Val Tartano, scialpinismo nelle Alpi Orobie

Roberto Ganassa, autore della guida Val Tartano. Tutte le cime con gli sci presenta tre itinerari di sci alpinismo nella Val Tartano, la piccola valle inserita nel parco delle Orobie Valtellinesi: Monte Foppone, Pizzo Scala e il Tour di Val Budria, Val Lemma e Val Lunga.
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Tour delle Valli: Val Budria, non lontani dal passo di Sona
Roberto Ganassa

Sono sempre stato affascinato dalle montagne in generale ma per quelle di casa è una passione diversa, un attrazione irrefrenabile che mi spinge a salire cime a volte poco conosciute, invisibili e addirittura poco sciabili. Quante volte mi sono sentito dire che le mie erano solo “ravanate” ma se tutto questo mi crea forti emozioni, non vedo nessuna ravanata ma soltanto un piacere immenso che mi spinge ad andare oltre alle solite mete. Il gusto di cercare la via di salita equivale a quello della discesa, non importa se bisogna spallare gli sci, se c’è un bosco da attraversare non sciabile.

La val Tartano è stata una scoperta anche per me, oltre alle mete battute, c’è un mondo segreto inesplorato, a volte ostico o addirittura pericoloso in determinati periodi, proprio per questi motivi non avrei mai pensato di salire tutte le cime, alcune rimangono in condizioni sicure solo per brevi periodi dell’anno.

Una delle prime scoperte è stato probabilmente il pizzo del Vallone (m 2249) ma non tanto per la sua difficoltà ma solamente perché le uniche notizie, le avevo lette su una guida ma la via si salita era indicata da sud mentre noi siamo saliti da nord inventando tutto al momento. Poi è stata la volta del monte Gavet (m 2314), montagna di spicco senza una via facile, il canalone d’accesso che ne è il suo punto debole, rimane comunque molto pericoloso per la maggior parte dell’inverno. Successivamente è stata la volta delle due cime più boscose e apparentemente meno sciabili di questa guida che sono il monte Piscino (m 2090) e la cima della Paglia (m 2127). Sono state proprio queste due a farmi scattare l’idea di provarle a salirle tutte anche se i dubbi erano ancora molti, certi itinerari li vedevo molto impegnativi e pericolosi per il mio standard.

Dopo aver salito il pizzo di Presio (m 2394), prendo ulteriormente coraggio e stilo una vera e propria lista sul da farsi per completare il progetto che ormai diventa una sorta di ossessione. Segue la cima di Azzarini (m 2318) dove il rischio più grosso è dovuto dalle grandi cornici che si formano sulla cresta ovest. In seguito riusciamo a salire la cima del Cuminello (m 2480), in questo caso non solo non abbiamo nessuna notizia su alcuna precedente salita ma non abbiamo nemmeno idea da dove salire visto che dal sotto il percorso non è per niente evidente e la cima non si vede, la fortuna forse ci ha anche dato una mano, il canale dove ci siamo infilati è stato proprio quello giusto, inoltre l’arrivo del brutto tempo ci ha giocato a favore mantenendo le condizioni perfette anche in discesa nonostante l’esposizione sud sud-ovest e l’orario già tardo.

A questo punto rimaneva la triade della val Budri : monte Lago (m 2351), monte Pedena (m 2399) e monte Fioraro di Budria (m 2426). Tutti e tre mi creavano un po' di dubbi ma mentre per il Pedena e il Fioraro avevamo notizie su precedenti salite (anche se non complete), per il monte Lago nessuna notizia, inoltre non conosciamo il posto nessuno di noi c’è mai stato neanche in estate. Il periodo di scarso innevamento abbinato a neve stabile, ci fa decidere di cominciare proprio col monte Lago. La salita del bosco si rivela meno impegnativa del previsto anche se a volte perdiamo il sentiero, pure il tratto chiave che permette di arrivare in cresta lo risolviamo facilmente, attenzione però questo lo reputo tra i tratti più pericolosi di questa guida. Seguono poi il monte Pedena con la caratteristica salita del canalone Fontanone e il monte Fioraro di Budria con salita dalla cresta est e discesa dal versante ovest, anche qui le condizioni vanno valutate attentamente.

