Erri De Luca, il verbo scalare e i pescatori di uomini che salvano i migranti
"Pratico alpinismo e credo di sapere di preciso cosa sia il verbo scalare. Invece non lo sapevo. Ho imparato in mare a bordo di una nave quello che nessuna cima raggiunta mi ha insegnato prima. Perciò sotto pelle si è impresso il tatuaggio di una scala di corda coi pioli di legno." Chi scrive è Erri De Luca. La nave è la Prudence che, per Medici Senza Frontiere, è impegnata nel sud Mediterraneo a soccorere gli uomini e le donne che fuggono dalle guerre e dalla fame. Erri De Luca ha passato 15 giorni a bordo. Ha vissuto e visto tutto ciò che se non vissuto e visto è difficile anche solo immaginare, se non proprio comprendere.
Si è perso il conto di quante donne, bambini, uomini siano morti in questi anni nel Mediterraneo. Succede da anni. Succede ogni giorno. Eppure c'è chi si interroga sul da farsi. Chi va per mare sa che chi è in difficoltà si aiuta, si salva. E' lo stesso per chi va per montagne. "Non si può mica lasciare morire la gente" mi rispose Lorenzo Lorenzi, grande alpinista e scoiattolo di Cortina, quando gli domandai perché per tanti anni aveva fatto parte del Soccorso Alpino. Non aggiunse altro... non ce n'era bisogno. Non si può rimanere indifferenti. Anche per questo, se volete, vi invitiamo a leggere – sul Fatto Quotidiano - il diario che Erri De Luca ha dedicato alla sua esperienza con MSF sulla Prudence. Forse anche questo ha a che fare con quel senso più profondo della vita che cerchiamo nella scalata e sulle montagne.
di Vinicio Stefanello
- Leggi il diario di Erri De Luca sul Fatto Quotidiano