Stratos sul Sas Dlacia nelle Dolomiti di Marcello Cominetti e Giorgio Manica

Il 27 gennaio 2021 le due guide alpine Marcello Cominetti e Giorgio Manica hanno aperto Stratos, una via di misto sul Sass Dlacia in Alta Badia, Dolomiti. Il report di Cominetti.
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Stratos sul Sas Dlacia nelle Dolomiti: l'avvicinamento
Marcello Cominetti

Sarà che quando hai un obiettivo da raggiungere ti guardi poco attorno, ma quella colata perfetta formatasi sul limitare sinistro della parete sudovest del Sas Dlacia, in Val Badia, proprio non l’avevamo vista. Forse non c’era.

Con Giorgio Manica stavamo andando a ripetere lo strepitoso couloir del Bandiarac, appena sopra alla Capanna Alpina (siamo a S.Cassiano in Badia, Bz) quando per puro caso, mentre parlavamo di macchine da rally di un tempo, con la coda dell’occhio ho visto che c’era del ghiaccio che emergeva tra la neve umida che aveva tappezzato la parete verticale.

Il versante sudoccidentale del Sas Dlacia, che sovrasta l’omonimo camping e il Rio Sarè, è considerato la più grande falesia dell’Alto Adige, ma per chi lo vive tutto l’anno è una vera e propria montagna con tanto di vie su roccia classiche e a spit, cascate ghiacciate, linee di dry tooling, canaloni da sciare e sentieri. Direi che ci sono poche cime dolomitiche che possono condensare in un’area sola così tante possibili attività.

Proprio dopo avere notato la nuova formazione (prima nessuno l’aveva mai vista, sembra) ci siamo detti, ovviamente, che andava salita prima possibile. Quindi il giorno seguente ci siamo trovati a La Villa, con calma, a casa di Giorgio e poco dopo stavamo allegramente ciaspolando in prossimità della pista di fondo, giungendo in meno di mezzora alla base di questo stupendo muro ghiacciato.

Una bella colonna verticale ma articolata di quasi 50 metri costituisce il primo tiro. La sosta è scomoda e Giorgio l’ha fatta su due viti. Poi io mi sono avventurato su roccia in traverso verso destra intercettando ben 4 spit di una via aperta da Thomas Kostner che supera in traversata uno strapiombo fessurato. Questo consente di evitare di salire l’evidente “tenda” di ghiaccio che sembrava un po’ sottilina. Dal quarto spit ci si ricongiunge al ghiaccio con un passaggio delicato ma ben protetto. La sosta seguente l’abbiamo fatta 45m dopo in una nicchia con solida colonna al suo interno, sempre con viti. Spostandoci a sinistra di poco si riprende a salire il muro verticale che dopo una dozzina di m finisce sotto a una barriera di pini mughi. Ancora qualche metro e un grosso larice consente di fare una buona sosta che serve anche da ancoraggio per la calata. Con due doppie (55m e 40m, la seconda da sosta a spit) si è nuovamente alla base.

Ne è risultata una via molto meritevole di essere percorsa che per la sua comodità e bellezza, sempre che si formi, ha tutte le caratteristiche per diventare una classica.

di Marcello Cominetti

SCHEDA:  Stratos, Sas Dlacia, Dolomiti




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