Via Atlantide a Baunei, nuova via d'arrampicata plaisir in Sardegna
Non sono molte le vie plaisir in Sardegna, meno ancora quelle chiodate stile falesia, anche se è una via lunga. Se poi la cerchiamo molto lunga, tra le più lunghe dell’isola… e magari con vistammare… allora probabilmente ci bastano le dita di una mano per contarle o forse solo un dito. Eccola, Atlantide è nata per sopperire a questa “mancanza”, alla sempre maggiore richiesta di vie ben spittate (leggi uno spit ogni due o tre metri al massimo) e su difficoltà accettabili.
Ma le scogliere di Baunei, che come si sa sono tra le più alte del Mediterraneo, spesso non si prestano alle vie facili. Difficile collegare i tratti appoggiati senza finire sulle cenge invase da irta quanto profumata macchia mediterranea, ancor più arduo è non incappare in quel muretto che ti fa salire la difficoltà oltre il 6c, obbligandoti a mettere i chiodi a 30 cm l’uno dall’altro per permettere a tutti di salire. No, questo non l’ho mai fatto e non volevo farlo neanche questa volta, piuttosto avrei cambiato tracciato strada facendo. Si avremmo deciso una volta lì, perché volevo anche salire dal basso, come tradizione alpinistica vuole e non calarmi dall’alto o fare altri pasticci.
Devo ammetterlo: aprire Atlantide è stata una vera impresa, non per la difficoltà ma per la mole di lavoro che ci siamo sobbarcati in pulizia e disgaggio: ben 10 giorni di duro lavoro, dal mattino alla sera, in cui rientravamo completamente ricoperti di terra, pulci, zecche ed altre amenità estive. E c’era solo un uomo che poteva aiutarmi in quest’impresa, il 75 enne di vero acciaio (o ginepro se preferite) sardo, che ha continuato a pulire e a ritornare anche quando io non ce la facevo più. Bastaaaaa!
La via è stata ripetuta già varie volte ancor prima di esser finita e ora pubblicata. Non è bellissima, ne esistono sicuramente di più belle, non è difficile almeno sino al nono tiro, ma è chiodata a “prova di coniglio” (così scrivono) ed il panorama che si gode sulla costa e sul mare cristallino è fantastico.
Lui adesso vive ad Atlantide/con un cappello pieno di ricordi
ha la faccia di uno che ha capito/ e anche un principio di tristezza in fondo all'anima
nasconde sotto il letto barattoli di birra disperata/ e a volte ritiene di essere un eroe
È un verso di una canzone che mi martellava la testa nelle lunghe attese alle soste, mentre Fabio puliva e disgaggiava. Chissà perché, qualche ragione ci sarà pure, forse anche una dedica…