Hey Doug, l'arrampicata sul Pizzo Matto in Val Grosina. Di Giuliano Bordoni
Era il 15 ottobre 2010, pochi giorni dopo il mio ventinovesimo compleanno. Ero in Malghera con Gianluca Maspes e Giuseppe "Popi" Miotti. L'anno antecedente avevo adocchiato una bella linea su una delle protuberanze rocciose che si congiungono con la cresta ovest del Pizzo Matto. Inizia così la via Hey Doug, volutamente chiamata così per ironizzare lo stato purista e antispit, del celebre alpinista Doug Scott che poche giorni prima aveva tenuto una serata a Sondrio.
Io e i due forti alpinisti valtellinesi, che hanno fatto la storia pioneristica della nostra valle e non solo, saliamo ridendo tra una battuta e l'altra tra gli scorci di un'incantevole e romantica val Grosina vestita dei caldi colori autunnali. Le batterie del trapano naturalmente non bastano per ultimare la via ma calchiamo ugualmente la cima con protezioni veloci. Torno così l'anno successivo in compagnia di Maurizio Sala di Grosio, amico e compagno di scorribande montanare. Le risa sono lontane e la malinconia dell'autunno incombente accentua la tristezza del mio stato d'animo. Anche quel giorno le batterie non sono sufficienti per ultimare gli otto tiri della via.
Passa un altro inverno e con la primavera, eccomi nuovamente alla base dello sperone con Daniele Castellani, fotografo professionista nonché mio caro amico; non mi ricordavo quanto fosse bella e piacevole questa via così contento e spensierato inizio ad integrare gli spit che mancano. NOOO! Ma non è possibile! Mancano tre soli fori, quando le batterie del trapano si scaricano nuovamente! Speravo di finirla oggi! Va bene così.
Ci torno dopo un rientro in alta montagna a Chamonix, ho un po’ di tempo per salire alla mia baita in Malghera e finire così la via. Con me ancora Daniele Castellani e poi Chiara Confortola e Andrea Besseghini. La compagnia è ottima, come il panorama che si gode da quest’angolo della valle. Tuttavia i ricordi vanno immancabilmente ad una persona cara recentemente scomparsa. Nel preparare la relazione della via mi accorgo che lo sperone salito non porta nome; così dopo gli accertamenti e il permesso dei familiari, ho deciso di chiamare questa bastionata rocciosa, dove appunto sale la via Hey Doug, Sperone Cinto, in memoria di Giacinto della Valle.
"Ci sono persone di poche parole, che ti lasciano dentro un'impronta, una traccia importante. Ti segnano per la luce e la bontà che emanano, anche solo se questo accade per pochi frangenti della tua vita. Quando se ne vanno ti lasciano un vuoto grande e molti rimpianti. Questo per lasciare, a mio modo, una traccia per ricordare e onorare la memoria di una persona che per me ha significato molto. Una persona di poche parole, ma che racchiudeva nell’animo e nei suoi profondi occhi, tutto ciò che c'era da dire! Una persona a cui semplicemente volevo bene e che semplicemente mi veniva facile voler bene!"
di Giuliano Bordoni
SCHEDA: Hey Doug, Pizzo Matto, Val Grosina
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