Riders on the Storm alle Torres del Paine in Patagonia liberata da Favresse, Smith, Vanhee e Villanueva

In 18 giorni, dal 24 gennaio al 10 febbraio 2024 'Riders on the Storm', una delle vie più famose delle Torri del Paine in Patagonia, è stata finalmente salita in libera da Nico Favresse, Siebe Vanhee, Sean Villanueva O' Driscoll e Drew Smith. Aperta tra la fine del 1990 e l'inizio del 1991 dai tedeschi Kurt Albert, Bernd Arnold, Norbert Bätz, Peter Dittrich e Wolfgang Güllich, la via di 1300 metri è considerata uno dei gioielli della corona delle vie Patagoniche.
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Riders on the Storm, Torri del Paine, Patagonia: Siebe Vanhee, Sean Villanueva O’Driscoll, Nico Favresse & Drew Smith dopo la prima libera, febbraio 2024
Drew Smith

Una delle big wall più famose della Patagonia, Riders on the Storm sulla parete est della Torre Centrale nel massiccio delle Torri del Paine in Patagonia, è stata finalmente salita in libera dai veterani climber belgi Nico Favresse, Siebe Vanhee e Sean Villanueva O'Driscoll assieme allo statunitense Drew Smith.

Aperta durante sei tempestose settimane tra la fine del 1990 e l'inizio del 1991 da Kurt Albert, Bernd Arnold, Norbert Bätz, Peter Dittrich e Wolfgang Güllich, questa linea di 1300 metri è considerata uno dei gioelli della corona delle vie Patagoniche. All'epoca i tedeschi avevano superato difficoltà fino al 7c in libera e A3 in artificiale e, visto il calibro di questa spedizione e la bellezza della linea, la prima libera è diventata subito uno dei più ambiti "premi" nel mondo dell’arrampicata big wall.

La via è stata ripetuta nel 2006 da Nicolas Favresse, suo fratello Olivier, Sean Villanueva, Mike Lecomte e Philippe Ceulemans e sebbene i forti belgi non fossero riusciti a liberare completamente la linea, avevano comunque fatto progressi significativi, aggiungendo importanti nuove sezioni in libera. Nel 2016 Ines Papert, Mayan Smith-Gobat e Thomas Senf decifrarono ulteriori sezioni in libera con difficoltà fino al 7c+ ma soprattutto, scoprirono una variante di 5 tiri per evitare una sezione completamente priva di prese che, sfortunatamente causa maltempo, le ha fatto desistere. Smith-Gobat, assieme a Brette Harrington e Drew Smith tornarono la stagione successiva ma la spedizione fu ostacolata dalle condizioni terribili, tuttavia confermarono che i tiri chiave potevano essere saliti in arrampicata libera. Harrington è tornata recentemente, all’inizio del 2023, assieme a Vanhee e a Jacopo Larcher, ma ancora una volta le condizioni meteo impegnative non hanno permesso loro un serio tentativo sulla via.

Adesso, a 18 anni da quel primo tentativo di Favresse e Villanueva, i due sono tornati con Siebe Vanhee e Drew Smith e dopo aver trascorso un totale di 18 giorni in parete sopportando condizioni estreme, i quatto si sono aggiudicati l'ambita prima libera di Riders. La salita è stata effettuata in stile capsula, cioè dormendo nei portaledge una volta partiti e salendo la via senza mai tornare alla base della parete, ed in team free, cioè tutte le sezioni sono state salite in libera da almeno un membro della spedizione. I climber hanno seguito la variante trovata da Smith-Gobat e Papert; sebbene le difficoltà tecniche siano "solo" 7c+, raramente questo grado assume un significato così irrilevante. In attesa di maggiori dettagli, ecco il primo report del team.

RIDERS ON THE STORM FREE
Il 9 febbraio 2024 eravamo di nuovo lì, in vetta alla Torre Centrale (2460 m) delle Torres del Paine. Due giorni dopo il 43esimo compleanno di Sean, 7 anni dopo la prima libera di El Regalo de Mwono, 18 anni dopo che Nico e Sean hanno salito Riders on the Storm per la prima volta. Eravamo lì, con il vento in faccia, dopo aver effettuato la prima salita in libera e team free di Riders on the Storm in stile capsula trascorrendo 18 giorni in parete.

Riders on the Storm è una delle leggendarie big wall aperte da Kurt Albert, Wolfgang Güllich, Bernd Arnold, Nobert Bätz e Peter Dittrich nel 1991. Questa evidente king line segue una linea di 41 tiri che sale per 1300 metri al centro della parete est della Torre Centrale. Negli ultimi 33 anni questo capolavoro non è mai stato salito del tutto in libera. Uno degli ostacoli maggiori è rappresentato dall'arrampicata in artificiale e un grande pendolo su una parete liscia al 16° tiro.

