Patagonia Torri del Paine: Riders on the Storm troppo tempestosa per Mayan Smith-Gobat e Brette Harrington

Il tentativo di Mayan Smith-Gobat e Brette Harrington di liberare Riders on the Storm, una delle vie d’arrampicata big wall più famose delle Torri del Paine in Patagonia, è stato abbandonato a causa del brutto tempo.
1 / 6
Mayan Smith-Gobat sulla via 'Riders on the Storm', Torri del Paine, Patagonia
Drew Smith

Finisce con un nulla di fatto il secondo tentativo dell’alpinista e climber neozelandese Mayan Smith-Gobat a liberare Riders on the Storm, la famosa via di 1300m sulla parete est della Torre Centrale del Paine, nel Parco Nazionale Torres del Paine in Patagonia. Tracciata durante sei burrascose settimane tra il 1990 e 1991 dai tedeschi Kurt Albert, Bernd Arnold, Norbert Bätz, Peter Dittrich e Wolfgang Güllich, questa via è considerata un vero gioiello dell’arrampicata patagonica e non solo. All’epoca i tedeschi avevano affrontato difficoltà fino al 7c in libera e A3 in artificiale e, visto il calibro di questa spedizione e la bellezza della linea, la prima libera è diventata subito uno dei più ambiti "premi" nel mondo dell’arrampicata big wall.

A dire il vero, durante l’ultimo quarto di secolo la via ha ricevuto poche ripetizioni - complice la meteo spesso terribile e il fatto che negli ultimi decenni la zona di Fitz Roy e Cerro Torre e diventata molto più gettonata rispetto alle Torri del Paine. Nel 2006 i belgi Nicolas Favresse, Olivier Favresse, Sean Villanueva, Mike Lecomte e Philippe Ceulemans hanno registrato un eccellente tentativo di liberare la via, e anche se questo dream team è dovuto tornare a casa senza l’ambita libera, i climber erano comunque riusciti a salire molte nuove sezioni, ritoccando il grado a 7c e A2.

Dopo 10 anni di letargo, nel gennaio 2016 Mayan Smith-Gobat e Ines Papert hanno bruscamente risvegliato Riders dal suo sonno e hanno liberato alcuni tiri nella parta alta della via, portando le difficoltà in libera a 7c+. Ma più importante ancora: hanno aperto diverse varianti nella parte centrale ritenuta fino a quel momento praticamente impossibile. Però con la parete ricoperta dalla neve anche loro hanno dovuto arrendersi all’inevitabile e tornare a mani vuote, ma con la loro nuova variante le due avevano capito che la libera era ormai soltanto - meteo permettendo - una questione di tempo.

Smith-Gobat è tornata in Patagonia lo scorso gennaio insieme al fotografo Drew Smith e a Brette Harrington, la forte e giovane climber nord americana che, nel 2015, aveva fatto parlare di sé con la veloce solitaria della via Chiaro di Luna sulla cima Aguja Saint-Exupéry nel massiccio del Fitz Roy. Harrington e Smith-Gobat non avevano mai arrampicato insieme in precedenza, e dopo una soltanto una settimana per conoscersi si sono recate sulle Torri del Paine.

Smith-Gobat racconta "Quando Brette e io ci siamo avvicinate alla Torre Centrale i nostri cuori si sono spezzati, le placche nella prima parte della via erano completamente ricoperte di ghiaccio e neve, irriconoscibili rispetto la stagione precedente, e completamente diverse rispetto a qualsiasi cosa ci aspettassimo. La nostra determinazione è rimasta alta mentre lottavamo sul terreno poco inclinato, ricoperto di neve e difficile da proteggere. Quando poi abbiamo raggiunto le placche più tecniche, la grande quantità di ghiaccio ci ha rallentate ulteriormente e l’arrampicata in libera era ormai diventata impossibile. Siamo state costrette ad utilizzare ogni tecnica che conoscevamo per superare questa sezione di ghiaccio, spesso caratterizzata da protezioni distanti."

Superare queste placche iniziali ha richiesto ben quattro settimane "perché erano completamente ricoperte di ghiaccio e semplicemente troppo pericolose", e di conseguenza le due alpiniste hanno dovuto rivedere i loro piani. "Il nostro obiettivo è cambiato" ci ha spiegato Smith-Gobat “a questo punto volevamo salire soltanto la prima metà di Riders on the Storm, in qualsiasi stile possibile."

Smith-Gobat aveva raggiunto la cima nel 2016 e, rendendosi conto appunto che quest’anno la libera non sarebbe stata possibile, le due hanno deciso di concentrare i loro sforzi sui tiri chiave della variante nella parte centrale della via. A causa del maltempo le due hanno avuto soltanto 8 giorni in totale in parete, di cui 3 giorni sono stati investiti a provare i tiri chiave prima che il tempo estremamente instabile le costringesse ad abbandonare la spedizione.

Al suo rientro, la neozelandese ha dichiarato "Anche se la spedizione non è andata come previsto, abbiamo imparato molto e durante gli ultimi giorni. Brette ed io abbiamo avuto la conferma che i tiri chiavi potranno essere saliti in libera. Stiamo già programmando un nostro ritorno per la prossima stagione."


SCHEDA: Riders on the Storm, Torri del Paine, Patagonia

NOTIZIE CORRELATE
02/03/2016 - Patagonia: Riders on the Storm per Mayan Smith-Gobat, Ines Papert e Thomas Senf
17/02/2006 - Riders on the Storm ripetuto da un team belga


Note:
Expo.Planetmountain
adidas
www
FB Mayan Smith-Gobat
www.mayanclimbs.com



News correlate
Ultime news


Expo / News


Expo / Prodotti
SCARPA Origin VS - scarpette arrampicata per bouldering
Scarpette arrampicata per bouldering e per scalare in palestra.
Rampone a 10 punte CAMP Ascent
Rampone a 10 punte in acciaio per alpinismo classico.
Mammut Crag Sender Helmet - casco arrampicata alpinismo
Casco Mammut a basso profilo per arrampicata e alpinismo.
Rinvio arrampicata Colt 16 Mix
Rinvio arrampicata super versatili con moschettone Keylock
Piccozza Dhino Alpine
Piccozza tecnica da alpinismo evoluto
Zamberlan Amelia GTX - scarponi da montagna da donna
Scarpone da montagna da donna pensato per il trekking, l’escursionismo e il backpacking.
Vedi i prodotti