Principessa Sospesa in Val Travenanzes, Dolomiti

Cascate di ghiaccio in Dolomiti: una nuova salita in Val Travenanzes dove Beppe Ballico, Andrea Gamberini, Stefano Figliolia hanno aggiunto una nuova variante su roccia alla Candela Sospesa chiamata Principessa Sospesa.
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Principessa sospesa in Val Travenanzes: avvicinamento
Beppe Ballico

Ad ogni fine inverno gli amici ti pongono sempre una domanda: e allora come andata la stagione del ghiaccio? Con il freddo che è stato chissà quante cascate hai trovato... L' inverno 2018 sembrava essere partito col piede giusto e agli inizi di stagione nei vari social, esplodeva la bagarre tra chi spicozzava per primo. Agli inizi di dicembre, nella zona Dolomitica il freddo e la poca neve, hanno confermato la notevole frequentazione in certe zone storiche del Cascatismo in Val Gardena. Ad esempio, a fine novembre, il ramo destro della Cascata La Piovra in Vallunga (Bz) che abitualmente non si forma, era già in condizioni. L'inverno ha poi proseguito con temperature altalenanti, a tratti quasi primaverili. Ad un tratto la stagione sembrava avesse finito la benzina, e con essa le nostre speranze.

La situazione ghiaccio torna a sistemarsi quando a fine febbraio arriva lui: il signor Burian! Aria fredda siberiana che porta un pieno di carburante alla "super macchina Inverno". Le numerose cascate che ormai erano al "colabrodo" iniziano a gonfiarsi nel giro di due giorni, ma il freddo quando è troppo intenso si sa, non va bene per scalare, soprattutto sulle candele... per cui di nuovo l'attesa.

Grazie ai vari social sono riuscito, quasi in tempo reale, a scorgere una candela per la quale non ho ricordi negli ultimi 23 anni che si fosse saldata a terra. La linea in questione è Candela di Pinocchio in Val Travenanzes, un "missile" poco più di 40 m, per la quale la mia mente i giorni a seguire elaborava un brutto sogno. Il sogno diventava piacevole dopo pochi giorni quando riuscivo a ripeterla. Il classico motto "carpe diem", grazie alla disponibilità dei soci Stefano Figliolia e Marco De Helmersen, dava i suoi buoni frutti.

Qualche giorno prima, sempre in gennaio, sempre nella Valle delle meraviglie come viene definita ormai la Val Travenanzes, assieme al caro amico Andrea Gamberini, forte ed instancabile viaggiatore, abbiamo avuto la fortuna di individuare una linea nuova. Diretta Canadese una variante diretta, che sale direttamente lo splendido fronte della più famosa cascata della valle: Sogno canadese. Fu in quel giorno che Andrea mi disse: "sai vero, che abbiamo sempre quel conto in sospeso...!" Sapevo a cosa si riferiva... Chissà se riusciamo quest'anno, pensiamo entrambi.

Passano i giorni, ma l'occasione giusta tarda ad arrivare... ormai è quasi primavera e il profumo dell'aria con i merli che ti cantano sotto casa, mi fanno pensare di mettere via "le armi bianche". All'improvviso eccolo tornare, il 18 marzo, arriva lui "Burian 2 " tutto ritorna in gioco. Inaspettatamente ci rimettiamo in gioco e la telefonata ad Andrea è d'obbligo. Con noi si aggiunge anche il triestino Stefano Figliolia.

Si parte... si prova il progetto in Travenanzes. Le temperature parlano di -15 e siamo al 22 marzo. Solite levatacce, ma ormai è la consuetudine e armati fino ai denti entriamo in valle con un'ottima traccia fino a Sogno canadese, da li in poi neve intonsa e calziamo le ciaspe per raggiungere il settore Primavera. La giornata è senza una nuvola e arriviamo sotto la nostra idea. Vorremmo collegare la linea di roccia che va a prendere Candela Sospesa. Il nome è stato dato dai primi salitori Francesco Cappellari e Mario Vielmo il 02/03/1997 che per poter aggirare la candela non saldata a terra, salirono la prima parte di Cascata Primavera, poi con un non facile traverso verso destra per scalare per la prima volta la parte alta. Ogni inverno da allora soltanto in due occasioni si è potuto godere della totale formazione della candela fino alla base, creando così un bellissimo e precario free standing di notevole impegno. Gli anni fortunati furono il 2003 ed il 2013. Anche quest'anno la candela non tocca, pertanto abbiamo pensato di raggiungere il free standing con un tiro di roccia, dando così la possibilità di salire con linea diretta questo meraviglioso "candelone" di rara formazione.

Con un primo tiro di ghiaccio, Andrea raggiunge la base della fascia rocciosa che separa dal ghiaccio successivo. Il festone penzola da venti metri più in alto, e solo per gli ultimi due non è saldato alla base. All'apparenza non sembra essere della migliore qualità. Ha subito qualche scottata nei rialzi termici... Parto nel tiro di misto e la speranza che la roccia accetti chiodi o friend, svanisce in fretta, vedendomi costretto a posizionare un primo spit per proseguire. Faccio pulizia di roccia instabile, anzi marcia, che rimbalza inaspettatamente e colpisce di striscio una spalla di Andrea...un cenno di dolore, ma lui risponde "in guerra qualche scheggia la si può prendere, vai tranquillo"... e si rannicchia in posizione sicura. Stefano, appeso poco a lato, intanto scatta qualche bella foto e ricerca la giusta angolazione per qualche buona ripresa.

Continuo fino ad un piccolo strapiombo da dove raggiungo il free standing. Il colpo delle piccozze sul candelone regalano un buon suono... apro le gambe ancora su roccia e proseguo fino a rompere un tenda di frange per uscire dalla candela. Ora mi aspettano delle meduse strapiombanti con ghiaccio delicato, obbligandomi a passaggi aleatori e strapiombanti con uscita nella neve inconsistente, fino al punto di sosta a spit, attrezzata dal sottoscritto in occasione di una ripetizione della candela, completamente formata nel 2013.

È fatta! Recupero Andrea che prova i passaggi in libera e poi Stefano che ha il faticoso compito di recuperare il trapano lasciato in parete, appeso all'ultimo spit, prima di saltare su ghiaccio. Da dietro la colonna dell'ultimo tiro, ci alterniamo nuovamente e Stefano passa da capo cordata per gli ultimi cinquanta metri impegnativi. Ghiaccio favoloso e plastico, di una piacevole verticalità ritrovata, dove scaricare bene in punta di ramponi. Poco dopo ci ritroviamo in cima baciati dal sole, ad ammirare dall'alto uno scenario mozzafiato, come solo la Val Travenanzes sa offrire in questa stagione oramai primaverile.

Prima di iniziare le doppie, pensiamo al nome da dare a questa nuova linea, ma niente, il sole ci abbaglia e la vena poetica si trasforma in improbabili idee senza senso dalle innumerevoli risate. Una volta agli zaini, Andrea ragiona sull'idea di lasciare nel nome il termine "sospesa". Nel rispetto della linea esistente, e che una cascata così dovrebbe avere un nome al femminile. Stefano, osserva dalla parte opposta della valle il Principe Stravogin ancora apparentemente in condizioni salibili. All'unisono gridiamo Principessa sospesa! Ecco un nome, che per un motivo o l'altro ci soddisfa tutti e tre.

Beppe Ballico Caai

SCHEDA: Principessa Sospesa in Val Travenanzes




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