David Lama completa Sagzahn - Verschneidung nel Valsertal, Austria
Chi conosce bene David Lama sa che uno dei suoi posti prediletti per il suo alpinismo invernale è la poco conosciuta Valsertal, la suggestiva quanto cupa valle a circa un’ora da Innsbruck dove in passato il climber austriaco ha aperto diverse difficile vie alpinistiche.
L’attrazione per questa valle era cominciata, paradossalmente, nell’estate del 2008 quando insieme a Jorg Verhoeven aveva aperto Desperation of the North Face, una via di oltre 800 metri sulla parte nord della Sagwand. Arrampicando spesso su roccia bagnata e friabile, Lama si era reso conto che in inverno la parete si sarebbe completamente gelata, che il rischio di caduta sassi si sarebbe ridotto e, come ci aveva raccontato successivamente, che con il freddo tutta la valle "… si trasforma in un fantastico parco giochi invernale."
Nel 2012 Lama è salito in valle per aprire in solitaria la difficile Badlands (700m, 6a M5 WI4 A1) sulla parete innominata tra la Sagwand e la Hohe Kirche Poi, nel 2013, ha colpito con un trittico di grande spessore: a marzo insieme a Hansjörg Auer e Peter Ortner ha effettuato la prima invernale della Sagwand; a maggio ha salito la Sagwand in solitaria lungo la via Mittelpfeiler; mentre a dicembre è tornato sulla Hohe Kirche e ha aperto - sempre in solitaria - la via Nordverschneidung.
Adesso Lama fa parlare nuovamente di sé e di questa valle per aver aperto Sagzahn - Verschneidung, ovvero l’evidente diedro che separa la cima Schrammacher dalla cima Sagwand. Un primo tentativo nel 2014 con l'amico Clemens Holzleitner era terminato dopo soli tre tiri - Lama confessa di avere sottovalutato le difficoltà - mentre nel 2015 insieme a Uli Czopak è riuscito a superare i 200 metri di arrampicata di misto, solo per poi scendere cautelativamente all’imbrunire. Due settimane più tardi i due si sono ritirati già dal secondo tiro, visto che Uli era stato colpito da una lastra di ghiaccio.
Quest’inverno la parete si è ripresentata in condizioni ottimali per la salita, e il compagno di cordata questa volta è stato Peter Mühlburger. I due hanno dormito in tenda sotto la parete, poi all’alba del 15 febbraio hanno iniziato la salita. Dopo 1 ora e mezza hanno superato il primo nevaio e si sono legati, Peter ha poi salito da capocordata il primo tiro di misto, mentre i rimanenti - quelli più difficili - sono stati saliti da capocordata da Lama. Il secondo tiro segue un diedro, mentre il terzo affronta il tetto, superato con l’aiuto dell’arrampicata artificiale. Più volte a Lama si sono rotti degli appoggi o degli appigli ma, in qualche maniera, è sempre riuscito a rimanere attaccato alla parete. Dopo sei difficili tiri i due hanno superato le difficoltà maggiori e hanno quindi seguito il canalone di neve fino in cima, raggiunta alle ore 17. Alle 22 erano nuovamente alla macchina.
Lama afferma che questa nuova via è "una delle vie più difficili che ho salito finora alla Sagwand." Oltre alle difficoltà però, il 27enne spiega che la via ha "soprattutto un valore molto personale: l’avevo osservata da così tanto tempo, ho impiegato diversi tentativi, e ogni volta l’avevo sottovalutata. Adesso ho finalmente completato la prima salita, non devo salire nuovamente da primo questi tiri e posso ammirare con profonda soddisfazione questa linea."
Link: www.david-lama.com, La Sportiva