All’interno del mio libro non troverete coordinate gps ma solamente foto con la traccia percorsa, con questo intento vorrei spingere gli scialpinisti a provare ancora un po' di avventura e di scoperta come ho fatto io, senza per forza avere la strada spianata dalla tecnologia del futuro.

Ora voglio ringraziare tutti i numerosi compagni di gita che mi hanno accompagnato in questi anni ma un ringraziamento speciale va a 4 amici che hanno condiviso con me alcune di queste avventure soprattutto le più sperdute, voglio nominarli proprio qui perché senza di loro questo mio progetto non si sarebbe mai concretizzato, si tratta dei fratelli Gualtiero e Massimo Bianchini, Tano Perlini e Mirco Gusmeroli.

SCHEDA: Monte Foppone

SCHEDA: Pizzo Scala

SCHEDA: Tour di Val Budria, Val Lemma e Val Lunga


TERRITORIO
La Val Tartano è inserita nel parco delle Orobie valtellinesi. Il suo imbocco è caratterizzato dal più grande conoide alluvionale dell’intera Valtellina. Il primo paese che s’incontra è Campo Tartano (m 1050) appoggiato in una posizione di ampio respiro, la vista spazia fino al lago di Como, mentre Tartano, situato all’interno rimane più chiuso tra le sue montagne e proprio al bivio tra val Lunga e val Corta. Suddivisa in 2 vallate principali : val Lunga e val Corta che a sua volta si divide in val Lemma e val Budria. Le vallate sono costellate da numerosissimi alpeggi di cui molti vengono ancora monticati.

Le cime non raggiungono quote molto elevate, il monte Seleron ne è la massima elevazione con i suoi 2519 m ma l’esposizione fa si che la neve che cade sempre abbondante, si mantenga a lungo in ottime condizioni. Gli itinerari spaziano dai più semplici e battuti ad altri nascosti e impegnativi. Proprio per questi motivi la val Tartano la si può definire un vero e proprio paradiso per lo scialpinismo.

di Roberto Ganassa

L'autore
Classe 1973, Roberto Ganassa vive a Morbegno ed è fotografo professionista freelance, specializzato in fotografia paesaggistica. Da sempre affascinato dall’ambiente montano, ama girovagare - meglio se con gli sci d’alpinismo ai piedi - e fotografare le bellezze della Valtellina e delle Alpi in generale. Collabora con le principali riviste di montagna a livello nazionale e con i consorzi turistici locali. Pilastro della rivista Le Montagne Divertenti, per cui ha realizzato numerose copertine, è fotografo ufficiale dell’agenzia ClickAlps. Docente di fotografia, organizza serate a tema abbinando ai suoi scatti arte e musica.

Roberto Ganassa, Val Tartano. Tutte le cime con gli sci
Beno Editore, Sondrio 2017
168 pp. a colori formato aperto 17x12 cm
In allegato carta escursionistica 1:20000 in collaborazione con SeTe Srl
ISBN 978-88-940989-3-8
Link: www.benoeditore.it

Elenco itinerari
1) Cima Dassola
2) Il Pizzo
3) Pizzo di Presio
4) Monte Seleron (dalla val Vicima)
5) Pizzo Torrenzuolo
6) Monte Piscino
7) Cima della Paglia
8) Monte Pisello
9) Monte Lago
10) Monte Pedena
11) Monte Fioraro di Budria
12) Cima di Azzarini
13) Pizzo del Vento
14) Monte Tartano
15) Foppone
16) Pizzo del Vallone
17) Monte Rotondo di Tartano
18) Monte Gavet e monte Moro
19) Dos Tacher
20) Cima della Scala
21) Cima di Lemma
22) Monte Valegino
23) Monte Cadelle
24) Cima dei Lupi
25) Zuch
26) Cima Vallocci
27) Cima del Cuminello
28) Cima della Sciura
29) Monte Seleron (da S.Antonio)
30) Tour delle valli




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