Champions Challenge 2018 le immagini e i pensieri di Adam Ondra e Stefano Ghisolfi

Le foto di Giampaolo Calzà e le impressioni di Stefano Ghisolfi e di Adam Ondra sul loro recente Champions Challenge, la giornata di arrampicata andata in scena lo scorso sabato ad Arco.
1 / 30
Adam Ondra, Stefano Ghisolfi e lo speaker Simone Raina al Champions Challenge di Arco
Giampaolo Calzà

Adam e Stefano: la cosa più bella e brutta di scalare insieme!
Stefano:
La cosa più bella è che Adam non si ferma mai, ti motiva sempre a scalare e dare il massimo. Ogni volta che sono con lui la mia motivazione aumenta per scalare e provare a raggiungerlo. La cosa più brutta è che non si ferma mai! È difficile stargli dietro e non è mai stanco, i giorni dopo un allenamento con lui sono a pezzi e non si capisce come fa a trovare tutta l'energia che ha!
Adam: La cosa migliore di Stefano è che ha la mia stessa passione. Ci motiviamo a vicenda, riusciamo quindi ad arrampicare ancora meglio. La cosa peggiore è che Stefano è incredibilmente forte, soprattuto per quanto riguarda la forza pura, specialmente sulle pinze e sul trave. Quando arrampico con lui mi sento sempre un pochettino debole, cosa che non succede spesso! Fortunatamente riesco spesso a cavarmela con dei tallonaggi, oppure delle “lolotte" pazzesche.

A parte l'appiglio rotto sulla prima via Alcatraz a Massone, qualcosa della giornata vi ha sorpreso?
Adam:
Sono rimasto sorpreso di quanto la gente abbia apprezzato la giornata, l'arrampicata e le interviste. Alla fine ho avuto davvero la sensazione che si siano divertiti tutti, sia io, sia Stefano e gli spettatori. Penso che l’intesa tra me, Stefano e Simone Raina abbia funzionato alla grande.
Stefano: Sì, mi ha sorpreso quanta gente è venuta a vederci, anche da lontano, molti bambini e giovani soprattutto, molta più gente dell'anno scorso!

Ma c’era qualcosa in particolare che volevate trasmettere?
Stefano:
Il vero valore della Champions Challenge era far vedere il rapporto che ci può essere tra due avversari, e mostrare entrambi i lati della scalata: le competizioni e la roccia. È difficile vedere scalare su roccia, ed è molto più facile durante le gare. La Champions invece mostrava tutto in una sola giornata!
Adam: Beh, io mi sento estremamente fortunato ad avere questa passione per l'arrampicata, ad averla trovata così da giovane ed essere cresciuto come climber per tutta la vita. Questo mi rende felice e volevo trasmettere questa divertimento agli spettatori. Quel sabato insieme è stato molto rilassato e sono sicuro che questa gioia fosse visibile a tutti.

C’erano anche tanti bambini che chiedevano autografi
Stefano:
I bambini sono sempre i più gentili e simpatici, abbiamo firmato tantissime magliette. Spero di essere stato di ispirazione per loro e che così saranno più motivati per scalare e divertirsi scalando!
Adam: È incredibile avere l'arrampicata come la cosa che mi piace di più e contemporaneamente anche come lavoro, è una situazione perfetta. Quindi, restituire qualcosa ai climber - in questo caso ispirare i bambini, scattando foto con loro o firmare autografi - mi piace molto.

Dopo aver lavorato la via al Climbing Stadium, provato le vie a-vista a Massone, fatto lo Speed e la via lavorata, eravate finalmente stanchi anche voi?
Stefano:
Io ero stanco, e siamo anche andati a fare delle foto il giorno dopo con Paolo Calzà ma non so come siano venute perché ero veramente distrutto! Un evento che dura tutta la giornata non è facile, c'è stato poco riposo ma, detto questo, a fine giornata ero contento ed in quel momento sentivo poco la stanchezza proprio perché mi ero divertito.
Adam: Io ero decisamente molto stanco dopo la seconda via a Massone! Una via così lunga, con alcuni riposi sì, ma mai sufficientemente buoni da recuperare completamente. Alla fine della giornata però mi sentivo più fresco di prima, perché anche se la via sulla parete del Rock Master aveva alcune sezioni difficili, era comunque po’ più facile della via di Massone. Il giorno dopo siamo andati a fare delle foto in un'altra stupenda falesia di Arco ed in realtà mi sentivo abbastanza bene!

Le avete menzionate: com’erano allora le vie su roccia di Alfredo Webber e Alessandro Corradini?
Stefano:
Le vie su roccia erano state messo a disposizione della Champions Challenge dai chiodatori Alfredo e Alessandro, cosa non sempre scontato e molto apprezzato. Hanno fatto un lavoro enorme questa estate ed erano felici che qualcuno provasse le loro vie. Sono stati veramente bravi.
Adam: La prima via, Alcatraz, è bella, boulderosa, su piccole presa. Una sfida difficile che penso saremmo riusciti a salire se fosse stata in stile flash. Ma non c'era alcun segno di magnesite, non sapevamo assolutamente nulla quindi era un tentativo a-vista puro. Armageddon invece è la via più lunga di Massone, incredibilmente stancante, con alcuni riposi che non sono granché. È stato bello costatare che la falesia ha ancora del potenziale. Alfredo e Alessandro hanno fatto un buon lavoro quest’estate e loro sono motivati a produrre altro ancora. Non sarei sorpreso se l'anno prossimo vedessimo un 9b a Massone!

E quindi, per terminare la lunga giornata, com’era la via di Severino Scassa e Cristian Brenna?
Stefano:
A dire il vero al mattino la via mi era sembrata facile, ma non avevo calcolato la stanchezza con cui avremmo dovuto affrontarla la sera, loro invece ci avevano pensato bene. I movimenti erano molto belli e poco scontati, non facile da leggere ma intuibili nel momento in cui la scalavi. Credevo di salirla facilmente ma alle ultime prese ho dovuto lottare, quindi è stato tutto tracciato alla perfezione!
Adam: Penso che sia stata tracciata in maniera perfetta. Per quanto riguarda lo stile, forse un po’ ‘old school’, simile alle vie tracciate in Coppa del Mondo 10 anni fa. Mi piace molto quello stile: alcuni movimenti in bilico, altri che richiedono forza, con incastri di ginocchio che assicurano divertimento per tutti. Se avessimo cercato di farla a-vista la mattina penso che ci saremmo riusciti entrambi, ma l’abbiamo salita a fine giornata ed è stata una sfida interessante, piccante, di sicuro. Sì, semplicemente perfetto.

 



Info: www.gardatrentino.it/it/Champions-Challenge-Arco




News correlate
Ultime news


Expo / News


Expo / Prodotti
HDry - SCARPA Phantom 6000 HD
Il nuovo PHANTOM 6000 HD è uno scarpone progettato per l'alpinismo estremo. Grazie alla tecnologia HDry, offre una protezione impermeabile e traspirante superiore.
Rampone a 10 punte CAMP Ascent
Rampone a 10 punte in acciaio per alpinismo classico.
Piccozza Dhino Alpine
Piccozza tecnica da alpinismo evoluto
La Sportiva Aequilibrium Hike GTX – scarponi trekking
Uno scarpone dal taglio mid-cut agile e leggero per hiking su terreni misti.
Rinvio arrampicata Colt 16 Mix
Rinvio arrampicata super versatili con moschettone Keylock
Zamberlan Amelia GTX - scarponi da montagna da donna
Scarpone da montagna da donna pensato per il trekking, l’escursionismo e il backpacking.
Vedi i prodotti