Ueli Steck e la solitaria dell'Annapurna raccontata da Erri De Luca
La presentazione di Erri De Luca della scalata di Ueli Steck sulla parete sud dell' Annapurna, 8091 metri, ottobre 2013.
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Ueli Steck e la prima salita della direttissima sulla parete sud dell'Annapurna
©PatitucciPhoto
Ueli Steck non voleva salire da solo la Sud dell'Annapurna. Si era acclimatato scalando le prime sezioni della parete con il suo compagno, che all'ultimo momento ha deciso di rinunciare.
Così Ueli Steck si è avviato da solo, con l' intenzione di esplorare la linea sconosciuta nella immensa parete.
Lui Svizzero ha avuto Erhard Loretan come ideale di alpinista veloce e innovatore. Da lui ha imparato che in Himalaya scalando di notte si tiene caldo il corpo e si avanza su un terreno più stabile.
Ecco che Ueli Steck aspetta la notte, il vento smette, lui scala la seconda metà della parete, la più difficile, con una lampada frontale. Sale verso l'alto, concentrato e chiuso dentro una bolla di luce, come una bollicina d' aria dentro una massa liquida.
Arriva in cima e se ne accorge solo perché in quel buio non c'è più altro da salire.
Cinque minuti dopo inizia la discesa per la sua stessa via.
Ricalca gli stessi passi che in salita sono stati la sua cucitura del vuoto. In discesa li scuce.
All'alba si ritrova oltre metà parete, su un terreno più sicuro.
In 28 ore Ueli Steck ha salito e disceso da solo la parete Sud dell' Annapurna.
In alpinismo siamo abituati al fatto che l'impensabile di ieri diventa il possibile del giorno dopo. L' impensabile realizzato da Ueli Steck sulla parete Sud dell' Annapurna resterà a lungo insuperabile.
Erri De Luca
Courmayeur 29 marzo 2014.
29/03/2014 - Ueli Steck e la cordata Raphael Slawinsky & Ian Welsted vincono il Piolets d'Or 2014
14/10/2013 - Ueli Steck e l'Annapurna: l'intervista dopo la solitaria alla parete sud
Così Ueli Steck si è avviato da solo, con l' intenzione di esplorare la linea sconosciuta nella immensa parete.
Lui Svizzero ha avuto Erhard Loretan come ideale di alpinista veloce e innovatore. Da lui ha imparato che in Himalaya scalando di notte si tiene caldo il corpo e si avanza su un terreno più stabile.
Ecco che Ueli Steck aspetta la notte, il vento smette, lui scala la seconda metà della parete, la più difficile, con una lampada frontale. Sale verso l'alto, concentrato e chiuso dentro una bolla di luce, come una bollicina d' aria dentro una massa liquida.
Arriva in cima e se ne accorge solo perché in quel buio non c'è più altro da salire.
Cinque minuti dopo inizia la discesa per la sua stessa via.
Ricalca gli stessi passi che in salita sono stati la sua cucitura del vuoto. In discesa li scuce.
All'alba si ritrova oltre metà parete, su un terreno più sicuro.
In 28 ore Ueli Steck ha salito e disceso da solo la parete Sud dell' Annapurna.
In alpinismo siamo abituati al fatto che l'impensabile di ieri diventa il possibile del giorno dopo. L' impensabile realizzato da Ueli Steck sulla parete Sud dell' Annapurna resterà a lungo insuperabile.
Erri De Luca
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