Jernej Kruder ripete Piz dal Nas sul Titlis in Svizzera
Jernej Kruder si è aggiudicato la prima ripetizione di Piz dal Nas, la via di più tiri gradata complessivamente 8b sulla parete nord del Titlis in Svizzera, aperta nel 2008 da Matthias König, Daniel Schulze e Matthias Trottmann e liberata dallo stesso Trottmann due anni più tardi.
Insieme a Marco Jubes, Kruder ha ripetuto la via in tre giorni, con due bivacchi in cengia. Lo sloveno ci ha spiegato: "Il primo giorno è stato pazzesco. Trovare la via nella nebbia era quasi impossibile e la parte bassa era fradicia. Visto che avevamo già perso 4 ore durante l'avvicinamento, abbiamo iniziato subito ad arrampicare, infischiandocene dei rischi che stavamo correndo. Per fortuna tutto è filato liscio e nel pomeriggio abbiamo raggiunto la cengia "Hotel Titlis". Eravamo troppo stanchi per tentare i primi tiri duri. Dopo aver goduto del panorama, ci siamo preparati per la fredda notte. Non ci siamo affrettati troppo al mattino, abbiamo aspettato che le temperature si alzassero un po'.
Ho fatto i successivi due tiri di 8b al secondo tentativo. Questi sono stati seguiti da un orribile 7b, che ha rubato tutte le mie energie. Avere soltano una giacca in quella giornata fredda, ventosa e nebbiosa non mi ha certo aiutato a riprendermi e ho quasi detto a Marco che mi sarei arreso. Ero congelato e l'ultimo tiro, un 8a+, sembrava disperato, ma ci ho provato lo stesso. Si è rivelato essere un lungo strapiombo su prese grosse, e speravo di chiuderla al mio secondo tentativo. Senza alcun riposo sono ripartito e poi ho lottato sul naso, arrivando fino in cima. Gli appoggi continuavano a staccarsi, era come se avessi dimenticato come si usano i piedi... ma ci sono riuscito! Ero in cima! Dopo una veloce calata abbiamo raggiunto il bivacco, dove abbiamo deciso di trascorrere un'altra notte ancora più fredda della precedente. Il giorno dopo ci siamo calati a terra, siamo tornati in macchina e abbiamo cenato con Matthias!"
Nel 2015 sempre sul Titlis a Engelberg Kruder aveva ripetuto l'8b+ di Hattori Hanzo.
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