Spedizione femminile slovena realizza la prima salita del Lalung I nell'Himalaya indiano

Dal 22 agosto al 26 settembre un piccolo team di quattro donne slovene composto da Ana Baumgartner, Urša Kešar, Anja Petek e Patricija Verdev ha scalato quattro nuove vie nell'Himalaya indiano. Tra queste spicca la prima salita in stile alpino del Lalung I (6.243 m), precedentemente inviolato
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Patricija Verdevin sulla cresta del Lalung I, durante il terzo giorno della prima salita della montagna insieme a Anja Petek
Anja Petek / Lalung Women’s Expedition

La scorsa estate le alpiniste slovene Anja Petek, Patricija Verdev, Ana Baumgartner e Urša Kešar, membri della spedizione femminile Lalung I 2024, hanno aperto quattro nuove vie nelle remote montagne sopra la valle di Lalung nell'Himalaya indiano. La nuova linea più lunga e complessa è Here comes the sun (ED, M6+, AI5+, 5 giorni di arrampicata), che segue la cresta orientale della finora inviolata cima Lalung I (6.243 m). Ecco il resoconto della spedizione scritto da Anja Petek, per gentile concessione del Club Alpino Sloveno.

Prima della nostra spedizione, i risultati delle ricerche online indicavano che il nostro obiettivo, la valle di Lalung, era per lo più inesplorato. Il senso di quanto fosse remota questa valle divenne ancora più chiaro arrivati all'Indian Mountaineering Foundation (IMF) a Delhi, dove eravamo noi a raccontare allo staff dell'esistenza di alcune montagne lì. E ciò che questo significava per noi alpiniste diventava più tangibile ogni giorno che passavamo nella valle.

Siamo partite il​ 26 agosto insieme a diciotto portatori locali dal Pensi La Pass, l'ingresso della valle, e ci siamo rese conto rapidamente che nemmeno loro potevano fornirci molte informazioni. Inizialmente, ci avevano detto che il nostro campo base sarebbe stato a 5.000 metri, ma presto abbiamo realizzato che era solo una risposta veloce, senza una vera cognizione di causa . Dopo solo tre ore di cammino, abbiamo trovato un posto eccellente per il campo base con acqua pulita a 4.100 metri. Naturalmente siamo andati a controllare altre località più in alto, ma abbiamo trovato solo acqua sporca e terreno inadatto.

Avere stabilito il campo base qui significava che avremmo dovuto aggiungere un giorno o due in più agli avvicinamenti a Lalung I e alle vette vicine.

Una volta allestita la nostra base, il nostro chef Lobzang, il suo assistente Thuksaj, il loro "capo" e intrattenitore residente Lobzang e l'ufficiale Freni sono rimasti con noi. Abbiamo sviluppato un legame molto amichevole con Freni durante il nostro soggiorno. Ma non sapevamo che il nostro campo era anche la base per gli orsi.

Il giorno dopo il nostro arrivo abbiamo esplorato la valle con il nostro ufficiale. Nonostante il tempo instabile, siamo riusciti a percorrere 20 km di morena e terreno glaciale, che ci ha preso un giorno intero. Purtroppo il tempo nuvoloso ci ha impedito di dare una buona occhiata alle pareti all'estremità della valle, che erano il nostro obiettivo principale.

Dopo un giorno di riposo, abbiamo continuato con il nostro acclimatamento, sfruttando al meglio il bel tempo intermittente. Ogni squadra ha dormito a un'altitudine di almeno 5.000 metri. Prima di salire al campo base avanzato (ABC) a 4.800 metri, abbiamo avuto la nostra prima visita notturna di un orso, che annusava in giro in cerca di cibo. Dopo lo spiacevole incontro, tutte e quattro ci siamo trasferite all'ABC, che era libero dagli orsi.

Dopo essere arrivate all'ABC, il Lalung I si è fatta vedere per la prima volta, apparendo davvero maestoso e rafforzando ulteriormente la motivazione del team di Patricija e Anja. La valle è circondata da altre vette, alcune delle quali sono ancora inviolate e senza nome (6.274m, 6.048m, 6.197m, 6.067m). Insieme al Lalung I, ci sono anche il Lalung II e il III e il Chiling I e II precedentemente scalati all'estrema destra. Abbiamo dato un'occhiata da vicino alla vetta di 6.197m, che Ana e Urša avevano studiato sulle foto della spedizione del 2022, ma quest'anno le condizioni non erano molto buone poiché aveva solo una leggera spolverata di neve.

