Salite in libera sul Sojo Bostel in Val d'Astico
L’arrampicata libera, che bellezza! Una successione di movimenti verso l'alto, logici e illogici, improvvisi o sistematici. Un capolavoro contornato dalle albe che accompagnano le alzatacce e dai tramonti che illuminano i lunghi rientri.
Cime inviolate, dirupi vertiginosi, strapiombi, vuoti impressionanti, asperità della roccia in cui i movimenti sono sempre differenti, e la rendono un'attività unica e magnifica. Un mondo fatto di persone che ricercano uno spazio libero per disegnare una propria linea e conquistare un metro in più, un mondo a cui non smettono mai di pensare perché sono semplicemente malate di pietra, ed è proprio questo il bello!
In molte pareti sono state aperte vie di stampo classico e in artificiale, da grandi visionari e chiodatori, itinerari storici in cui i chiodi piantati sono al pari degli spit, insegnamento di bravura e tecnica che negli ultimi anni è stato un po’ perso. Le vie in artificiale, anche se per qualcuno illogiche, hanno fatto storia negli anni in cui sono state aperte e negli anni seguenti per le generazioni che ne tentano la salita in arrampicata libera.
Durante una serata di montagna, Tranquillo Balasso mi racconta di aver aperto una via con un tiro di roccia bella e compatta, e di non sapere se sia possibile salirla in arrampicata libera. Mi incuriosisco e un giorno eccomi al Sojo Bostel, sulla via! Dopo i primi tiri mi trovo davanti 25 metri stupendi: partenza con un boulder difficile, una tacca, un verticale e un lancio su piatto. A seguire una successione di movimenti particolari, un altro dinamico e gli ultimi cinque metri intensi e molto tecnici: tacche piccole e piedi inesistenti in appoggio a spalmo. La salita si rivela tecnicamente difficile e allenante!
Decido in seguito di unire due vie, la prima parte di Fuori di linea e l'ultima parte di Il Richiamo di penna bianca, che corre subito a sinistra, di cui l’ultimo tiro sale su una placca di calcare compattissimo, bianco a strisce gialle e grigie, piccole conchette e buchi, un tiro unico, tra i più belli della Val d’Astico.
Conclusa la salita, mi rendo conto che questo concatenamento merita veramente un ottimo giudizio! E il pensiero corre subito verso l'idea della salita in libera dei tiri difficili e della rotpunkt. Inizia la sfida!
Durante i primi due tentativi la libera non riesce, ma vedo miglioramenti in ogni singolo passaggio. La volta successiva con Marco Toldo, amico e socio del Gruppo Roccia 4 Gatti Arsiero, riesco nell’obiettivo che mi ero prefissato, con la prima salita in libera dei tiri chiave delle due linee, in giornata, una grandissima soddisfazione!
di Ivo Maistrello
L'arrampicata libera è una bellezza unica e ringrazio chi in tutti questi anni me l'ha fatta conoscere e coltivare: GAM Lanerossi Schio, Scuola Piccole Dolomiti Schio, Gruppo Roccia 4 Gatti Arsiero, CAAI, tutti gli amici e i compagni con cui ho condiviso la montagna.
LE VIE
Fuori di linea, aperta da Tranquillo Balasso e Stelvio Frigo, 2016
Il richiamo di Penna bianca, aperta da Tranquillo Balasso e Stelvio Frigo, 2015
Salita in libera del concatenamento: Ivo Maistrello, Marco Toldo 2019
Ripetizione: Ivo Maistrello, Diana Sbabo, Luca Giovannini, amico autore delle foto, 28/02/2021
SCHEDA: Fuori di linea + Penna bianca, Sojo Bostel, Val d'Assa, Val d'Astico