Mauro Calibani, Hard it = Hard Grit

Mauro Calibani & C. hanno inaugurato l'Hard Grit (ovvero l'Hard it.) nel Centro Italia sulla Collina di Interprete. Il risultato: “Is not always Pasqua” E9 7a per Mauro Calibani e “Your bad dad” per Stefano Romanucci.
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Mauro "Calibba" Calibani su “Is not always Pasqua” E9 7a
Andrea Gallo

E' accaduto il 15 ottobre 2002 a Interprete, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Andrea Gallo ci racconta come è andata:

Il video Hard Grit che propone le immagini delle storiche vie inglesi sull’arenaria, tutte protette in maniera naturale, sovente con sicurezza pressoché nulla, ha avuto un grosso impatto emozionale su tutta la comunità mondiale dei climbers che hanno così scoperto la realtà inglese dell'arrampicata “mentale” sul gritstone, un gioco antichissimo in Inghilterra, praticato sin dai primi del ‘900 e che ancora oggi gode di una grande considerazione tra i climbers britannici.

Dicevamo di “Hard Grit”, il mitico video che ha fatto sobbalzare più d’uno sulla sedia: grandi voli, botte in terra, stuoli di crash pad per attutire cadute al suolo da parecchi metri, chiodini e nut che saltano via, raspate di ginocchia su spigoli tondissmi, di sicuro un gioco all’opposto dell’asettica attività di falesia a cui siamo abituati, un gioco tanto accattivante quanto pericoloso.

Così l’Hard Grit é sulla bocca di tutti i climber, ma quanti finora sono stati quelli che hanno saputo raccogliere la sfida dei climbers d’oltremanica?

Un gioco al quale sembrano appassionarsi alcuni dei più visionari top italiani, come Simone Pedeferri che in Val Masino ha risolto alcuni corti ed impegnativi problemi e persino un itinerario di tre tiri, ex artificiale, “Socialmente Inutile” con difficoltà sino all’8a+ falesia e gradato sino all’E7 nella scala del rischio. Senza dimenticare l'esperienza sarda di Maurizio Oviglia e Simone Sarti sulle rocce dell'Isola di San Pietro.

Ma é il 15 ottobre 2002 che segna ufficialmente la pratica dell’Hard It anche nel centro italia. E' successo a Interprete, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, sospeso tra Umbria e Marche, in una giornata di classico tempo autunnale. Cielo terso spazzato dal vento, colori forti della foresta che cambia... questo per i climbers significa anche aderenza, grande aderenza: é il momento!

Flashback Primavera 2002: un viaggio in Inghilterra ed é la folgorazione. Mauro Calibani, Amanda Bellina e Stefano Romanucci volano nelle vicinanze di Sheffield alla ricerca dei passaggi di bouldering resi famosi dalle tante foto sulle riviste a dai video, così per Mauro, risolti in brevissimo tempo famosi test come Brad Pitt (FB 8a), ecco la rivelazione: sopra ai massi ci sono le falesie, piene di linee e vuote di spit. Mauro non si lascia intimorire, salta completamente l’apprendistato e dopo pochi giri in top rope si porta a casa le salite di Renegade Master E7 7a e Messiah E6 6c; ovvero due tra le più serie vie della zona, un bell’inizio, non c’é che dire.

Così tornato a casa ecco che la linea scovata ad Interprete diventa un pensiero ricorrente, ma la stagione calda avanza ed il gioco é troppo serio per rischiare, visto che la roccia accetta solo alcuni piccoli nut ed un friend #4 in alto a proteggere la sequenza chiave lavorando con sole due camme; visto che di sicurezza vera e propria non si può parlare, almeno dell’aderenza non si può fare a meno.

15 ottobre 2002, è il Giorno. Mauro non sembra per nulla disturbato dalla presenza di tanti spettatori, due fotografi, due cameramen, amici, assicuratori (per la via), tutti lì ad aspettare il momento che a fine pomeriggio finalmente arriva, sono due-tre minuti, non di più, intensissimi.

Mauro sale con una disinvoltura sconcertante questo splendido diedro aperto, per arrivare ad un buco svasato dove alloggia il friend per continuare sulla sequenza chiave, un classico problema di blocco che qui si gioca senza rete o quasi. Ristabilimento sulla placca e voilà, ecco “Is not always Pasqua” E9 7a per dirla all’inglese, 7c+ in scala blocchi Fb o 8b falesia per gli amanti dei numeri.

Ma la giornata non é finita, subito dopo é il turno di Roberto Fantozzi che nello stesso stile si porta a casa la vicina linea di “Your bad dad”, versione inglese de 'li mortacci...' che con un bel E7 6c (7a bloc o 7b/c ) falesia é già un bel giochino. Quindi segue un emozionante tentativo a vista da parte di Stefano Romanucci che riesce al secondo tentativo seguito dallo stesso Mauro, non ancora al pieno di adrenalina.

Un bel gruppetto, non c’é che dire, ora sembra che siano tutti volati in Inghilterra…
A seguire.

Andrea Gallo





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