Spettro di Brocken alla Roda Val della Neve in Val Bregaglia di Bassi, Libera e Quintavalla
È il 2016 quando Caterina Bassi ed io decidiamo di provare a ripetere una via dei fratelli Libera sulla Roda Val della Neve, in Val Bregaglia. Se osservata dalla vicina diga dell’Albigna, la Roda Val della Neve appare come una montagnetta bassa e inoffensiva, ma è invece ben diversa se osservata da Nord.
L’ombrosa parete settentrionale, alta circa 600m, appare infatti decisamente più avventurosa. Qui salgono alcune vie classiche: la via dei Gufi e la Canali-Merendi, prime in assoluto, l’estetica Niedermann e l’audace Via dei Cechi (salita in pieno inverno seguendo una logicissima ed estetica linea di fessure e diedri).
L’ultima via in ordine cronologico è Il buono, il brutto e il cattivo, aperta dai tre fratelli Rossano, Valentino e Corrado Libera, noti per il carattere avventuroso delle loro realizzazioni. In una bella giornata di fine estate ci cimentiamo su quest’ultima ed è proprio percorrendone i primi tiri che noto una promettente serie di fessure e camini proprio in centro alla parete, tra la via che stiamo salendo e la Niedermann.
Però, è solo alla fine della scorsa estate che finalmente decidiamo di tornare sulla parete. Questa volta siamo in compagnia dell’amico Stefano Libera, anche lui assiduo frequentatore del granito delle Alpi Centrali.
Realizziamo la nostra nuova via in due giorni. Il primo, arriviamo circa a metà parete e usciamo dalla Niedermann per mancanza di tempo. La salita è decisamente rocambolesca: durante l’apertura del secondo tiro, infatti, mi cade un chiodo che Stefano riesce sorprendentemente a prendere al volo con una mossa fulminea, per la quale ci complimentiamo. Dopo qualche metro, strisciando nella fessura, mi si sgancia dall’imbrago un rinvio. Stefano prende al volo anche quello, sebbene questa volta ne rallenti la caduta col proprio zigomo che si gonfia rapidissimamente (per fortuna senza grossi danni).
Sempre sullo stesso tiro, mentre assicuro Stefano e Caterina dalla sosta, un grosso friend, che avevo posizionato al limite della sua apertura nella larga fessura, fuoriesce e cade sul casco di Stefano, che a questo punto inizia a temere seriamente per la sua incolumità!
Intorno a metà pomeriggio abbiamo salito già 9 tiri ma la cima sembra ancora lontana: è il momento di raggiungere l’ultima facile parte della Niedermann per scappare verso l’alto.
Troviamo la roccia curiosamente ricoperta da un sottile ed ingannevole velo d’acqua: è apparentemente asciutta ma, in realtà, è scivolosissima e sembra ricoperta di alghe viscide. Ci troviamo quindi ad annaspare sul quarto grado. La sera, tornati a valle, ci aspetta una pizza ben meritata!
Dopo un paio di settimane torniamo e, senza intoppi, concludiamo la salita. In cima vediamo le nostre ombre proiettate su un mare di nebbia, ognuna con intorno un arcobaleno: lo spettro di Brocken.
di Martino Quintavalla
SCHEDA: Spettro di Brocken, Roda Val della Neve, Val Bregaglia