Climb for Life, un nuovo sito web e la nuova campagna di sensibilizzazione

Da lunedì 1 ottobre 2012 è online il nuovo portale web di Climb for Life [www.climbforlife.it], il progetto di informazione sulla donazione di midollo osseo dedicato al mondo dell’arrampicata. La presentazione dell'iniziativa e i video della nuova campagna di sensibilizzazione: "You don’t have to be big".
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Una maglietta per Climb For Life
Climb for Life
Grazie al sostegno della comunità dei climber di tutto il mondo, l’iniziativa di Climb for Life [www.climbforlife.it] è cresciuta, raggiungendo e convincendo moltissime persone a mettersi in gioco per salvare la vita a qualcuno. «Abbiamo cercato di migliorare la nostra strategia di comunicazione, e credo che il risultato sia un buon lavoro» racconta Giovanni Spitale, co-fondatore del progetto assieme a Pietro dal Prà. «Ora il cuore del portale è la pagina “Informati”, che in poche righe spiega perchè donare, dove farlo e cosa questo comporta. Poi, nella pagina “Registri” abbiamo organizzato in maniera comoda, semplice e fruibile i link a tutte le associazioni di donatori del mondo, in modo che il salto dalla decisione di farlo all’azione sia più veloce». Per l’occasione è previsto anche un concorso a tema donazione (tutti i dettagli su www.climbforlife.it), che mette in palio due paia di Xplorer, scarpe approach La Sportiva, e due magliette Climb For Life autografate da Adam Ondra.

Ma qual è la storia di questa iniziativa? Tutto quanto inizia nel novembre 2009. Un giovane climber italiano, Giovanni Spitale, si ammala. Gravemente. La diagnosi è aplasia midollare idiopatica, una malattia degenerativa del midollo osseo, curabile in via definitiva con il trapianto. Giovanni affronta un lungo ricovero e la chemioterapia, ma purtroppo non è possibile trovare un donatore compatibile per effettuare il trapianto. Le probabilità di trovarne uno, infatti, sono una su centomila.

Nel corso del ricovero, conosce molte altre persone in attesa di trapianto di midollo osseo. Alcuni fortunati ce la fanno, altri, molti altri, no. Già in ospedale Giovanni decide di fare quanto possibile per aumentare il numero dei donatori di midollo osseo tramite una serrata campagna d’informazione. «Magari non troverò la mia persona-medicina», scrive in quel periodo, «ma sono sicuro che riuscirò a trovare qualcuno che salverà la vita a qualcun altro. I conti, allora, sarebbero almeno in pari».

Giovanni sopravvive al ricovero, le sue condizioni si stabilizzano, inizia addirittura a migliorare. Purtroppo, però, il trapianto rimane comunque necessario: senza, la sua aspettativa di vita è stimata in 10 anni. Anche il numero di persone in attesa di trapianto per malattie ematologiche (leucemia in primis) non accenna a calare. Rimangono quindi le condizioni per proseguire la campagna d’informazione. E allora, perchè non continuare?

Nell’aprile 2010 Giovanni Spitale conosce Pietro dal Prà, grande arrampicatore ed alpinista vicentino. Dall’amicizia e dalla collaborazione dei due, prende il via il progetto Climb for Life: creare un “brand” che rimandi ad un portale informativo, contenente tutte le informazioni sulla donazione di midollo osseo, pensate e strutturate per essere convincenti, chiare ed accessibili per ogni scalatore del mondo. «Abbiamo pensato a chi va per montagne», racconta Pietro, «perchè, innanzi tutto, è un ambiente che conosciamo bene, senza dimenticare che si tratta di persone che hanno dimostrato e continuano a dimostrare grande sensibilità».

Dal 2010 ad oggi, anche grazie al fondamentale supporto (logistico, burocratico, umano ed economico) di ADMO - associazione italiana dei donatori di midollo osseo - l’idea è cresciuta. Centinaia di climber, forse migliaia, hanno deciso di diventare donatori di midollo osseo per dare una speranza di vita ad ogni persona, in qualunque parte del mondo, che avrebbe potuto aver bisogno di loro. Tra questi, spiccano i nomi di Adam Ondra, Michele Caminati, James Pearson, Caroline Ciavaldini, Hansjorg Auer e molti altri. Persone che, oltre a dare qualcosa di sé in senso fisico, hanno deciso anche di impegnarsi attivamente per diffondere l’informazione.

Anche grazie all’apporto della comunità globale dei climber, il numero dei donatori disponibili in tutto il mondo è cresciuto. Purtroppo, non a sufficienza, perché ancor oggi si muore per mancanza di donatori compatibili. Ecco perché la campagna continua.







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