Il climber statunitense Charlie Barrett condannato all'ergastolo per stupro

Il famoso climber statunitense Charlie Barrett è stato condannato all'ergastolo per violenza sessuale.

Il quarantenne climber professionista statunitense Charlie Barrett è stato condannato all'ergastolo per aver violentato tre volte una donna di 19 anni durante un'escursione nello Yosemite nel 2016. Barrett era stato arrestato nell'agosto 2022 e la sentenza di lunedì è arrivata dopo il processo a febbraio.

Dopo il suo arresto, Barrett aveva fatto oltre 100 telefonate dal carcere per minacciare la donna e altre presunte vittime. L'accusa ha affermato che "le chiamate dalla prigione di Barrett dimostrano una completa mancanza di pentimento ed una mentalità orientata al vittimismo che non può essere riabilitata". Prima che la sentenza fosse pronunciata, Barrett ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni alla corte.

Durante il processo, altre tre donne hanno testimoniato di aver subito violenze sessuali da Barrett. Secondo la rivista Outside and Climbing, in un periodo di 14 anni a partire dal 2008, nove ordini di protezione o restrittivi sono stati depositati contro Barrett per molestie o aggressioni nei confronti di almeno sei donne; tra le aggressioni sono incluse minacce di morte, troll su Instagram e impersonificazione di un agente di polizia.

In una dichiarazione rilasciata dopo la sentenza, il procuratore statunitense Phillip A. Talbert ha affermato che "la lunga storia di violenza sessuale di Barrett giustifica la condanna all'ergastolo. Ha usato il suo status di importante arrampicatore per aggredire le donne nella comunità dei climber, e quando le sue vittime hanno cominciato a parlare, Barrett ha risposto scagliandosi pubblicamente contro di loro con minacce e intimidazioni. Questo caso è una testimonianza del coraggio delle vittime che hanno denunciato questi crimini."

Molto preoccupante è anche il fatto che, secondo la rivista statunitense, Barrett sia riuscito a farla franca per così tanto tempo grazie ad una parte della comunità di climber che avrebbe fatto squadra per cercare di "minimizzare violenze sessuali e molestie, mettendo invece in risalto i suoi risultati in arrampicata".

Fondamentale nella condanna di Barrett è stata Safe Outside, un'iniziativa indipendente che combatte le molestie sessuali e le aggressioni sessuali (SHSA).




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