Valery Rozov e il B.A.S.E. jump dallo Shivling in Himalaya
B.A.S.E. Jumping: Buildings, Antennas, Span, Earth. Ovvero lanciarsi da edifici, torri, ponti e montagne. A praticare questa spettacolare "disciplina" sono in pochi, ma c'è da dire che registriamo un leggero aumento di persone che decidono di salire una montagna e poi, per scendere, prendono la scorciatoia lanciandosi dalla cima
L'ultimo a catturare l'attenzione - e l'aria sottile - è stato il russo Valery Rozov che, dopo il salto dal Grand Pilier d‘Angle sul versante italiano del Monte Bianco dell'anno scorso, si è recentemente buttato giù dal bellissimo Shivling nell' Himalaya indiano.
Rozov ha raggiunto la cima assieme ad Alexander Ruchkin e Victor Volodin alle ore 13.30 del 25 maggio 2012, dopo sei giorni di salita. Poi, una volta individuato il punto migliore, il 47enne alpinista e appassionato di B.A.S.E. jump, si è lanciato da 6420m di quota. Durante il volo Rozov ha raggiunto i 200 km/h prima di atterrare sul ghiacciaio a quota 2200m. Per questo spettacolare volo ha impiegato soli 90 secondi, mentre i suoi due compagni sono rientrati a campo base 2 giorni più tardi.
Lo Shivling, anche conosciuto come il Cervino dell’Himalaya per la sua straordinaria bellezza, è stato salito per la prima volta nel 1974, lungo una via sulla cresta ovest, da un team Hindu-Tibetano guidato da Hukam Singh e composto da Ang Tharhay, Pemba Tharkay, Laxman Singh e Pasang Sherpa. A questo punto ci fa piacere ricordare anche altre due salite eccezionali: la via del Pilastro Nord aperta da Hans Kammerlander e Christoph Hainz nel 1993 e anche la Shiva's Line per la quale i primi salitori, Thomas Huber e Iwan Wolf, hanno ricevuto il Piolet d'Or 2001.
Dicevamo prima che il B.A.S.E. jump è in crescita. Ora gli occhi sono puntati su Tim Emmett che fra poco si recherà sulle Trango Tower, in Pakistan, per tentare di ripetere la famosa e difficile Eternal Flame di Wolfgang Güllich, Kurt Albert, Christof Stiegler e Milan Sykora per poi scendere appunto in B.A.S.E. jump. Il progetto del britannico assomiglia per certi versi a quello degli australiani Glenn Singleman e Nic Feteris che, nel 1992, si erano lanciati dalla vicina Great Trango Tower. All'epoca il loro (assolutamente pauroso) lancio era il B.A.S.E. Jump più alto del mondo, un record da quota 5950m che - se non ci sbagliamo - ha resistito fino a pochi giorni fa, appunto fino al recente lancio di Rozov dallo Shivling.
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