Reinhold Messner e Peter Habeler, 40 anni fa la salita dell’Everest senza ossigeno supplementare
Verso le 13:15 dell'8 maggio 1978, quindi esattamente 40 anni fa, Reinhold Messner e Peter Habeler hanno raggiunto la cima dell’Everest senza l’aiuto dell’ossigeno supplementare. Sono rimasti sugli 8848 metri della vetta per 15 minuti circa, il tempo di fare delle foto, girare un breve filmato, piangere esausti di gioia, lasciare in cima uno spezzone di corda ed una vecchia batteria per dimostrare di essere arrivati fino a lì, per poi scendere, faticosamente, verso il campo IV.
Messner aveva 33 anni, Habeler 35, e dopo quasi tre mesi al cospetto della montagna più alta della terra i due avevano appena infranto una barriera ritenuta impossibile, smentendo quindi l’opinione dell’epoca che riteneva che non si potesse sopravvivere sopra gli 8500 metri senza far uso di ossigeno supplementare. Dopo essere partiti dal Campo 2 sul versante nepalese il 6 maggio, i due sono finalmente rientrati sani e salvi al Campo Base il 10 maggio, cambiando per sempre il modo di intendere e fare alpinismo sulle montagne più alte del mondo. La loro pionieristica salita ha spostato in avanti i limiti e allo stesso tempo è stata immediatamente il metro di paragone per tutte le altre salite che l’hanno seguita.
La cordata Messner - Habeler era considerata la più forte all’epoca e l’Everest senza ossigeno è stato il coronamento di anni di altre salite da incorniciare. Basti pensare alla parete nord dell’Eiger nel 1974 in sole 10 ore, oppure la rivoluzionaria apertura in puro stile alpino, quindi senza corde fisse, campi prestabiliti e senza ossigeno supplementare, di una nuova via sul Gasherbrum I nel 1975. E anche se Messner aveva già salito il Nanga Parbat nel 1970 e il Manaslu nel 1972, nessuno dei due aveva mai salito l’Everest. E nessuno al mondo aveva mai cavalcato la cima dell’Everest respirando soltanto quell’area rarefatta. La loro è stata un impresa storica che resterà per sempre negli annali dell’alpinismo.