Voci di retroguardia dalla Val di Mello. Di Andrea Savonitto
Boh… bah! Non saprei… non vorrei cadere nella mistificazione di un periodo per noi goliardico che tutto aveva tranne l’idea di essere avanguardia. Ora che queste "cose", come la Via Picikum, vengono ri-scoperte e ri-valutate ci si interroga sui valori che noi proprio non avevamo.
Anzi… quelli forti erano là in alto, irraggiungibili, mossi dai più eccelsi impulsi della nuova filosofia dell’arrampicata "libbera". Puri e soprattutto sobri. Due o tre gradi al di sopra di tutti. Perfetti nell’ascesi tantrica, perfetti come lucertole al sole, nella statica improbabile estasi dell’esser "nuove copertine" sulle prime riviste patinate… ancora in bianco e nero. Loro mai avrebbero indugiato sulla liscia placca, l’avrebbero camminata e "sentierizzata", drittixdritti. Noi, forse e senza un invece, ci si muoveva seguendo l’illogica sequenza delle linee storte del caso collegandole in arabeschi senza senso.
Noi no. Noi non avevamo filosofie di riferimento e fondamentalmente non ce ne fregava. Non eravamo punte di diamante ma punte di frecce storte. Non facevamo discorsi "nuovi"… facevamo i rutti. Scalavamo … spesso tremolando in ingaggi senza senso, finché ne eravamo paghi e la voglia scemava nella coscienza di aver conservato ancora una volta la buccia intonsa o al più con qualche nuovo graffio a segnare più l’autostima che il fisico… per poi discendere spesso al limite del rocambolesco e ritornare alla tenda giù al fiume a cazzeggiare nel vino e nel "fumo".
"L’avanguardia alternativa", quella degli SKIANTOS per intenderci, era la nostra colonna sonora… mica i Genesis! Anche quelli ma a piccole dosi prima di addormentarsi.
Andrea Savonitto (Il gigante), marzo 2023
Andrea Savonitto, il Gigante; l'unico, l'originale. Video intervista di Eraldo Meraldi