Sul filo di cresta dal Gran Zebrù all'Ortles

La guida alpina Alessio Miori presenta la traversata Gran Zebrù, Monte Zebru e Ortler, una cavalcata in quota sopra Solda 'non estrema, ma senza dubbio super estetica.'
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Dal Gran Zebrù all'Ortles: verso la cima del Zebrù, alle spalle la Suldengrat
Alessio Miori

Sono sempre stato innamorato della zona di Solda, da quando mio padre all’età di 11 anni mi portò a fare l'Ortler il mio interesse non si è mai spento. In estate lungo le sue bellissime creste, in inverno e primavera con gli sci, queste montagne non lasciano mai delusi e possono accontentare il palato di chiunque.

Qualche anno fa ero al Rifugio Coston insieme a degli amici, volevamo salire la cresta Langer Suldengrat al Gran Zebrù, salita abortita il giorno dopo per una nevicata abbastanza consistente. Non facevo ancora della mia passione un lavoro ma quella sera all’imbrunire feci due chiacchiere con una Guida li presente e, parlando del più e del meno mi raccontò di aver concatenato le tre cime con un cliente.

La traversata l’ammiravo da tantissimo tempo, la puoi vedere perfettamente quando fai freeride con gli impianti al Madriccio, o dalla cima dell’Ortles o dalla Vertana, ecco ti invita decisamente a salirci in groppa.

Passò qualche anno ma non me ne dimenticai, e intanto iniziai a capire le giuste condizioni che sarebbero servite per poter scalare divertendosi, senza perdersi in zone terribilmente marce.

Nel 2015 insieme all’amico e collega Alessandro Lucchi decidemmo di passare il capodanno provandoci, sì le giornate in questo periodo sono corte ma il freddo e la non troppa neve avrebbero creato il giusto mix per andarcene fuori. Ci sbagliammo!

Primo punto sbagliammo decisamente il verso, decidemmo infatti di partire dall’Ortles, per vari aspetti è sconveniente, troppo sviluppo per arrivare in quota. Secondo problema la copertura nevosa era impressionante… praticamente inesistente! Poi iniziò a nevicare e in primavera me ne andai a sciare.

Nel novembre 2016 il compagno è lo stesso, ma non è inverno sul calendario... Ciccia, l’ambiente è mondiale comunque. Questa volta il senso della traversata è opposto, dormiamo al bivacco invernale del Casati, per poi partire.

La neve è perfetta, gnic gnic, scaliamo velocissimi il Gran Zebrù, giù dalla Suldengrat, poi uno spettacolare Zebrù, per poi dormire al comodissimo e nuovo bivacco del Giogo Alto. Le giornate sono corte quindi si passa abbastanza tempo in bivacco, ma è lo stesso non ci corre dietro nessuno.

La cresta dello Zebrù ha riservato le difficoltà arrampicatorie più elevate, ora ci resta scalare la Hochjochgrat, la cresta che arriva in cima all’Ortles. L’anno scorso l’avevamo discesa, ora dobbiamo solo salirla, sarà più facile. Detto fatto. Il giorno seguente con un buon orario siamo in cima all’Ortles, dobbiamo solo scendere per la sua comoda normale. Felici, la stessa giornata siamo alla macchina.

Come ho detto non è una salita estrema dal punto di vista delle difficoltà, ma richiede chiaramente una buona esperienza alpinistica, ovviamente è molto panoramica ed è molto ben gestita per la presenza dei due bivacchi. Può risultare in condizioni anche in primavera, da affrontare con il giusto innevamento. 

di Alessio Miori 
Info: www.instagram.com/alessio.miori

SCHEDA TRAVERSATA
- da Solda (1900m) prendere gli impianti fino al Rifugio Città Milano (2581m)
- Cima Solda, poi scendere leggermente e dormire al Bivacco invernale del Rifugio Casati (3269m)
- Cima del Gran Zebrù (3851m)
- Zebrù (3735m), dormito al bivacco Citta di Cantù al Giogo Alto (3535m)
- Ortler (3905m) per la cresta Hochjochgrat, discesa per la via normale sul versante nord che porta al bivacco Lombardi (3316m) al Rifugio Payer (3029m), al Rifugio Tabaretta (2256m) ed infine rientro a Solda

SCHEDA: Gran Zebrù all'Ortles, Ortles - Cevedale




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