Valery Rozov, BASE Jump fatale dall'Ama Dablam
Nato il 26 dicembre 1964 a Nizhny Novgorod in Russia, dopo essere diventato campione del mondo per due volte nella disciplina di sky diving, nel 1998 Valery Rozov ha iniziato ad abbinare la sua passione per l’alpinismo alla tuta alare, effettuando nel corso degli anni una serie di lanci impressionati da cime spettacolari e da quote sempre più impensabili.
Spicca tra tutti il BASE Jump da Guinness effettuato nel 2016 da un’altitudine di 7700m dal Cho Oyu, la sesta montagna più alta della terra. Con questo salto effettuato nel 2016 Rozov aveva battuto il suo precedente record mondiale, stabilito nel 2013 con il lancio da quota 7220m dal versante nord dell’Everest. Altri voli assolutamente da citare, e sempre al limite del possibile, sono il BASE Jump da 6725m dallo Huascaran in Peru nel luglio di quest’anno, il Kilimangiaro nel 2015, lo Shivling nel 2012 e dal Grand Pilier d‘Angle sul Monte Bianco nel 2011.
Va da sé che Rozov era ovviamente un alpinista di primo grado, con salite importanti su tutti i continenti, spesso su vie complesse aperte prima del sognato lancio giù in valle. Nel 2002 per esempio Rozov faceva parte delle spedizione russa sull’isola di Baffin in Canada dove sulla Great Sail Peak aveva aperto la via Rubicon per poi ritornare in valle in soltanto una manciata di secondi.
Anche il pilastro centrale del Nalumasortoq in Groenlandia è stato salito nel 2003 lungo una nuova via, One Way Ticket, che ha permesso a Rozov 35 secondi di volo libero prima di aprire il paracadute, mentre nel 2004 Rozov aveva aperto la via Russa sulla complessa parete ovest di Amin Brakk in Pakistan prima di planare con la sua tuta alare da quota 5500m. E’ del 2007 invece il suo salto in Patagonia, più precisamente dalla Torre Centrale delle Torri di Paine, raggiunto lungo la classica Via Britannica aperta da Chris Bonington e Don Whillans.
Nel 2010 invece Rozov aveva effettuato il primo lancio da Ulvetanna (2931m), la montagna considerata la più bella di tutta l’Antartica. Lottando contro i -30°C che gli congelavano i muscoli durante il volo, all’epoca Rozov aveva dichiarato "Mi sentivo come un astronauta nello spazio. E’ stato come un viaggio verso un altro pianeta. È profondamente soddisfacente e mi ha dato una lunga sensazione di felicità."
Valery Rozov, BASE jump da 7700m dal Cho Oyu nel 2016