Is not always Pasqua per Michele Caminati e Francesco Deiana ad Interprete
Sono passati 20 anni, una piccola eternità per l’arrampicata specialmente in questo periodo storico in cui tutto sembra scorrere alla velocità della luce. Eppure alcune cose rimangono senza tempo e non perdono nulla del loro lustro, come ad esempio Is not always Pasqua, la temeraria via di arrampicata trad, ad Interprete nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, aperta da Mauro Calibani nel 2002.
Profondamente colpito ed ispirato da un viaggio sul gritstone in Inghilterra, con questa via il primo Campione del Mondo Boulder aveva lasciato per sempre su questa arenaria il suo segno, indelebile ma allo stesso tempo completamente pulito. Niente spit, soltanto una manciata di nut e friends proteggono la sequenza chiave di 7C boulder, ripetuta in passato da Cristian Brenna nel 2003 (con le protezioni già in loco) e da James Pearson nel 2014.
Adesso ci sono altre due ripetizioni importanti, che portano le firme di Michele Caminati e Francesco Deiana. Caminati aveva sognato questa linea da quando aveva iniziato ad arrampicare, e già anni fa l’aveva brevemente tentata proprio con il primo salitore, riuscendo a fare il passaggio chiave in alto. È tornato lo scorso ottobre insieme a Deiana e i due hanno decifrato anche l’ostica sezione in basso prima di dover tornare a casa.
Durante le vacanze di Pasqua entrambi sono riusciti a ripetere la via, piazzando tutte le protezioni durante la salita che equivale ad un 8b tutto da proteggere. Per Caminati, che di hard grit si intende meglio di chiunque climber italiano, si tratta di una "via visionaria, così in anticipo sui tempi nel panorama dell'arrampicata italiana."
Michele ringrazia: La Sportiva, E9, Wild Country
Link: FB Michele Caminati, IG Michele Caminati