Velocementeveloce sullo Spigolo Nord del Monte Agner. Di Ivo Ferrari
VELOCEMENTEVELOCE
E’ tutta l’estate che piove, dopo undici mesi di lavoro, finalmente le ferie... finalmente, ma piove! Con Federica vado avanti e indietro dalle Dolomiti, due giorni in tenda e via! Di nuovo a casa per asciugare tutto.
La Valle di San Lucano sembra una foresta amazzonica: piove, acqua e umidità da artrite fulminante! Stiamo ritornando sotto l’Agnèr, le speranze di combinare qualche cosa le abbiamo oramai annegate nel Tegnas, che con le sue acque movimentate scende verso valle colorato come la cioccolata che beviamo a litri in queste "fresche" e "tranquille" giornate.
Sono le 11 di mattina, rimonto frettolosamente la tenda, sicuro che anche stanotte dormirò nella macchina; da ieri sera non piove più, il cielo oggi è stranamente azzurro, ma "Arabba Meteo" parla chiaro: da stanotte si ricomincia con un nuovo bellissimo, arrabbiato ciclone… amazzonico!
Giro nervosamente tra le poche tende che hanno resistito alla meteo, mille pensieri nella testa, cosa fare, dove andare, perché andare... Federica mi viene in aiuto, bastano poche parole ma, dette nel momento giusto, fanno miracoli: "Ivo, vai a farti un giro sullo Spigolo Nord, col binocolo ho visto che non saresti solo".
Niente corda, niente moschettoni, solo scarpette e una voglia matta!!! L’indecisione non mi appartiene oggi, guardo l’orologio, sono da poco passate le 12.30 … con l’allegria di un bambino che scopre un nuovo gioco, m’incammino in velocità verso lo Spigolo del Gigante… dall’euforia non ho preso nemmeno uno zainetto, mi accorgo di camminare con le mani occupate dalle mie comodissime scarpette d’arrampicata!
Sono sudato ma non stanco quando inizio a salire i primi metri di roccia resa infida e bagnata da queste "balorde" giornate. Ho legato le scarpe con le stringhe intorno alla vita… salgo facilitato dalla voglia di salire, è la seconda volta che vivo lo Spigolo, ma ora sono solo. Con movimenti delicati e precisi guadagno quota. Nella sezione dei mughi incontro una cordata, i loro sguardi trasmettono meraviglia nel vedermi sbucare all’improvviso. Saluto come faccio sempre in Montagna, sorrido e scambio due frettolose parole, poi la mia velocità aumenta a ogni appiglio che incontro...
Nella parte centrale "invento" una breve variante capace di farmi bestemmiare e nella parte finale, poco prima dell’ultimo tratto incontro due simpatici ragazzi, uomo e donna di nazionalità diversa dalla mia. Sono in Cima... tre ore e quindici minuti dopo aver salutato Federica, mi ritrovo solo sulla Cima Più Bella! Senza volerlo e senza saperlo (l’ho saputo una volta a Valle) ho giocando con la mia voglia verticale, stabilendo a mia insaputa un inusuale record, il più veloce sullo spigolo del Monte Agnèr, due ore e qualche minuto... DEVO vantarmi? Forse, può darsi... non so! Sicuramente ne sono fiero!!!!
Non sono più transitato lungo lo Spigolo, ma ogni volta che lo guardo... mi piace ammirarlo.
di Ivo Ferrari