta di Assenzio (Artemisia Absinthium), nota pianta medicinale che popola a centinaia la base della parete. Una pianta dalla fragranza forte e pungente tanto quanto gli appigli di questa via!