Rolly, il film su Rolando Larcher

Da quando nel 1985 e a soli 19 anni Rolando Larcher ha salito la parete sud della Marmolada, la regina delle Dolomiti ha segnato la sua vita e la sua evoluzione alpinistica. "Rolly" traccia questa continua ricerca dell’alpinista trentino. Il film e le note del regista Pietro Bagnara di OpenCircle.
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Rolando Larcher e Geremia Vergoni su Scacciadiavoli, Marmolada, Dolomiti
Pietro Bagnara / OpenCircle



Girare il film "ROLLY" è stato come prendere il treno e sperare di beccare la coincidenza in tempo per poi accorgerti che non avevi bisogno del treno. Può sembrare un discorso senza senso, ma è andata così.Nell'autunno 2016 Rolando Larcher mi ha detto che stava aprendo con Geremia Vergoni una nuova via in Marmolada, una delle poche linee pure rimaste sulla Sud e che l’avrebbero chiamata Scacciadiavoli. Decidiamo di fare insieme un film che la racconti.

Trovati gli sponsor facciamo un piano riprese e soprattutto cominciamo a parlare dei suoi progetti, della sua vita e di tanto altro. Mi rendo conto che ci sarebbe molto da dire e che fermarsi a quell'ultima via sarebbe superficiale. Nasce una sceneggiatura che, prendendo lo spunto da quella performance, racconta la vita di Rolando o almeno una parte di essa e mi viene anche l'idea di trasformarlo in attore e spettatore all'interno di un teatro, un teatro vero, quello di Mori. La scelta del teatro di prosa e di un palcoscenico sono intimamente legate al mio vissuto dato che mio padre, Mario Bagnara, è un drammaturgo e io ho respirato l’aria dei teatri fin da piccolissimo.

Il resto lo avremmo girato direttamente in parete, sulla Sud della Marmolada. Qui iniziano i guai. In tutta l'estate non riusciamo a sincronizzarci o a trovare una finestra di tempo decente per andare in Marmolada. Anche settembre se ne va. In autunno Rolando vola in Yosemite e ovviamente da noi - in Italia - arriva un'alta pressione da paura, due settimane di meteo perfetta. Ma Rolly non c'è e quando torna l'autunno impietosamente bagna tutto. Si rimanda di un anno. Nel frattempo io mi rumino più volte la sceneggiatura e mi convinco che quell'attesa farà bene al film. A giugno 2018 mi sento pronto e risoluto e alla fine riusciamo ad andare in parete e a fare tutto quello che era previsto prima e dopo, teatro incluso. Anche il rapporto con Rolly è maturato e adesso ci fidiamo l'uno dell'altro. Rolando è stato molto bravo: non solo in parete ma anche e soprattutto in teatro e con il lungo voice over che poteva essere un incubo e che, invece, è stato da lui interpretato alla perfezione.

Questo è un film a basso costo. Montura ha tutta la mia stima perché mi ha dato carta bianca oltre che un budget decente pur non conoscendomi quasi. Non capita quasi mai. Tutti quelli che hanno partecipato ci hanno messo passione e competenze professionali e il risultato si vede.

Tanto che dopo l'esordio al Trento Film Festival 2019 "Rolly" è arrivato in selezione ufficiale nei film festival di quattro continenti dove mi sono giocato la carta dei festival non a tema, cioè non solo festival di montagna, bensì festival internazionali di cinema. Perché, mi son detto, se una storia è raccontata bene allora dovrebbe interessare chiunque e non solo ad alpinisti e montanari.  Ci è andata bene.

Official Selection: Trento Film Festival, Moscow Shorts ISFF Russia, International Shorts Melbourne Australia, Chicago Indie Film Awards USA (semifinal), Outdocs China (semifinal)

Un film di Pietro Bagnara
con Rolando Larcher, Geremia Vergoni
Regia e sceneggiatura: Pietro Bagnara
Color Correction: Corrado Measso Ex-Format
Suono: Carlo Missidenti
Riprese: Pietro Bagnara
Riprese in teatro: Pietro Bagnara e Mirko Sotgiu
Fonico: Mirko Sotgiu
Una produzione OpenCircle
Un film realizzato con il contributo di: Montura, La SportivaPetzl





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