Riscoprendo Via Serenella al Crozzet del Rifugio in Val d’Ambiez (Dolomiti di Brenta)
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Ci sono un sacco di belle vie che nessuno ripete, delle autentiche perle che aspettano di essere riscoperte. Come cade nel dimenticatoio una via? Forse il fatto che i social non esistevano, le relazioni si lasciavano al libro del rifugio. Aggiungiamo l’aver usato pochi chiodi e uno stile di apertura coraggioso, di pochi compromessi… ecco alcuni ingredienti per una salita persa nell’oblio.
Il tempo è uno dei beni più preziosi ed è logico che la domenica di bel tempo in cui tutte le congiunzioni astrali si allineano per riuscire ad andare a scalare, si punti su qualcosa di conosciuto. Una soddisfazione sicura, una via famosa, il riconoscimento e confronto con chi l’ha ripetuta prima.
Era da tempo che volevo valorizzare questa parete, da quando Giuliano Stenghel mi aveva detto: "Varda che le è vie corte ma serie, dei capolavori alpinistici! E la roccia l’è magnifica". Gli dispiaceva che nessuno le ripetesse.
Quindi abbiamo finalmente trovato il tempo per andarci, volevamo un’avventura e l’abbiamo trovata. Con la A maiuscola. Linea elegante, il facile nel difficile, alte difficoltà, grado obbligatorio, arrampicata libera, poche protezioni, necessità di orientarsi, soste da sistemarsi, paura più che a sufficienza così come soddisfazione.
Abbiamo trovato in tutto 13 chiodi dei quali almeno 3 o 4 non sembravano dei primi salitori (relativamente recenti, messi male e su tratti non difficilissimi) oltre a 4 vecchi spit-rock su due soste. Questi ultimi sono stati aggiunti da altri (peraltro messi in posti scomodi) e e li abbiamo tolti. Abbiamo aggiunto alcuni chiodi (6 o 7), soprattutto alle soste, che comunque vanno sempre rinforzate con materiale mobile, e ripassato con cordini nelle parecchie clessidre.
La roccia dove delicata è stata in parte ripulita ma generalmente è compatta e a tratti bellissima. La linea ha mantenuto il suo carattere, solo leggermente addolcito. Il tiro chiave come lo abbiamo trovato era un boulder strapiombante nello stile "o la va o ti spacchi" con parecchi metri obbligatori e duri con schianto diretto su cengia in caso di volo. Ora, appendendoci da secondi, siamo riusciti a piazzare un ottimo chiodo strategico che ci permette di consigliare questa bellissima salita senza rimorsi di coscienza. Non è una via per tutti ma nemmeno per pochi, di certo chi arriverà in cima potrà vedere la Madonna (ina). Buona avventura.
SCHEDA: Via Serenella al Crozzet del Rifugio in Val d’Ambiez, Dolomiti di Brenta
Salvaterra ringrazia per il supporto: Climbing Technology, Ferrino, SCARPA, Salice Occhiali
Info: www.francescosalvaterra.com, FB Francesco Salvaterra