Reinhold Messner e L'assassinio dell'impossibile a Milano
Lunedì 22 ottobre Reinhold Messner ritorna a Milano con il suo spettacolo "L'assassinio dell’impossibile" in programma al teatro Auditorium di Milano alle ore 20.30. Inserita nel Fuori Festival del Milano Montagna Festival, la serata a cura di Aldo Faleri, sarà presentata da Alessandro Filippini. Nel corso della serata verrà presentato anche il nuovo libro dell'alpinista sudtirolese ‘L'assassinio dell'impossibile, grandi scalatori di tutto il mondo discutono sui confini dell’alpinismo’ a cura di Filippini e Luca Calvi.
Il libro L'assassinio dell’impossibile - Grandi scalatori di tutto il mondo discutono sui confini dell’alpinismo
Nel 1968, cinquant’anni fa, ha luogo un cambiamento epocale nei valori che guidano l’alpinismo su roccia: Reinhold Messner riesce nella sua prima ascensione più difficile, quella al Pilastro di Mezzo sul Sass dla Crusc in Dolomiti, il tutto mentre Royal Robbins lancia dalla Yosemite Valley l’appello per il clean climbing. Dieci anni prima, nel 1958, la Direttissima sulla Nord della Cima Grande di Lavaredo e il Nose a EI Capitan erano stati celebrati come il "non plus ultra" e l’arrampicata artificiale era diventata di moda: "Per noi i chiodi sono a pieno diritto ottimi sostituti di appigli e appoggi." (Dietrich Hasse). Nell’anno della rivoluzione studentesca, Reinhold Messner con il suo articolo L’assassinio dell’impossibile lancia l’appello per la rinuncia agli aiuti tecnologici nelle scalate. Ha così inizio il movimento dell’arrampicata libera al quale, dopo l’apertura verso l’alto della scala delle difficoltà, farà seguito una grande crescita.
Nel volume L’assassinio dell’impossibile. Grandi scalatori di tutto il mondo discutono sui confini dell’alpinismo, Rizzoli Illustrati, i curatori Luca Calvi e Sandro Filippini hanno raccolto i contributi dei migliori climber del mondo che hanno voluto esprimersi sullo sviluppo e sullo stato attuale dell’arrampicata tradizionale e di quella libera. A una prima sezione, in cui vengono raccolti alcuni testi fondamentali che Reinhold Messner scrisse sul tema nel corso degli anni e che ha rivisto per l’occasione, seguono i contributi di 42 grandi nomi che hanno scritto o stanno scrivendo la storia dell’alpinismo e dell’arrampicata e che discutono sulle tesi di Royal Robbins e sull’articolo di Messner del 1968, continuando così a raccontare l’arte di scalare le montagne e le pareti rocciose più difficili.
Chiude il volume Ciò che resta dell’impossibile di Reinhold Messner, che fa il punto sullo stato attuale dell’alpinismo dichiarando "L’alpinismo, esattamente come prima, è sogno e azione, si compone di possibilità e ne resta sempre una quantità infinita."
Contributi di: Bernd Arnold, Hansjörg Auer, Hervé Barmasse, Tommy Caldwell, Yvon Chouinard, Matteo Della Bordella, Hazel Findlay, Mick Fowler, Maurizio Giordani, Alessandro Gogna, Yannick Graziani, Alex Honnold, Leo Houlding, Thomas Huber, Jost Kobusch, Igor Koller, Marina Kopteva, Jurij Košelenko, David Lama, Jacopo Larcher, Heinz Mariacher, Pierre Mazeaud, Simone Moro, Adam Ondra, Fabio Palma, Franco Perlotto, Boyan Petrov, Marko Prezelj, Paul Pritchard, Markus Pucher, Ivo Rabanser, Márek Holeček, Angelika Rainer, Tom Randall, Ermanno Salvaterra, Stephan Siegrist, Marcin Tomaszewski, Nicola Tondini, Christian Trommsdorff, Simon Yates, Barbara Zangerl, Maurizio Zanolla Manolo
Reinhold Messner Nato a Bressanone nel 1944, è considerato uno tra i più grandi alpinisti di tutti i tempi. È stato il primo a salire l’Everest senza ossigeno e in solitaria, e a scalare tutti i 14 ottomila. Ha compiuto oltre 100 spedizioni e più di 3500 scalate misurandosi sempre con i propri limiti e con quelli della natura, senza l’ausilio di mezzi artificiali e sempre in condizioni estreme. Attualmente si dedica alla gestione del Messner Mountain Museum, un circuito museale dedicato a tutti gli aspetti della montagna che si articola nelle sedi di Castel Firmiano, Solda, Castel Juval, Monte Rite e Castello di Brunico e Plan de Corones. Attualmente si dedica alla carriera di regista: suoi sono i film Still Alive, dramma sul Monte Kenya e Ama Dablam, la montagna sacra. È autore di oltre 50 pubblicazioni tradotte in diverse lingue. Per Mondadori ha pubblicato Nanga Parbat. La montagna del destino (2008), Il Duca dell’avventura (2009), Avventura ai Poli e Dolomiti (2010), Spostare le montagne (2011) e il fortunatissimo Walter Bonatti. Il fratello che non sapevo di avere (2013).
Luca Calvi (Jesolo, 1962) è un traduttore appassionato di alpinismo classico, specializzato nella traduzione di letteratura di montagna. Dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere all’università di Venezia Ca’ Foscari, ha seguito i corsi di dottorato di ricerca in Slavistica presso l’Università di Roma - La Sapienza. È stato docente alle Università di Venezia, di Bologna e di Trieste e conferenziere in diverse università europee, nonché autore di numerosi saggi, articoli, libri, recensioni e traduzioni. Lasciata la carriera accademica, lavora come traduttore e dal 2010 come direttore di uno studio di Traduzioni e Consulenza di Milano. Da sempre appassionato di montagna e di alpinismo classico, ama sfruttare le sue doti di traduttore poliglotta traducendo articoli, saggi e libri di alpinisti o dedicati alla montagna. Collabora con il gruppo Gamma di Lecco, DF Sport Specialist, il Festival La Magnifica Terra di Bormio, Il Grande Sentiero di Bergamo e con il Trento Film Festival. Ha tradotto dal vivo serate e incontri con alpinisti di fama internazionale.
Alessandro Filippini (Milano, 1951). Laureato in Filosofia, giornalista professionista, ha lavorato alla Gazzetta dello Sport come vice caporedattore fino al 2011. Ha creato il supplemento Magazine e ha partecipato alla nascita del sito gazzetta.it. Autore della Grande Enciclopedia dell'Olimpiade (Motta Editore) e della voce Alpinismo per l'enciclopedia Treccani. Nel 2012 membro della giuria del Piolet d’Or. Autore, insieme al regista Fredo Valla, del film Riccardo Cassin compie 100 anni, con Walter Bonatti e Reinhold Messner (uscito in 6 puntate su Gazzetta.it) e dell'inedito Fratelli si diventa (colloquio fra Walter Bonatti e Reinhold Messner). È autore e regista (con Marianna Zanatta) del film Exposed to dreams. Dal 2011 collabora con Reinhold Messner per l'ideazione e la regia delle sue serate al FilmFestival di Trento e ha collaborato con lui alla nascita e alla realizzazione dei convegni "Quo CLIMBis?. Con Messner ha scritto per Mondadori Electa il libro Bonatti, il fratello che non sapevo di avere. Cura su Gazzetta.it il blog Alpinisti e montagne.