Nel 2016 Mayan Smith-Gobat, Ines Papert e Thomas Senf hanno scoperto una possibile variante di 5 tiri che avrebbe reso possibile la salita completamente in libera. Mayan è tornata nel 2017 con Brett Harrington e Drew Smith puntando ad una salita tutta in libera, ma sfortunatamente sono stati respinti dal meteo inclemente della Patagonia.

Le estreme condizioni meteo sono spesso la sfida più grande per l’arrampicata in libera in Patagonia. Nel 2023 Siebe si è recato lì con Jacopo Larcher e Brette Harrington per provarci, ma come Mayan e Brette, sono stati bloccati dal vento, dalla pioggia e dalle tempeste di neve. Quest'anno Siebe è tornato con Sean, Nico e Drew Smith.

Il 15 gennaio siamo entrati nel parco con zaini pesanti, carichi di materiale da arrampicata e cibo. Ci siamo preparati per 1 mese di totale autonomia. Abbiamo trasportato i nostri "grassi maiali" al campo base, Campo Torres, e poi alla base della parete. Durante i primi 9 giorni nel parco siamo riusciti a scalare per un giorno e mezzo, arrivando in cima al pilastro del 13° tiro. Il 24 gennaio una breve finestra senza troppo vento ci ha dato la possibilità di lanciarci verso l'alto, in stile capsula.

Abbiamo issato tutto il materiale e allestito il campo, anticipando a malapena la tempesta che si è scatenata alle 19:00. La partita era iniziata! Nei giorni successivi siamo riusciti rapidamente a salire in libera la nuova variante in condizioni difficili, liberando il passo chiave con difficoltà attorno al 7c+. Durante il sesto giorno in parete  abbiamo raggiunto il 26° tiro, il famoso tetto Rosendach. Da lì ci sarebbe bastata una giornata buona per raggiungere la vetta.

Ma non per niente questa via si chiama Riders On The Storm, e quando tutte le finestre di bel tempo si sono chiuse, i Doors hanno cominciato a cantare.... Sette giorni più tardi non avevamo ancora superato il tetto. Abbiamo tentato di scalare diverse volte, ma siamo stati bloccati dalle temperature gelide e dalla roccia ricoperta di brina. L'unico progresso fatto è stato grazie a Nico che ha salito in libera il tiro 23, una mega lotta in condizioni ghiacciate, togliendo la neve dalle tacche durante la salita in libera. La maggior parte del tempo veniva invece trascorsa leggendo, ascoltando musica, discutendo di libri, festeggiando con popcorn e sciogliendo la neve. Abbiamo anche ricevuto diverse visite da treni invisibili a 140 kilometri all'ora. I venti della Patagonia non deludono mai...

Il 14 giorno siamo riusciti a superare il tetto e abbiamo continuato a salire in libera gli ultimi tiri difficili. Al calare della notte, a soli 6 tiri "facili" dalla vetta, siamo stati bloccati dalla neve e da pesanti valanghe di spindrift (almeno per noi semplici climber). Altri 2 giorni sono stati trascorsi presso il nostro club del libro, nei nostri "tappeti volanti". Alla fine, il 9 febbraio, siamo usciti dalle nostre "lavasciuga" e abbiamo salito i restanti tiri fino alla vetta.

Ancora una volta siamo passati attraverso la cruna dell’ago, sfruttando ogni piccola opportunità, lavorando in squadra e nutrendoci le reciproche motivazioni. Questa è la terza via in libera sulla parete est della torre centrale del Pain(e) dopo la Via dei Sudafricani nel 2009 e El Regalo De Mwono nel 2017. Ognuna di esse è assolutamente di livello mondiale e uno dei motivi per cui questa parete continua a richiamarci.

Oltre ad essere un membro indispensabile del team, il fotografo e uomo duro del Montana Drew Smith è riuscito a catturare non solo il dolore, la lotta e la gloria della salita, ma anche i nostri pianti.

Questa spedizione non sarebbe stata possibile senza l’aiuto dei gentili cileni Jorge Ruiz, Seba Rojas, Hernan Jofre, Hernan Rodriguez, Seba Pelleti, Yonatan Araya, Nico Secul, Ocho e Ruth del Redpoint Hostel, e tutti i guardaparques di Campo Torres. Molte grazie anche a Rolando Garibotti e Mathieu Maynadier per le previsioni del tempo.

Ringraziamo i nostro sponsor: Totem Cam, Lyofood, LMNT Salt
Favresse & Villanueva: Patagonia, Scarpa, Petzl, Samaya, Julbo
Smith: Roark
Vanhee: The North Face, La Sportiva, Edelrid

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