A causa dei problemi con la quota di Urša, lei e Ana sono scese al campo base dopo due giorni, dove hanno dovuto affrontare una vera e propria saga di orsi con i cuochi e l'ufficiale. ???? Dopo più di dieci visite notturne indesiderate, la tenda di Patricija strappata, mucchi di cibo rubato e un water abbattuto, sono riusciti a spaventare gli orsi con il fuoco e si godettero qualche notte di pace.

Nel frattempo, nonostante l'assenza di previsioni meteo, Urša e Ana hanno scalato due nuove vie su una vicina parete nord di granito. Le vie non sono state prive di sfide; sulla prima, il meteo promettente ha lasciato il posto ad una nevicata, costringendole ad un'uscita alternativa che alla fine si è rivelata piuttosto soddisfacente. Sulla seconda via, hanno seguito la linea progettata fino alla cima della parete e il meteo è’ stato più favorevole.

Dopo aver raggiunto l'ABC, Patricija e io abbiamo preparato gli zaini per un'avventura di più giorni e dopo un avvicinamento di un giorno intero su un ghiacciaio impegnativo, abbiamo finalmente raggiunto la base della cresta orientale del Lalung I.

Le previsioni davano una finestra meteo promettente, ma durante il secondo giorno sulla cresta siamo state costrette a montare la tenda a metà giornata e a rannicchiarci dentro a causa di una tempesta di neve, che è durata tutto il terzo giorno. Il quarto giorno, ci siamo svegliate col sole e abbiamo scalato tutto il giorno e fino a tarda notte, senza ancora raggiungere la vetta. Il quinto giorno sulla cresta ha richiesto ancora più determinazione e forza di volontà. All'1:30 di notte, abbiamo scalato gli ultimi tiri di misto e ci siamo sistemate per un po' di riposo. In un momento di stanca disattenzione, il vento ha spazzato via i pali della tenda, ma a quel punto ci eravamo abituate a bivaccare in parete, quindi dormire in un sacco da bivacco non ci ha turbato troppo. La mattina successiva era nebbiosa con una luce diffusa, il che rendeva difficile muoversi sul terreno sconosciuto che conduceva alla cima del Lalung I. Abbiamo finalmente raggiunto la cima alle 9 del mattino dopo aver scalato alcuni pendii innevati più facili.

Ci aspettava ancora la lunga discesa per la cresta occidentale e poi il rientro sul ghiacciaio. Siamo scese lungo la cresta innevata e abbiamo fatto cinque calate in corda doppia lungo la parete nord per raggiungere il ghiacciaio alle 18:30. Ci sono volute altre otto ore per tornare al campo base avanzato. Il giorno dopo, siamo scese al campo base e, appena prima di scendere dalla morena, la vista di tre sagome, Ana, Urša e Freni, ha strappato un sorriso ai nostri volti stanchi. Senza sapere dove ci trovassimo, ci siamo incontrate nel punto perfetto e e siamo state sopraffatte dalla gioia.

Dopo essere tornate al campo base, la situazione degli orsi si era calmata, ma eravamo tutte d'accordo che era meglio per gli animali e per noi andarcene il prima possibile. La nostra spedizione si è conclusa con la partenza dal campo base il 17 settembre, quando ci ci siamo dirette al villaggio di Tungri. Da lì un viaggio snervante su una strada costruita a metà fino a Leh, dove abbiamo trascorso gli ultimi giorni del viaggio riposandoci e rilassandoci.

Nuove vie:
31 agosto: 5,332m peak; Connection; VI-/V-IV, 1,400m, 15 hrs. (Patricija Verdev e Anja Petek)
10 settembre: 5,332m peak; BC (Bear camp); V-/IV-III, 800m, 8 hrs. (Ana Baumgartner e Urša Kešar)
13 settembre: 5,332m peak; Calm before the storm?; V+/IV, 670m, 6 hrs. (Ana Baumgartner e Urša Kešar)
9-14 settembre: Lalung I (6,243m), Here comes the sun; ED, M6+, AI5+; 2,000m (5 giorni di arrampicata). (Patricija Verdev (A0) e Anja Petek)

Info: en.pzs.si




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