Janluca Kostner e la prima solitaria di Chimera Verticale in Civetta, Dolomiti
Avevo in mente di fare Chimera Verticale già da un bel po’ di tempo, poi data la mancanza di compagni di cordata che avessero sufficientemente tempo a disposizione, ho deciso di partire da solo. Sembrava una bella avventura per concludere la stagione estiva.
Sono partito alle 3 del mattino da Piani di Pezzè, il saccone era abbastanza pesante con tutta l’attrezzatura per la salita ed il bivacco, ma soprattutto per via dell’acqua che avevo con me per le successive due giornate in parete.
Il lungo avvicinamento di 3-4 ore al buio si è fatto sentire non poco. Alle 7 circa ero all’attacco. Pensavo di compiere una salita in piena solitudine, ma c’era già una cordata su Capitan Skyhook, e il Collegio Guide Alpine Piemonte stava facendo l’esame da aspirante guida alpina sulla Andrich. Così non ero affatto da solo sulla Nord Ovest.
Una volta partito ho subito trovato un bel ritmo e le corde scorrevano così bene che riuscivo a godermi appieno queste placche meravigliose di roccia fantastica. Ma dato che ero da solo e sempre in movimento, arrampicando oppure in sosta a recuperare il sacco, la salita si è rivelata abbastanza stancante.
La prima sezione di Chimera è relativamente facile, fino al VII grado, e porta al cosiddetto Hotel Transcivetta. Sono arrivato alla cengia alle 14.30 e, anche se tutto era andato molto bene, ero già piuttosto affaticato dopo quei primi 8 tiri.
Il tiro chiave si trova subito sopra la cengia e lo volevo fare ancora quel primo giorno. Dopo una bella dormita pomeridiana sono partito per il tiro chiave, che per mia sorpresa sono riuscito a salire in libera al primo colpo. Dopo una bella battaglia però! Ritornato alla cengia, ho mangiato e dormito bene, anche se durante la notta ha fatto qualche goccia di pioggia.
Il giorno successivo faceva molto freddo, era nuvoloso e tirava un forte vento da nord. Dato che mancavano solo altri 6 tiri fino in vetta ero ottimista, e visto che durante una solitaria si è sempre in movimento, non ci si raffredda molto velocemente. I sei tiri rimasti però sono tutti abbastanza difficili e con le mani gelate, ho smesso di arrampicare in libera poco dopo la partenza del 9 tiro per proseguire più velocemente.
Tutti i tiri sono filati lisci direi, tranne 11° tiro con il suo grande traverso dove togliere le protezioni è stato complicato; fare dei pendoli su chiodi con il saccone appeso ad una corda mi faceva salire un po’ d’ansia.Comunque sia, sono arrivato in cima alle 14.15 ed ero di nuovo alla macchina alle 17.30.
Sono abbastanza soddisfatto del mio andamento e i miei tempi, anche perché sono riuscito a ritornare a valle con un bel po’ di margine.
Ho cercato di informarmi per bene, ma mi sembra che la mia sia la prima solitaria della via. Complimenti agli apritori, Chimera Verticale è una via fantastica, difficile e aperta soltanto con protezioni tradizionali. Vie come queste ce ne sono troppo poche in giro al giorno di oggi.
di Janluca Kostner
Ringraziamenti: SCARPA, Gruppo Alpinisti Gardena (GAG)