Riscoprendo Via Serenella al Crozzet del Rifugio in Val d’Ambiez (Dolomiti di Brenta)

Via Serenella al Crozzet del Rifugio in Val d’Ambiez (Dolomiti di Brenta) è stata aperta da Giuliano Stenghel e Mariano Chini nel 1987 e pur essendo bella, non ha riscosso il successo che avrebbe meritato. Di recente è stata valorizzata da Francesco Salvaterra, autore del seguente report.
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Jacopo Pellizzari in partenza sul quinto tiro della Via Serenella al Crozzet del Rifugio (Val d’Ambiez, Dolomiti di Brenta)
Francesco Salvaterra

Ci sono un sacco di belle vie che nessuno ripete, delle autentiche perle che aspettano di essere riscoperte. Come cade nel dimenticatoio una via? Forse il fatto che i social non esistevano, le relazioni si lasciavano al libro del rifugio. Aggiungiamo l’aver usato pochi chiodi e uno stile di apertura coraggioso, di pochi compromessi… ecco alcuni ingredienti per una salita persa nell’oblio.

Il tempo è uno dei beni più preziosi ed è logico che la domenica di bel tempo in cui tutte le congiunzioni astrali si allineano per riuscire ad andare a scalare, si punti su qualcosa di conosciuto. Una soddisfazione sicura, una via famosa, il riconoscimento e confronto con chi l’ha ripetuta prima.

Era da tempo che volevo valorizzare questa parete, da quando Giuliano Stenghel mi aveva detto: "Varda che le è vie corte ma serie, dei capolavori alpinistici! E la roccia l’è magnifica". Gli dispiaceva che nessuno le ripetesse.

Quindi abbiamo finalmente trovato il tempo per andarci, volevamo un’avventura e l’abbiamo trovata. Con la A maiuscola. Linea elegante, il facile nel difficile, alte difficoltà, grado obbligatorio, arrampicata libera, poche protezioni, necessità di orientarsi, soste da sistemarsi, paura più che a sufficienza così come soddisfazione.

Abbiamo trovato in tutto 13 chiodi dei quali almeno 3 o 4 non sembravano dei primi salitori (relativamente recenti, messi male e su tratti non difficilissimi) oltre a 4 vecchi spit-rock su due soste. Questi ultimi sono stati aggiunti da altri (peraltro messi in posti scomodi) e e li abbiamo tolti. Abbiamo aggiunto alcuni chiodi (6 o 7), soprattutto alle soste, che comunque vanno sempre rinforzate con materiale mobile, e ripassato con cordini nelle parecchie clessidre.

La roccia dove delicata è stata in parte ripulita ma generalmente è compatta e a tratti bellissima. La linea ha mantenuto il suo carattere, solo leggermente addolcito. Il tiro chiave come lo abbiamo trovato era un boulder strapiombante nello stile "o la va o ti spacchi" con parecchi metri obbligatori e duri con schianto diretto su cengia in caso di volo. Ora, appendendoci da secondi, siamo riusciti a piazzare un ottimo chiodo strategico che ci permette di consigliare questa bellissima salita senza rimorsi di coscienza. Non è una via per tutti ma nemmeno per pochi, di certo chi arriverà in cima potrà vedere la Madonna (ina). Buona avventura.

di Francesco Salvaterra

SCHEDA: Via Serenella al Crozzet del Rifugio in Val d’Ambiez, Dolomiti di Brenta

Salvaterra ringrazia per il supporto: Climbing TechnologyFerrinoSCARPA, Salice Occhiali

Info: www.francescosalvaterra.comFB Francesco Salvaterra




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