Si chiama Meteora, nome che tradotto significa: quelli che stanno in piedi, appesi da soli nell'aria. Le prime persone che hanno scalato queste rocce erano pastori che portavano le loro pecore in cime per pascolare, ma ci sono indicazioni di abitazioni che risalivano al 9 secolo AD di monaci che salivano queste torri per creare i loro monasteri. Venivano qui in cerca di solitudine e per poter comunicare con il divino, e ancora oggi Meteora emana un'atmosfera speciale.
Parliamo invece del 20 secolo, bisogna tornave al 1958, anno in cui in Germania una pubblicità di sigarette ha catturato l'attenzione di Dietrich Hasse, un fisico e alpinista. Nello sfondo di questa pubblicità c'erano delle magnifiche torri. Hasse è rimasto sconvolto quando ha scoperto che il posto era in Grecia, che si chiamava Meteora e che nessuno aveva ancora salito quelle torri. A causa dei suoi notevoli impegni soprattutto in Dolomiti, Hasse ha visitato Meteora per la prima volta nel 1975 assieme al fotografo Heinz Lothaz Stutte e diversi altri arrampicatori tedeschi. Questo gruppo ha iniziato subito a salire tutte le cime più importanti della zona con l'eccezione delle cinque torri sulle quali si trovano i monasteri.
Queste prime vie erano ovviamente le fessure ed i camini, molto simili alle vie della Sassonia nella Germania dell’ Est. Come è consuetudine in quelle zone, anche sulle torri lasciarono un piccolo libro di vetta in cima alle vie. Quello che sorprende adesso è aprire questi quaderni e leggere le note scritte dai primi salitori negli anni settanta. Sulla prima pagine trovate i nomi di tutte le vie, le discese e poi la lista di tutti coloro che fino ad oggi hanno raggiunto la cima. Un'esperianza unica!
Se volete visitare questa zona ricordatevi che l'arrampicata sulle torri dei monasteri è proibita. Negli anni '70 Dietrich Hasse e il suo team hanno deciso, assieme alle autorità ecclesiastiche, di non salire vie su queste torri. Questa regola viene applicata ancora oggi.