Catastrofa, nuova via d'arrampicata su Crap de Scegn in Alta Valtellina

Sulla parete Crap de Scegn sopra Isolaccia (Valdidentro) Paolo Marazzi, Luca Schiera, Giuliano Bordoni, Matteo Colico e Simone Pedeferri hanno aperto Catastrofa, una nuova via di 250m con difficoltà fino all’ 8a (7a obbl). Il report di Paolo Marazzi.
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Durante l'apertura di Catastrofa, la nuova via d’arrampicata su Crap de Scen in Alta Valtellina (250m, 8a (7a obbl), Paolo Marazzi, Luca Schiera, Giuliano Bordoni, Matteo Colico e Simone Pedeferri)
Giovanni Ongaro, Camilla Cerretti
Saranno stati quattro o cinque anni fa, quando ho iniziato a frequentare l’Alta Valtellina. E da subito ho visto questa parete. La più grossa e compatta in una zona che sicuramente non è famosa per le sue rocce. Anche ora, mentre scrivo, mi trovo qui, a Isolaccia.

Scrivo sul mio pc e nel mentre guardo fuori dalla finestra e vedo il Crap de Scen; 250 metri di parete che fino a un mese fa non erano mai stati scalati, anche se così visibili e così accessibili.

Ho iniziato ad informarmi e con sorpresa ho scoperto che nulla e niente era stato salito. Dovevo andare. Dovevo trovare una linea logica, era la parete di Isolaccia e ora proprio difronte alla parete affacciava la finestra della mia cucina! Iniziai a sbinocolare e a ricercare un compagno. Ma faticavo a trovare una linea e un socio.

Inizialmente ho chiesto un po’ ai local "che ne dici? Proviamo a salirla, cerchiamo una linea per tirare fuori una bella via?" Mai una risposta di soddisfazione. Alcuni partivano anche gasati, ma come ogni discussione da bar finiva al bar e non si faceva mai niente.

L’anno scorso, durante uno dei tanti giorni in Val di Mello a scalare ho pensato… perché non dirglielo al Simone Pedeferri?! Secondo me lui se dice sì lo fa, anche se vive in un bar non penso che faccia "discussioni da bar". Ovviamente la sua risposta cos’è stata?! "aaaa la parete di Isolaccia. È già da anni che la vedo!" Sto vecchio tira tacche o ha visto troppa roba, o racconta troppe storie, purtroppo devo pensare che i suoi occhi hanno girato e scannerizzato troppo bene il mondo verticale. L’idea gli piaceva e anche a lui piaceva il fatto che due comaschi sarebbero saliti fino "all’alta valtellina" a togliere la prima linea ai local.

Dopo un mese siamo saliti a darle un’occhiata. Era più marcia di quel che pensavamo, molto strapiombante e non sembrava proprio avere una linea logica… forse i local avevano già guardato e forse quando storcevano il naso alle mie proposte avevano ragione.

Dopo tre ore o più con il naso all’insù abbiamo forse visto una linea. Ma troppo da pulire e troppo illogica, all’apparenza, per essere salita dal basso. Purtroppo esercizi di etica e di volo dovevano essere messi da parte per un apertura dall’alto. Dal basso sarebbe diventato un vero caos, qualcosa che poi lascia una firma negativa sulla parete.

La settimana dopo eravamo già appesi, scendevamo metro dopo metro con l’ansia di non trovare più quella presa, quell’unica tacca che ci avrebbe fatto risolvere la linea. In questa discesa d’ansia, pulizia, ragliate, risate e polvere si è poi aggiunto, fisso, Luchino, che dal secondo giorno non ha più abbandonato il progetto. Matteo Colico, che ha seguito alcuni giorni il Simo nei suoi lavori mentre io e il Luca sistemavamo e pulivamo la parte alta. E in fine Giuliano Bordoni che, anche se non è potuto venire molto, ha dato la sua mano e ha potuto lasciare una minima traccia "local" su quel muro. Sei giorni di lavoro! Appesi a quegli strapiombi di calcare a tacche per tirare fuori questa via!

Eravamo soddisfatti, così soddisfatti che dopo il sesto giorno eravamo al bar del paese a ber Negroni tutti assieme! Altri due giorni sono poi serviti per liberarla e li assieme a me Simone e Luchino si sono aggiunti la Camilla e il Gio, che con gran voglia di risalire le fisse hanno fatto qualche foto. Ora finalmente posso aprire la finestra della cucina e guardar fuori rivedendo sempre quella parete che ora una sua linea ce l’ha!

La via si chiama Catastrofa, ha uno sviluppo di 250m divisi in otto tiri. Il grado massimo è 8a (7a obbl). Buon divertimento

di Paolo Marazzi


Note:
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