MonteRosaSkiRider 2004: tutta la gara
Il 17/04 il francese Freddy Quenet si è aggiudicato la 2a edizione della MonteRosaSkiRider gara in due manche e grande happening internazionale in Valle di Gressoney, Valle d’Aosta.
Gressoney, Monterosaski, 15-16-17 Aprile 2004 Monte Rosa Ski Rider numero 2, a dieci giorni dalla gara sembrava che questa che è la prima competizione italiana di freeride in due manches si dovesse giocare su neve oramai assestata, se non dire ghiacciata; il percorso tra le vallate di Gressoney e Alagna si presentava in veste più che primaverile ed una nevicata non ci sarebbe stata male. A due giorni dalla gara la neve è arrivata, e tanta. Giovedì 15, un metro e più di neve al passo dei Salati, idem su Indren, visibilità ridotta, se non nulla; quasi 300 rider si interrogano dubbiosi, ancora di più gli organizzatori. E la giornata di ricognizione del percorso della seconda edizione del MonteRosaSkiRider e non si vede proprio nulla, la neve, powder o polvere che sia, a lungo invovata sta giocando un brutto scherzo, ma quando mai in questa parte della stagione non si riesce a curvare, talvolta persino a scendere perché si affonda troppo? E così ecco la decisone, ricognizione sospesa, addirittura chiusura del vallone dellOlen a causa del manto nevoso instabile e gara spostata al sabato con ricognizione il venerdì; col passare delle ore unulteriore cambiamento, si modifica il tracciato, non più il classico giro Salati, Olen, Indren Gabiet, ma un percorso alternativo scovato sotto la telecabina dei Salati e poi ancora giù oltre il Gabier verso il vallone del Mos ed i suoi temibili canali, ed ancora giù fino a Staval, il tutto da ripetere due volte. ![]() Venerdì 16. La ricognizione vede i rider alle prese col tracciato inedito bonificato e palinato allalba dalle efficientissime guide di Gressoney, così che già con le prime telecabine iniziano le ricognizioni. E da subito si capisce che il forte contingente transalpino arrivato da La Grave, località che ha ospitato la competizione gemella del MRSR appena quindici giorni prima, dirà la sua; e lo si nota seguendo i primi classificati del Derby de La Meje, presenti al completo, nello studio del tracciato visionato palmo a palmo e soprattutto nel provare quale delle varianti possibili sia la più veloce, visto che la scelta del canale che dà accesso al vallone del Moss sarà determinante. Briefing serale con cena e concerto al Palarider di Gressoney St. Jean, dove la gara per gli uomini da classifica è già iniziata, una birretta e via a dormire, mentre per la maggior parte dei rider è unaltra bella serata per fare festa con della buona musica e tanta birra, mentre il team organizzativo presieduto da Giancarlo De Fabiani, Arnoldo Welf, Renzo Squinobal e Carlo Cugnetto fa gli scongiuri per una finestra di tempo buono per il giorno dopo, visto che tanto per cambiare ha riiniziato a nevicare. Sabato 17. Una bella botta di... (omissis ndr) dà il buongiorno a tutti, il cielo sembra aprirsi, il Monte Rosa finalmente si mostra con un innevamento da far invidia allAlaska; al cancello di partenza dei Salati già dalle prime onde di concorrenti si avverte che alcuni non sono qui per scherzare: sorvegliato speciale nella prima batteria quel Freddy Quenet che il giorno prima aveva impressionato durante la ricognizione: lucidatura della sciolina, concentrazione, ripasso mentale delle linee, stretching e via, partiti, con il buon Fred a seguire una traccia totalmente sua per arrivare in piena velocità ai piani sottostanti e scegliere il Canon del Leisch come accesso alla strada finale, quello più temuto da tutti per le enormi gobbe formatesi nei giorni passati. ![]() Ma qui la diffrenza lhanno fatta le gambe più che la tecnica, ovvero la capacità di farle ancora lavorare con cinque e più minuti di acidosi, ecco la grande differenza dei top rider francesi, il poter continuare a sciare con unintensità altissima su queste gobbe, non aggirandole perdendo tempo ma passandogli sopra di cresta in cresta, facendo lavorare le gambe come degli ammortizzatori da moto; e così con la prima discesa subito il tempo migliore che resterà imbattuto sino altermine; chi si avvicinerà a Fred sceglierà comunque questo canon come percorso, dando vita ad un vero e proprio show nelle grandi gobbe, con quasiasi attrezzo, visto che anche i vincitori con snow o telemerk sceglieranno questa linea. Seconda manche con minore visibilità ma musica che non cambia, la compagine transalpina continua a marcare il tempo sulle nevi del Rosa e così alla fine alla premiazione del Palarider sarà un trionfo francese con i due fratelli Quenet ai primi due posti nella generale e una cricca di loro amici in cima alle varie classifiche di specialità. Tra gli italiani ancora una volta il migliore è lalagnino Michele Enzio, ottavo,seguito a ruota da due giovani gressonari, Sandro Goldoni e Franco Collè che sicuramente nei prossimi anni daranno filo da torcere ai cugini francesi. Un grande successo quindi, per una competizione che si sta avviando a divenire il grande happening dello sci fuoripista di fine stagione e vista la gran quantità di neve di queste giornate non si può proprio dire che non sia stato un gran finale. testo e foto di Andrea Gallo |
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